Abbiamo assistito a un GP di Ungheria movimentato dalle strategie. Una gara costruita alla partenza con Lews Hamilton che ha sopravanzato subito il poleman Nico Rosberg che, seppur aggressivo, non è riuscito a impensierire poi il compagno. La nota negativa arriva dai Commissari sportivi FIA che hanno “rovinato” il fine settimana con decisioni non chiare. Nel Q1 non è stata rispettata la regola del 107% e successivamente è stata convalidata la pole di Rosberg, autore di un giro favoloso ma in regime di bandiere gialle. Sono un tifoso di Nico, ma a mio avviso è venuto meno il regolamento.
Alcuni piloti sono stati eccessivamente penalizzati per aver superato la riga bianca, mentre non è stato neanche richiamato Verstappen che con maniere troppo forti ha tenuto dietro, nuovamente, Kimi Raikkonen. Se il regolamento venisse applicato alla lettera, l’olandese sarebbe da sanzionare.
Abbiamo assistito nuovamente allo strapotere Mercedes che ha chiuso la corsa con un vantaggio di 27” su Ricciardo e Vettel, gestendo la gara in grande tranquillità.
Vettel e Raikkonen hanno chiuso il GP rispettivamente alle spalle di Ricciardo e Verstappen anche se il finlandese è stato autore di una grande rimonta, dopo l’errore di strategia in qualifica che lo aveva portato al 14° posto. Ha gestito molto bene le Supersoft portando a termine la sua migliore gara della stagione. Dopo Silverstone, la Ferrari è tornata sui suoi standard anche se non sono ancora sufficienti a contrastare le Frecce d’Argento e, al momento, anche una Red Bull in forte crescita che si è portata solamente a un punto da Maranello nella classifica Costruttori. In Germania speriamo di vedere una SF16-H ancora più aggressiva e in grado di allungare sulla Red Bull.