Un GP di Gran Bretagna in cui è successo di tutto e che non è ancora finito. Unica certezza la vittoria di Lewis Hamilton, la 4° nella sua gara di casa, la terza consecutiva, 47° in carriera e 4° in stagione. In testa dalla pole alla bandiera a scacchi, l’inglese ha preceduto di 6,9 sec il compagno di squadra Nico Rosberg (sotto investigazione per i colloqui via radio) e la Red Bull di Max Verstappen, al secondo podio consecutivo, dopo essere stato tra le due Mercedes per gran parte della gara. E il giovane olandese per poco non ripassava Rosberg quando ha avuto problemi al cambio: e qui la sorpresa, dal muretto via radio gli hanno detto di passare alla 7° marcia, dandogli poi consigli sui settaggi, cosa proibita, ma evidentemente il team ha preferito la penalità a un ritiro certo.
Un GP, dicevamo, in cui non è mancato nulla fin dall’inizio, con la pioggia caduta un quarto d’ora prima del via, la gara dichiarata bagnata, tutti sulle full wet e partenza dietro la safety car. Con il sole e i piloti che invitavano Charlie Whiting a far rientrare Maylander, mai parso così lento come oggi. Sei giri interminabili, in cui ci dicevamo che se fossimo stati al posto di Hamilton avremmo mandato a monte la gara ma l’avremmo buttato fuori pista… Cosa che per poco non è successa… e guarda caso, subito dopo, è arrivato l’ordine di rientrare. Una buffonata, non ci sono altri termini, specie quando si giustificano certe scelte assurde parandosi dietro la scusa della sicurezza dopo quando accaduto a Jules Bianchi. Quella serie di errori per cui nessuno è stato punti e per cui Jules è morto, ma con tutti assolti dalla FIA. E allora, Charlie Whiting, perché adesso tanta cautela???
Diversi piloti, primo tra tutti Kimi Raikkonen che era 5°, sono entrati direttamente ai box per montare le intermedie (e il caos nella pitlane non è stato bello…), con Hamilton, Rosberg e Verstappen che sono rimasti fuori. Decisione saggia, perché dopo dopo una VSC per l’uscita della Manor di Wehrlein ha permesso ai tre di entrare e tornare in pista nella stessa posizione e con un notevole distacco dagli inseguitori.
Sulla pista che si andava asciugando Verstappen andava molto meglio di Rosberg, al punto di passarlo all’esterno. Sebastian Vettel è stato il primo a passare alle slick, con i primi tre nello stesso ordine anche dopo aver montato le medie. A metà gara Rosberg ha recuperato in velocità, incollato a Verstappen, lamentando più volte via radio che l’olandese avesse cambiato più volte direzione per difendersi (e quando frigna così Rosberg è insopportabile…), prima di riuscire a passarlo all’esterno della Stowe. Rosberg ha poi iniziato ad avvicinarsi ad Hamilton, riducendo il gap da 8 a 6 secondi, fino al problema al cambio.
Quarta la Red Bull di Daniel Ricciardo (per la 5° volta in 10 gare, con Raikkonen 5° dopo aver passato Sergio Perez – che aveva guadagnato posizioni restando fuori sulle wet più a lungo dei leader. Settima la Force India di Nico Hulkenberg davanti alla Toro Rosso di Carlos Sainz e alla Ferrari di Vettel, 9° nonostante una penalità di 5 secondi (e 2 punti sulla patente) per aver spinto fuori pista la Williams di Felipe Massa in fase di sorpasso.
Ma una gara davvero da dimenticare per la Scuderia, che ha illuso i tifosi azzeccando il momento del passaggio alle slick, per poi perdersi nel gruppo, senza riuscire a passare macchine che una Ferrari che si rispetti non dovrebbe nemmeno vedere… A completare la top 10 la Toro Rosso di Daniil Kvyat (quarto doppio arrivo a punti della stagione per il team).
Alle loro spalle Massa, Jenson Button (partito 17°) e Fernando Alonso, protagonista di un testacoda spettacolare e per fortuna senza conseguenze alla Abbey, in cui ha sfiorato le barriere ed è ripartito come niente fosse. Gara di casa da dimenticare per Jolyon Palmer, con anche 10 secondi di penalità dopo che il team l’ha fatto ripartire senza il pneumatico posteriore destro. Niente bandiera a scacchi anche per Rio Haryanto, Kevin Magnussen, Romain Grosjean e Marcus Ericsson.
Ultima nota di questa gara: sarà anche la prima volta in cui si verifica il caso di una comunicazione proibita via radio, ma la FIA non poteva decidere prima la sanzione? Tanto per far salire sul podio chi davvero è arrivato a podio e non mettere in piedi un teatrino ridicolo… Ma su tutto prevale la bellezza dello spettacolo dell’abbraccio del pubblico a Lewis Hamilton, che proprio non ce l’ha fatta a trattenersi (e perché avrebbe dovuto?) lanciandosi tra i suoi fans. I fischi sul podio a Rosberg? Mai belli. Ma dopo quanto accaduto in Austria una settimana fa non poteva certo aspettarsi una festa… Adesso la classifica è corta. E prima della decisione dei commissari Hamilton è a soli 4 punti dal rivale numero uno… prima della decisione della FIA, che speriamo non arrivi a notte fonda!
Barbara Premoli