Inarrestabile Nico Rosberg che ha dominato il GP di Russia partendo dalla pole e conquistando la 7° vittoria consecutiva (dal Messico 2015), 4 su 4 nel 2016, la 18° in carriera su 180 GP disputati. E togliendosi pure la soddisfazione di conquistare il giro più veloce in gara (perché non voleva rischiare di distrarsi, così ha detto a fine gara). Secondo il compagno di squadra in Mercedes Lewis Hamilton, che ha recuperato dalla 10° posizione in griglia dopo i problemi alla power unit che gli hanno impedito di disputare il Q3, ma che ha anche provato un brivido a metà gara, quando il team gli ha detto di un “water pressure problem” che gli ha fatto sollevare il piede onde non correre rischi. Alla rimonta di Hamilton ha sicuramente giovato il caos alla prima curva, con Sebastian Vettel subito fuori e, per la seconda volta consecutiva, a causa di un contatto con la Red Bull di Daniil Kvyat. Che però questa volta di botte gliene ha assestate due…
Partito 7°, Vettel stava tentando di passare Daniel Ricciardo all’interno della curva 2 per conquistare la 5° piazza, con Sergio Perez all’esterno. Vettel ci era praaticamente riuscito, quando Kvyat ha tamponato la Ferrari facendola finire di lato contro Ricciardo, che a sua volta ha toccato Perez provocando la foratura della posteriore destra della Force India.
Ma non era finita, visto che la Ferrari è stata di nuovo tamponata dal russo nella veloce curva 3, finendo a muro, scatenando la reazione di Vettel via radio, che abbiamo sentito tutti, anche se in pratica tutta “bippata”. A Kvyat, che come Ricciardo è dovuto rientrare ai box per cambiare ala, è stato inflitto uno stop&go di 10 secondi per aver causato le due collisioni e, a fine gara, gli sono stati tolti 3 punti dalla patente.
Per rimuovere la Ferrari e i detriti dalla pista (anche quelli del contatto tra la Haas di Esteban Gutierrez e la Force India di Nico Hulkenberg) è uscita la safety car che ha chiaramente mischiato le carte, inducendo diversi piloti a rientrare subito per effettuare il pitstop. Con Rosberg tranquillo al comando, alla ripartenza Hamilton da 5° è passato 4° dopo aver superato la Williams di Felipe Massa e nel giro 7 ha infilato all’interno Kimi Raikkonen. Bottas è riuscito a tener dietro Hamilton quando è rientrato per il pitstop nel giro 16, con l’inglese rientrato a sua volta nel giro successivo.
Ma due tornate dopo Hamilton ha conquistato il 2° posto e ha iniziato ad avvicinarsi a Rosberg, riducendo il gap a 7.5s a due terzi della gara, prima del problema di pressione dell’acqua. Il divario si è gradualmente esteso fino a 13 secondi, con il tedesco ha ha tagliato il traguardo con 25 secondi di vantaggio e il miglior giro registrato nel penultimo giro.
Terzo gradino del podio a Raikkonen grazie alla strategia: il finlandese è rimasto infatto in pista 4 giri in più della Williams uscendo proprio davanti al connazionale. Quinto dopo aver fatto una gara tranquilla Felipe Massa, che ha effettuato un secondo pitstop alla fine del giro 46 per passare alle supersoft.
Alle sue spalle, in 6° posizione, Fernando Alonso, a punti dopo 11 gare di digiuno, dal GP di Ungheria 2015. Lo spagnolo ha beneficiato anche del ritiro della Toro Rosso di Max Verstappen per quello che sembra essere un problema al motore.
Primi punti della stagione per la Renault con Kevin Magnussen 7°, con Romain Grosjean 8° (e la Haas per la terza volta a punti in 4 gare). A chiudere la top 10 Sergio Perez e la seconda McLaren di Jenson Button, che ha passato Carlo Sainz proprio nelle fasi finali.
Solo 12° Ricciardo (che ha montato le medie dopo i problemi al primo giro, ma ha dovuto fermarsi di nuovo per passare alle soft) davanti a Jolyon Palmer, alla Sauber di Marcus Ericsson e a Kvyat, 15°. A chiudere la classifica Nasr, Gutierrez e Wehrlein.
Un Campionato (l’ennesimo) che parla sempre più Mercedes, con una doppietta che vale oro, visto il KO di Vettel. Quattro podii in quattro gare per la Ferrari, due per ciascun pilota, ma non basta per tentare di impensierire Rosberg (che è a 100 punti) e Hamilton (che, nonostante le disgrazie, è a quota 57), con Raikkonen a 43 e Vettel a 33. Questo dicono i risultati in pista e la cronaca di questo quarto weekend. Del contorno scriveremo a parte… Ultima considerazione: o Rosberg smentisce la teoria del Commendatore che la paternità fa diventare più lenti i piloti, oppure la Mercedes ha proprio deciso che il biondo tedesco vale di più a livello di immagine e di marketing del compagno di squadra che ormai di Titoli in tasca ne ha già due…
Barbara Premoli
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