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[tab title=”Un anno di Formula 1″]
Un anno di Formula 1: il film del 2015
Le stagioni di Formula 1 si ricordano per episodi, sorpassi, polemiche, scandali, vincitori, ovvio. Per noi questo 2015 è duplice. Resterà l’anno del terzo Titolo di Lewis Hamilton e del secondo consecutivo della Mercedes, del rinnovamento Ferrari, dell’esplosione di giovani promesse di cui sentiremo parlare a lungo in futuro, come Max Verstappen e Carlos Sainz, del disastro McLaren-Honda, dei litigi Red Bull-Renault (finiti a tarallucci e vino), dei duelli finnici tra Raikkonen e Bottas, dell’uragano Patricia che ha trasformato il GP degli USA in un grande circo, del podio di Monza (unico e irripetibile, e non ce ne voglia il Messico!) e del rettilineo invaso dai tifosi. Un 2015 duplice, dicevamo, e rotondo… Come il mondo che abbiamo percorso in lungo e in largo nei 19 round del Mondiale… come il casco che abbiamo messo in copertina di questo speciale… come il cerchio formato dai piloti prima della partenza del GP di Ungheria.
Tutti intorno a Jules Bianchi, i loro caschi attorno al suo, e con loro tutti noi, tutti per e con Jules e la sua famiglia. Dal 5 ottobre dello scorso anno al 18 luglio abbiamo creduto, pregato e sperato contro ogni logica. Quell’immagine, quei momenti sono stati una secchiata d’acqua gelida per tutto il mondo della Formula 1. Sarà impossibile dimenticare quei ragazzi attorno alla bara di Jules al funerale. Perché “motorsport is dangerous” e tutti ne sono/siamo consapevoli… perché tutti sono/siamo cresciuti guardando immagini di tragedie in pista. Ma quel giorno ci hanno svegliati a sberle, aprendoci gli occhi sul fatto che, per quanto si faccia e sia stato fatto, la sicurezza assoluta nelle corse non l’avremo mai, come testimoniato dall’altra tragedia di quest’anno, la morte di Justin Wilson.
Volete la verità pura? Non volevamo farlo questo Speciale, poi abbiamo pensato che sarebbe stato un modo proprio per ricordare chi non c’è più e amava la Formula 1. E per rendere onore a tutti questi piloti che meritano il nostro rispetto, dai Campioni ai meno competitivi, ai meccanici, a chi guida i camion, a chi cucina, a chi lavora dietro le quinte, nelle varie fabbriche.
Speriamo di farvi compagnia “dando i numeri” della stagione, ripercorrendo i successi di Mercedes e Ferrari, parlando di aziende protagoniste da sempre in F1 e, ovviamente, con le pagelle e i commenti di Gian Carlo Minardi.
Buona lettura e buon anno a tutti voi, ringraziandovi per l’attenzione e l’affetto con cui ci seguite: è grazie a voi se si superano tanti ostacoli, se si percorre un altro giro, se non si rientra ai box e si guarda alla prossima sfida. Questo Speciale 2015 è dedicato anche a voi.
Barbara Premoli
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[tab title=”Tutti i numeri del 2015″]
Tutti i numeri della stagione 2015
Dopo 9 mesi, 262 giorni, 19 round, 19 Paesi e 18.877 giri completati, un rapido colpo d’occhio su fatti e numeri del Campionato del Mondo di Formula 1 2015.
I record battuti
Lewis Hamilton è diventato il secondo pilota britannico della storia a vincere tre Titoli, dopo Sir Jackie Stewart (1969, 1971 e 1973).
Hamilton è anche arrivato a 43 vittorie, superando il suo eroe Ayrton Senna (41) e Sebastian Vettel (42), per cui vanta più successi e pole di qualunque altro pilota attuale.
La Mercedes ha eguagliato il record di 16 vittorie stagionali del 2014, ma ha migliorato quello delle doppiette, 12 contro le 11. Altro record per la Casa tedesca, i 703 punti finali nel Campionato Costruttori.
Max Verstappen in Australia è diventato il più giovane pilota a disputare un GP e, due settimane dopo, ad arrivare a punti (a 17 anni, 5 mesi e 27 giorni).
Il giro del mondo in 262 giorni
Numero di gare: 19 (in 19 diversi Paesi e 5 continenti)
Numero di piloti che hanno corso: 22 (di cui 5 debuttanti e 5 Campioni del Mondo)
Età media della griglia: 27 anni e 11 mesi (calcolata a metà stagione)
Gara più lunga: Singapore (2h 01m22.118s)
Gara più corta: Italia (1h 18m00.688s)
Numero di vittorie dalla pole: 12 su 19 GP
Vittoria dalla posizione più bassa in griglia: 3° (Sebastian Vettel in Ungheria)
Margine di vittoria maggiore: 25.042s (Italia, Lewis Hamilton su Sebastian Vettel)
Margine di vittoria inferiore: 0.714s (Cina, Lewis Hamilton su Nico Rosberg)
Gara con più sorpassi: Malesia, 60
Numeri qualifica
Più pole position (pilota): 11 – Lewis Hamilton; 7 – Nico Rosberg; 1 – Sebastian Vettel
Più pole position (team): 18 – Mercedes; 1 – Ferrari
Partenze in prima fila: 18 – Lewis Hamilton; 15 – Nico Rosberg; 3 – Sebastian Vettel; 1 – Kimi Raikkonen, Daniel Ricciardo
Presenze nel Q3 (eccetto Austin, non disputato): 18 – Lewis Hamilton, Nico Rosberg; 17 – Valtteri Bottas; 16 – Sebastian Vettel, Daniel Ricciardo; 15 – Felipe Massa; 14 – Kimi Raikkonen; 12 – Romain Grosjean, Daniil Kvyat; 9 – Max Verstappen, Nico Hulkenberg; 8 – Sergio Perez; 7 – Carlos Sainz; 4 – Pastor Maldonado; 3 – Marcus Ericsson; 2 – Felipe Nasr
Margine maggiore della pole: 0.594s (Australia, Lewis Hamilton su Nico Rosberg)
Margine inferiore della pole: 0.042s (Cina, Lewis Hamilton su Nico Rosberg)
Miglior record diretto tra compagni di squadra: Romain Grosjean su Pastor Maldonado, battuto 17-2
Più vittorie (team): 16 – Mercedes; 3 – Ferrari
Più podii (pilota) – Lewis Hamilton; 15 – Nico Rosberg; 13 – Sebastian Vettel; 3 – Kimi Raikkonen; 2 – Felipe Massa, Daniel Ricciardo, Valtteri Bottas; 1 – Daniil Kvyat, Romain Grosjean, Sergio Perez
Più podii (team): 32 – Mercedes; 16 – Ferrari; 4 – Williams; 3 – Red Bull; 1 – Lotus, Force India
Più arrivi a punti: 18 – Lewis Hamilton
Più gare consecutive a punti: 12 – Lewis Hamilton
Più giri veloci: 8 – Lewis Hamilton; 5 – Nico Rosberg; 3 – Daniel Ricciardo; 2 – Kimi Raikkonen; 1 – Sebastian Vettel
Più giri completati (pilota): Sebastian Vettel, 1,127 (98,1% della stagione)
Più giri completati (team): Mercedes, 2,220 (96,6%)
Meno giri completati (pilota)*: Pastor Maldonado, 778 (67,7%)
* Fernando Alonso (770), Roberto Merhi (737) e Alexander Rossi (302) ne hanno completati meno, ma non hanno disputato tutti i GP
Meno giri completati (team): Lotus, 1,635 (71,1%)
Più giri al comando: 587 – Lewis Hamilton; 349 – Nico Rosberg; 176 – Sebastian Vettel; 19 – Felipe Massa; 10 – Kimi Raikkonen; 7 – Daniel Ricciardo; 1 – Valtteri Bottas
Più giri in 20° posizione: 71 – Roberto Merhi; 48 – Will Stevens; 39 – Felipe Massa; 12 – Max Verstappen; 7 – Jenson Button; 6 – Alexander Rossi; 2 – Sebastian Vettel; 1 – Fernando Alonso, Nico Hulkenberg, Pastor Maldonado, Carlos Sainz
Più pitstop più veloci: 6 – Ferrari; 4 – Red Bull; 3 – Mercedes; 1 – Force India, McLaren, Lotus, Toro Rosso
Numero di sorpassi: 509
Pilota con più sorpassi effettuati: Max Verstappen (49)
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[tab title=”Mercedes: bis stellare”]
Mercedes: bis stellare
Se nel 2014 il team Mercedes AMG Petronas era stato dominante, nel 2015 si è persino superato e per gli avversari ci sono state solo le briciole. Lewis Hamilton ha chiuso i conti portando a casa il terzo Titolo Piloti a Austin, nel GP degli USA che non dimenticheremo facilmente per via del diluvio, dei siparietti in pitlane e nei box e delle tribune vuote.
Unico a dargli filo da torcere è stato proprio il suo compagno di squadra Nico Rosberg. E non sapremo mai davvero il motivo dell’improvvisa rinascita nelle ultime tre gare, se per meriti del tedesco o per (comprensibile) rilassamento dell’inglese. O per giochi interni al team, ovviamente negati per tutto il Campionato da Toto Wolff e Niki Lauda. Ciò che conta, per loro e in qualunque azienda che si rispetti, è portare a casa il risultato, che anche in questo 2015 è stato completo, assoluto e schiacciante. Sono i numeri a dirlo, tutto il resto è contorno che non incide sulle prestazioni in pista. Lewis Hamilton fa discutere per la vita fuori dal paddock, per le amicizie con le pop star, per i catenoni d’oro e i tatuaggi, ma è un ragazzo dolcissimo che non ha perso il senso della realtà, che viaggerà anche col suo jet personale ma poi si commuove incontrando i bambini o eguagliando il record del suo eroe Ayrton Senna. E vince.
Ma riguardiamoli insieme i numeri dei Campioni del Mondo 2015:
- Nell’ultimo GP ad Abu Dhabi terza vittoria consecutiva per Nico Rosberg – prima volta in carriera – portando a 6 i successi nel 2015 e a 14 quelli complessivi
- Con il secondo posto di Lewis Hamilton (e giro più veloce) sono 12 le doppiette delle Frecce d’Argento, una in più del 2014
- Record anche per i punti nel Costruttori, 703, e senza il punteggio doppio dell’ultima gara come avvenuto lo scorso anno.
- La classifica Piloti vede Lewis Hamilton conquistare il terzo Titolo con 381 punti, con Nico Rosberg secondo a 322.
Barbara Premoli
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[tab title=”Ferrari: e riscatto è stato”]
Ferrari: e riscatto è stato
Era il 30 gennaio quando scoprimmo per la prima volta la SF15-T, con quella “S” che stava per Scuderia, ma anche squadra, nel senso di gruppo. La Ferrari che Vettel e Raikkonen hanno guidato per 19 tappe mondiali, conquistando la seconda posizione nel Costruttori, è stata la Rossa di maggior successo degli ultimi 5 anni. Gli uomini di Maranello sono partiti più che mai sotto i riflettori, per la rivoluzione annunciata sotto la guida del presidente Sergio Marchionne e del team principal Maurizio Arrivabene, nel segno di calma, disciplina, umiltà. Sembra ieri quando disse per la prima volta quel “testa bassa e piedi per terra” che sono diventati il mantra di questo 2015. La nuova Ferrari è ripartita da qui e dalla concretezza (e anche da quel foulard così “fuori dagli schemi” per le divise impeccabili di Maranello) di Arrivabene: “Vincere due gare sarebbe un successo, tre un trionfo e se vinciamo quattro volte saliamo a piedi nudi sulle colline di Maranello. Abbiamo una coppia di piloti straordinaria, sono anche ottimi amici e questo non potrà che giovare a tutta la squadra. La cosa più importante è lavorare uniti, con obiettivi comuni e grinta“.
Come è finita la stagione ormai è cronaca: 3 vittorie (Malesia, Ungheria e Singapore), 428 punti e secondo posto nel Costruttori, con Vettel e Raikkonen 3° e 4° in classsifica (con rispettivamente 278 e 150 punti) alle spalle del duo della Mercedes; 186 giri al comando, 3 giri veloci, 16 podii, pole e vittoria a Singapore. Che immagini ci porteremo dietro? Sicuramente la prima vittoria, inattesa, di Vettel in Malesia e il secondo posto con l’invasione del rettilineo a Monza. Una squadra che ha saputo reiventarsi e mettersi in gioco, rischiare e ammettere errori e proprio per questo ha riconquistato il cuore dei tifosi.
Vettel come Schumacher? Sarebbe azzardato, ma il giovane Seb sa sicuramente come farsi amare: sono bastati un paio di GP perché chi lo odiava quando correva e vinceva con la Red Bull Racing cambiasse idea e iniziasse ad apprezzarne le capacità in pista e l’aspetto umano. E adesso si guarda già al 2016, alla seconda manovra di avvicinamento alla corazzata Mercedes, contando sull’esperienza del confermato Kimi Raikkonen.
Barbara Premoli
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— Formula 1 (@F1) 12 Dicembre 2015
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[tab title=”Brembo”]
Brembo: le infografiche del 2015
1975-2015: 40 anni di Formula 1
I 19 round del Campionato e le statistiche
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[tab title=”Pirelli”]
Pirelli: infografiche, numeri e novità
Il Campionato 2015 gara per gara
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[tab title=”Renault”]
Renault Sport F1: il ritorno
Un 2015 che definire movimentato è poco quello di Renault Sport F1, che a tratti ha rasentato la rissa e il cattivo gusto, per via delle accuse lanciate al Costruttore francese dai vertici della Red Bull Racing, che hanno addossato ogni responsabilità per la mancanza di competitività in pista alla power unit transalpina. Per mesi si sono susseguiti incontri, nei motorhome e dietro le quinte; si sono visti volti tesi, specie quando Horner e Abiteboul si sono ritrovati accanto in conferenza stampa in alcuni GP. Nervi tesi, dichiarazioni fuori luogo e poi, alla fine, dopo tante critiche, la Toro Rosso ritornerà ai motori Ferrari, mentre la RBR ha dovuto rimangiarsi tutto, cospargersi il capo di cenere e accettare i motori Renault per il 2016, anche se saranno marchiati TAG-Heuer. Alternativa: Ricciardo e Kvyat avrebbero dovuto pedalare… o il team lasciare la F1. Cosa che Ecclestone non avrebbe certo gradito.
Ma la vera notizia è che nel 2016 la Renault non sarà più semplicemente un fornitore di power unit, ma tornerà in pista con un suo team, come comunicato ufficialmente il 3 dicembre, con l’acquisizione del team Lotus avvenuta il 18 dicembre (e pagata, a quanto si dice, una sola sterlina, con Renault che avrà il 90% e il restante 10% che resterà di proprietà della Genii). Una storia di successo in Formula 1 quella di Renault, che ha sempre sfruttato l’esperienza nel motorsport per trasferirla nella produzione di serie e che, se ha deciso di tornare e di fare grossi investimenti, è sicuramente per impegnarsi al massimo e poter competere nelle prime file. E se fossero vere le voci sull’interesse di Carlos Ghosn per riavere in squadra Fernando Alonso…
Barbara Premoli
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[tab title=”Sparco”]
Sparco: nel segno della sicurezza
Il focus di Sparco è da sempre la sicurezza. La differenza tra una vittoria e una sconfitta è molto spesso racchiusa in pochi decimi di secondo, per questo ogni componente dell’equipaggiamento di una vettura e di un pilota deve essere curato in ogni minimo dettaglio alla ricerca della massima PRESTAZIONE e SICUREZZA.
Troppi ancora gli incidenti e le morti che coinvolgono il mondo delle corse e che ci fanno capire quanto purtroppo il rischio resti sempre presente nelle gare. Nonostante i progressi fatti finora in termini di sicurezza, abbiamo il dovere di migliorarci costantemente. La continua ricerca di tecnologie e di nuovi materiali per la realizzazione di prodotti sempre più performanti e sempre più protettivi sono una delle missioni di Sparco.
Un pilota o un team danno per scontato che un prodotto sia sicuro ma non tutti sanno che: i prodotti Sparco, come quelli di altri produttori, nascono seguendo i severi standard del FIA Institute che certifica se un prodotto è idoneo a essere immesso nel mercato. Per quello americano i prodotti sono sottoposti a ulteriori test da parte del SFI (SEMA Foundation, inc.) che rilascia la relativa omologa. Campionati come Nascar o Dragster richiedono la certificazione SFI. Entrambe le organizzazioni dettano le regole che ogni team deve rispettare per poter partecipare ai campionati e sono sempre loro a fornire ai produttori le normative cui attenersi per sviluppare e produrre prodotti conformi ai loro standard. In particolare la normativa regola gli standard minimi dei materiali per la protezione dal fuoco.
Secondo gli standard FIA le tute, ad esempio, devono resistere minimo 11 secondi al fuoco in conformità alla UNI EN ISO9151. I gradi ai quali la tuta viene esposta sono 800. Il test verifica che in caso di incidente prima che il calore passi attraverso la struttura della tuta, composta da uno strato esterno e uno o più strati interni, la differenza di temperatura non deve essere superiore ai 24 gradi centigradi in meno di 11 secondi. La FIA non impone limiti superiori.
Il peso di una tuta ignifuga Sparco varia a seconda del modello si parte da 1,3 kg della tuta X-Light (3 strati), agli 800 gr della Superleggera (3 strati) fino ai 700 gr (peso totale) della Extrema RS-10 monostrato. Le tute vanno tutte omologate e il numero (che corrisponde in pratica al nome della tuta), viene registrato nella lista FIA. Il numero di omologa deve essere ricamato, obbligatoriamente, sul retro del colletto.
La tecnologia di Sparco non è solo per i campioni di F1. Sparco nel 2010 mette in pista anche una linea di sedili, gli ADV, realizzati in totale aderenza alle nuove normative della Federazione automobilistica per la protezione dei piloti che nello stesso anno “salvano” la vita di Latvala che durante il Rally del Portogallo esce indenne dalla sua Ford WRC dopo ben 31 ribaltamenti consecutivi cadendo da un dirupo. Oggi Sparco può offrire un sedile sicuro e resistente che risponde ai severi requisiti della normativa FIA 8862 che nasce inizialmente per le vetture WRC. Il sedile deve essere capace di resistere a impatti fino a 70G di decelerazione. Questo è dato dal lavoro congiunto della scocca e dei materiali ad assorbimento energetico che vengono utilizzati per la sellatura e omologati per la protezione testa dei piloti F1. A completamento del sedile viene impiegato un rivestimento di tessuto ignifugo per garantire la sicurezza del pilota in caso di incendio.
La normativa FIA 8862-2009 prevede test di trazione con 3 pistoni che tirano lateralmente la scocca puntando su testa, spalle e gambe; viene poi effettuato lo stesso tipo di prova sullo schienale in prossimità delle medesime aree; successivamente si simula lo schiacciamento dei lati verso l’interno. Complessivamente la resistenza è pari a circa a 3 tonnellate, è come se un sedile venisse pressato da tre utilitarie messe una sopra l’altra e il telaio deve restare inalterato. Il sedile ADV-ELITE è l’evoluzione del già famoso ADV-SCX. Il design ricercato della scocca non ha solo una funzione estetica ma nasce dalla necessità di creare una struttura resistente dal peso contenuto. La X, visibile sul retro, è un importante elemento strutturale che conferisce al sedile una resistenza agli impatti senza pari. L’utilizzo del carbonio, di derivazione aeronautica, ha permesso di ridurre lo spessore delle pareti della scocca conferendo al sedile ADV-ELITE un’abitabilità migliore nella zona delle gambe. L’ergonomia è un altro punto importante per Sparco il sedile ADV-ELITE è stato progettato per garantire il miglior comfort di guida. Sono state riviste la zona reni, il contenimento spalle e il DTC calcolati in modo da avvolgere completamente il pilota. Infatti, il sistema DTC è stato chiuso verso l’interno per offrire al casco un appoggio migliore in curva così da limitare l’affaticamento dei muscoli del collo del pilota in gara, questa operazione ha contestualmente aumentato lo spazio tra scocca e roll-bar. Il sedile ADV-ELITE è stato sviluppato per essere posizionato negli abitacoli più piccoli come vetture GT o WRC di nuova generazione.
Tute e sedili sono solo alcuni esempi perché diversi sono i prodotti a catalogo Sparco omologati FIA come l’underwear, i caschi, le scarpe e i guanti o tutti quei componenti e accessori come cinture, estintori roll-bar ecc che, montati CORRETTAMENTE su una vettura da corsa, permettono di salvare la vita di un pilota. I tempi per testare e ottenere l’omologa di un nuovo prodotto sono di circa 4/5 mesi… se tutto va bene al primo colpo. Questo dà l’idea della complessità del lavoro dietro a ogni prodotto che esce dalla sede Sparco di Volpiano, alle porte di Torino.
Ultima curiosità: negli ultimi 3 anni la FIA ha richiesto l’inserimento di un ologramma per alcune famiglie di prodotto che ne certificano l’originalità, perché purtroppo il problema della contraffazione sta diventando sempre più serio e importante, creando danni economici ma, soprattutto, mettendo a rischio la vita di chi, consapevolmente o meno, acquista prodotti che non hanno la garanzia di sicurezza per cui Sparco si batte, investe e lavora da sempre. Un aspetto che avremo modo di approfondire presto.
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[tab title=”Minardi tra 2015 e 2016″]
Gian Carlo Minardi tra 2015 e 2016
Team: le pagelle 2015
In questi ultimi giorni dell’anno, e in questa fase di attesa prima della nuova stagione, Gian Carlo Minardi dà i voti ai protagonisti del Campionato del Mondo di Formula 1 2015, contrassegnato e concluso con il dominio Mercedes. Iniziamo con i team. Il voto più alto non può che andare a:
MERCEDES – 9 meritano il voto più alto della classe poiché hanno sbaragliato la concorrenza, ma i tre “regali” fatti alla Ferrari negano il 10 alla squadra di Stoccarda
FERRARI – 8 hanno fatto veramente molto per avvicinarsi alle Frecce d’Argento, anche se la strada è molto lunga. Tre successi stagionali e i numerosi podii forse erano un risultato insperato all’inizio dell’anno. Vettel, Raikkonen e tutto il team sono stati bravissimi a mettersi dietro la concorrenza riconquistando il secondo posto tra i Costruttori
WILLIAMS – 7,5 per il terzo posto in classifica, anche se meriterebbero qualcosa in meno visto il passo indietro rispetto al 2014. Fa un po’ parte del sistema inglese e, specilamente, della Williams. Dopo una stagione positiva con cui hanno ripianato i conti, con il minimo sforzo si sono conquistati il terzo gradino del podio, salvaguardando anche il portafoglio
SAHARA FORCE INDIA – 7,5 autori di un campionato fantastico, concluso col 5° posto. Contrariamente alla storicità di un “piccolo” team, hanno chiuso la stagione in crescendo, sicuramente un segnale positivo sia per Perez sia per Hulkenberg in vista del 2016
RED BULL RACING e TORO ROSSO – 7 Purtroppo sia l’affidabilità sul fronte del motore sia i problemi di telaio hanno limitato Verstappen e Sainz. Diversamente avrebbero potuto superare, almeno, la Lotus. La Red Bull ha pagato a caro prezzo l’arroganza e la lingua lunga. Il loro atteggiamento costa ben di più di quanto hanno potuto guadagnare dal 4° posto mondiale. Spero per loro che possano essere aiutati dalla Renault e risalire la china, ma certamente devono cambiare il modo di approcciarsi a questo sport, che non è solo business
LOTUS – 7 per tutte le disavventure affrontate pur di arrivare a fine stagione. Per loro fortuna è arrivato il salvataggio da parte di Renault. Un voto sia per il 6° posto, insperato, sia per aver reagito ai momenti più difficili. Lavorare con l’assillo dei giudici e dei sequestri non è certamente facile
SAUBER – 6 di affetto. Erano partiti bene, ma purtroppo si sono persi. Mai incisivi
McLAREN – 4 forse più per colpa della Honda. Speriamo che l’inverno possa portate consigli, anche se la strada è certamente in salita
MANOR – NC hanno trovato gli stimoli per resistere. Essendoci solamente 10 team iscritti, anche loro si sono aggiudicati una fetta dei diritti televisivi per la prossima stagione.
Piloti: le pagelle 2015
Dopo aver analizzato la stagione dei team, passiamo a dare i voti ai piloti. I primi dieci posti sono occupati, a coppie, dai primi cinque team con due Mercedes, due Ferrari, due Williams, due Red Bull e due Force India, con le sorprese di Kvjat davanti a Ricciardo e Perez davanti a quello che doveva essere la rivelazione, Hulkenberg. In casa Williams il finlandese Bottas non ha stracciato il “nonno” Massa.
Anche in questo caso il primo della classe non può che essere un pilota Mercedes, nonché Campione del Mondo per la terza volta
Lewis Hamilton – 9 come per la Mercedes, non merita il voto pieno. Dopo aver gestito il Campionato magistralmente, dopo la conquista del Titolo ad Austin nelle ultime tre gare si è rilassato
Sebastian Vettel – 8,5 oltre alle tre vittorie e ai numerosi podii, ha portato alla Ferrari serenità, sfruttando ogni occasione
Nico Rosberg – 8 soprattutto per le ultime sei gare, poiché la prima parte di Campionato sarebbe stata da 6. Ha dimostrato di essere un bel pilota. Il suo talento è importante anche per lo spettacolo
Felipe Massa e Valtteri Bottas – 7,5 in diverse occasioni hanno lottato con una macchina in serie difficoltà. Sulla carta Bottas avrebbe dovuto stracciare Massa, ma il brasiliano si è difeso con le unghie
Sergio Perez – 7,5 stagione in crescendo, con risultati importanti. Ha dato una bella svolta alla sua carriera avendo la meglio sul compagno di box, vincitore della 24 Ore di Le Mans
Max Verstappen e Carlos Sainz – 7 hanno confermato di essere i due migliore debuttanti, con un potenziale enorme. Per il binomio Toro Rosso-Ferrari sono certamente di buon auspicio. Superati i problemi di affidabilità, potranno portare tanti punti
Kimi Raikkonen – 6 perché gli vogliamo bene, sperando possa trovare gli stimoli per fare una buona stagione. Il 2016 potrebbe essere la sua ultima occasione in F1.
Uno sguardo sul 2016
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[tab title=”La photogallery”]
La photogallery
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