Il responsabile del fan club di Michael Schumacher ha attaccato Lewis Hamilton per i commenti sul Campione tedesco. Secondo il tabloid tedesco Kolner Express, il neo tre volte Campione avrebbe fatto un confronto tra i suoi risultati e i sette Titoli di Schumacher. “Per vincere i miei Titoli non ho mai fatto le cose che ha fatto Michael“, avrebbe detto l’inglese. “I miei li ho vinti solo con le mie abilità naturali“.
Secondo il giornale, probabilmente Hamilton farebbe riferimento ai duelli ruota a ruota di Schumacher che tanto hanno diviso l’opinione pubblica o alle voci di favoritismi all’interno della Ferrari e con l’allora fornitore di pneumatici Bridgestone. Ma, considerando la situazione attuale del tedesco e della sua famiglia, il responsabile del fan club di Kerpen Reiner Ferling è insorto: “Hamilton dovrebbe collegare il cervello prima di parlare. Dovrebbe capire cosa ha raggiunto Michael. Dopo l’orgoglio arriva sempre la caduta“.
Riportiamo tutto questo per puro dovere di cronaca ma ci sembra una polemica sterile e una montatura fine a se stessa. Probabilmente il tutto nasce dal fatto che, subito dopo la conquista del terzo Titolo, Lewis Hamilton ha detto che per lui quel momento era il top, il suo obiettivo da sempre, ovvero raggiungere il suo eroe, Ayrton Senna. Sarebbe stato facile in quel frangente fare riferimento a nuovi obiettivi, ai sette Titoli di Schumacher. E a qualcuno questa cosa non è andata giù. Tutto quello che è stato scritto dal tabloid tedesco è al condizionale, Hamilton “avrebbe detto”, non “ha detto”. E c’è una bella differenza.
Hamilton non è un cretino né un approfittatore né tantomeno un insensibile, tutt’altro, e non ha le fette di salame sugli occhi: sa bene chi è e cosa ha fatto Michael Schumacher in Formula 1, lo rispetta come Campione e come uomo, ora più che mai. Ma non capiamo per quale motivo non possa esprimere il proprio parere (quello vero, non quello riportato senza fonti certe) e ribadire al mondo la sua ammirazione per Ayrton Senna. Un parere che solo gli idioti associano in automatico a non stima nei confronti di Schumacher. Che è e sarà sempre unico, ma non per questo tutti devono sempre e per forza di cose far riferimento a lui in qualunque momento della propria vita. Ma in questo mondo malato, della Formula 1 e non solo, si preferisce una dichiarazione di circostanza e il condizionale alla verità. Fa meno notizia e allora se non c’è notizia costruiamola, inventiamola, tirando addosso anche a chi non c’entra niente. E ovviamente usando il nome di Schumacher.
Barbara Premoli