60 anni fa nasceva il mito DS, simbolo dell’auto francese, con design italiano. Per questo anche in Italia DS ha voluto celebrare questa ricorrenza restaurando un modello emblematico, una DS 23 Pallas del ’74, che nei giorni scorsi ha rappresentato l’equipe nazionale DS alla DS Week di Parigi dove si sono radunati 800 DS di appassionati nel corso di una settimana che ha visto anche giornalisti e Concessionari affollare la capitale francese per assistere al più importante evento dell’anno del Marchio.
Le prerogative di innovazione tecnologica, eccellenza e avanguardia delle DS di allora sono state trasmesse geneticamente nei valori del Marchio DS recentemente creato. Come la Pallas, le DS di oggi coniugano stile e tecnologia, comfort e dinamicità, eleganza e raffinatezza. Il 6 ottobre 1955 la DS19 viene presentata al Salone di Parigi. E’ la conclusione di un progetto cominciato 17 anni prima e poi evidentemente rallentato dalla guerra. Tre le figure che si occuparono della sua realizzazione: André Lefèbvre, ingegnere aeronautico, sostenitore della trazione anteriore, di aerodinamica, leggerezza e bilanciamento; Paul Magès, cratore dei sistemi idraulici DS: sospensioni, sterzo, frizione e sistema frenante; Flaminio Bertoni, designer, scultore e pittore, che disegna linee rivoluzionarie e eleganti.
Il successo è immediato: 12mila DS vendute nel giorno della presentazione, 80mila alla fine del Salone. La produzione comincia all’indomani della presentazione nella fabbrica del Quai de Javel a Parigi. DS si impone per le sue prerogative :
– Design rivoluzionario e originale: i primi esemplari sulle strade vengono circondati da capannelli di persone incuriosite; le sue linee si affermano immediatamente come nuovo riferimento stilistico. Negli anni successivi, DS rompe ancora gli schemi con i suoi colori inediti.
– Tecnologia innovativa d’avanguardia: la sospensione idropneumatica regala una tenuta di strada e un comfort mai visti nel mondo dell’auto. La frenata ad assistenza idraulica estremamente potente, altro elemento di sicurezza, permette una riduzione sorprendente delle distanze di frenata.
– Eleganza raffinata: naturalmente rifinita lussuosamente, l’eleganza DS sublima nelle versioni Prestige, alla fine degli anni 50 (poteva avere interfono, autoradio e telefono!), e nella Pallas presentata nel 1964, con modanature, cromature, interni in pelle, vernici speciali. Alla fine saranno quasi un milione e mezzo le DS prodotte dal 1955 al 1975, tra Francia, Gran Bretagna, Belgio e Sud Africa, esportate in tutta l’Europa Occidentale, Canada, Australia, Stati Uniti, rappresentando ovunque eleganza e innovazione.
Prodotta in circa 1.500.000 esemplari dal 1955 al 1975 e venduta in tutto il mondo, lo stabilimento principale è in Quai de Javel (Parigi), ma è stata assemblata anche a Forest (Belgio), Slough (Regno Unito), Victoria (Australia), Mangualde (Portogallo), Puebla (Messico), Città del Capo (Sud Africa), in Cambogia e in Yugoslavia. Due famiglie di berline: – DS19, DS20, DS21, DS23. – ID19, ID20, IDSuper, DLuxe, DSpécial, DSuper, DSuper5. Cabriolet: su base ID19, DS19 e DS21. Break: su base ID19, ID21, ID20, DS20, DS21 e DS23. Pallas dal 1964 a fine produzione solo sulla famiglia DS (DS19, DS20, DS21 e DS23). Quattro motori di base, declinati in varie potenze: 1911cc, 1985cc, 2175cc, 2347cc Potenze dai 66 ai 140 cavalli circa.
Il Marchio DS ha ereditato il patrimonio genetico di innovazione e stile della DS. Non a caso, al Salone di Ginevra, dove DS ha presentato il suo nuovo logo e la sua firma, era presente una DS21 Pallas “anno modello 2015”. DS inaugura una nuova era nel segno dell’innovazione, senza dimenticar le proprie origini. Così il monogramma DS è abbinato a DS AUTOMOBILES, volutamente in francese per indicare il posizionamento del Marchio.
La sua firma “SPIRIT OF AVANTGARDE” denota la connotazione internazionale e traduce le linee guida del Marchio: proporre ai clienti vetture dallo stile distintivo e decisamente tecnologiche, costruite con raffinatezza e attenzione al dettaglio, caratterizzate da confort dinamico. SPIRIT OF AVANT-GARDE rappresenta anche un approccio ottimistico verso tutto ciò che sta intorno a DS, un invito rivolto a coloro che condividono questo stesso spirito innovativo.
Il restauro
Per avvicinare il grande pubblico di appassionati DS ha effettuato il restauro di una DS23 Pallas del 1974, una delle ultime prodotte. La Citroën DS non è quel che si dice un’auto semplice. E’ un capolavoro dell’ingegneria, adotta soluzioni aeronautiche e incorpora tutti i ritrovati della tecnologia che hanno fatto la loro comparsa nel mondo dell’automobile nel corso dei vent’anni in cui è stata prodotta: dall’elettronica per la gestione dell’alimentazione del motore sino alle fibre ottiche. L’impianto idraulico serve molte delle funzioni della vettura: oltre alla sospensione idropneumatica che tanto ha contribuito alla fama della DS, il circuito assiste anche freni e sterzo, tutti funzionanti ad alta pressione. Tra le parti metalliche che determinano regolazione e azione dei vari attuatori idraulici, non ci sono guarnizioni: la tenuta è assicurata da una incredibile precisione di lavorazione nell’ordine del decimo di micron.
Restaurare oggi una vettura così sofisticata è un’operazione che richiede esperienza, accuratezza e conoscenze tecniche di alto livello. Dopo lo smontaggio completo della vettura, si è proceduto al risanamento del telaio, operazione curata personalmente da Massimo Viganò, che ha poi seguito l’intero processo di restauro. Si è partiti da una DS23 Pallas del 1974, tra le più performanti e piacevoli da guidare. Il motore da 2,3 litri di cilindrata è potente, affidabile e soprattutto molto elastico. La prima parte trattata è stata proprio il blocco motore che si trovava già in ottime condizioni. Ciò nonostante, gli elementi soggetti a usura sono stati sostituiti per riportare il propulsore alle sue condizioni d’origine. Frizione e distribuzione sono stati revisionati, cambiando disco, spingidisco e la catena che collega l’albero motore all’albero a camme. Per la parte idraulica, grazie al contributo della ditta specializzata Tecnosir di Treviso, sono state cambiate le quattro sfere di sospensione, quella dell’accumulatore principale di pressione e quella della riserva di frenatura. Anche la scatola guida è stata cambiata, mentre pedaliera dei freni e pompa ad alta pressione sono rimaste quelle d’origine, perfettamente funzionanti.
L’interno è stato invece completamente rinnovato con i pellami riprodotti dall’AtelierDS di Bolzano, conformi a quelli d’origine per concia, verniciatura e confezionamento: persino i rivestimenti interni delle imbottiture, il materiale e il passo delle cuciture sono identici a quelli d’origine. Nulla era lasciato al caso nella fabbricazione della DS e nulla è stato lasciato al caso nel suo restauro.
Dopo il risanamento degli elementi della carrozzeria (tutti smontabili) si è proceduto alla verniciatura nell’originale colore Gris Nacré, ovvero grigio madreperla, per tetto e carrozzeria. Gli elementi sono poi stati riassemblati col montaggio di guide, vetri, serrature e maniglie, per venire poi ricollocati sulla carrozzeria. A quel punto, dopo un accurato allineamento, sono stati montati i profili di finitura e i gruppi ottici. Infine il paraurti anteriore e i parafanghi davanti hanno completato il puzzle. Anche le ruote hanno ritrovato il loro aspetto originale con quattro Michelin 185HR15 Xvs, coperture con disegno d’epoca prodotte ancor oggi da Michelin e fornite (come molti particolari del restauro) da Citroservices, lo specialista italiano in ricambi DS. La vettura finita è stata (ri)consegnata a Citroën Italia il 30 aprile e ha iniziato la fase di rodaggio e messa a punto che terminerà dopo la percorrenza di circa 2000km
Redazione MotoriNoLimits