Prepariamoci, sarà un lungo duello fino alla fine del Campionato e senza risparmio di colpi, a quanto pare. Basta guardare le espressioni nella foto di gruppo a fine gara. Se nel 2014 la Mercedes è bene o male riuscita a tenere a bada i suoi due piloti, quest’anno se tanto ci dà tanto sarà un’impresa. Siamo al terzo GP e Nico Rosberg oggi è partito come un treno in corsa contro Lewis Hamilton. Ieri già al termine delle qualifiche lo sconforto, oggi in gara le proteste via radio perché secondo lui Hamilton avrebbe dovuto andare più forte. Sul podio ha ammiccato, ma in conferenza stampa è partito come un fiume in piena…
Alla domanda se sapesse dei problemi di Nico, Lewis ha risposto tranquillo: “Non stavo controllando la sua gara, ma la mia, gran gara. Non sono mai stato minacciato da Nico, ho gestito la corsa e a essere sincero mi sono divertito. Alcuni dei giri più belli sono stati quelli prima del pitstop“.
Il tedesco non ci è stato: “Interessante sentire, Lewis, che pensavi solo a te col passo che avevi e che stava compromettendo la mia gara. Guidare più piano del necessario a inizio stint ha fatto avvicinare Sebastian e gli dava l’opportunità di anticipare il pitstop per cercare di passarmi. E poi ho dovuto rispondergli e poi i miei pneumatici sono finiti a fine gara perché il mio stint era molto più lungo. Quindi non sono felice di come sono andate le cose“.
Qualcosa da dire, Lewis? “No, il mio lavoro non è interessarmi della gara di Nico, ma gestire la mia macchina e portarla a casa nel migliore e più veloce modo possibile, cosa che ho fatto. Non ho rallentato intenzionalmente nessuna macchina, mi sono solo concentrato su di me. Se Nico voleva passare poteva provarci, ma non l’ha fatto“.
Molto più diplomatiche, ovviamente, le dichiarazioni riportate nel comunicato stampa dopo-gara del team, in cui Nico dichiara “Sono sicuro che adesso ci siederemo a parlarme. Ma, in generale, sta a me cambiare la situazione, devo solo fare un lavoro migliore il sabato“.
Ecco, questo è il punto: Nico dovrebbe riuscire a stare davanti a Lewis il sabato. Cosa non facile e che sa bene, perché è reduce dal 2014 e dalle prime tre gare del 2015. Il Titolo vinto da Hamilton pesa ogni giorno di più e oggi probabilmente se la Mercedes non fosse stata favorita dal migliore utilizzo delle medie rispetto alla Ferrari Rosberg sarebbe stato passato da Vettel. Perché lo si vede dal modo in cui guida, lo si sente dai dialoghi via radio: è nervoso, molto nervoso.
E quella volpe di Lewis lo sa e e colpisce sempre lì, nel tallone d’Achille del tedesco, ovvero nell’orgoglio. Ma davvero Lewis oggi non ti sei accorto di niente di ciò che accadeva alle tue spalle? Davvero nessuno ti ha informato? E davvero hai premuto normalmente sul pedale dell’acceleratore? Guarda caso, però, appena Rosberg è rientrato per il pitstop (obbligato a farlo, per coprirsi le spalle da Vettel…), Lewis ha sparato due giri da paura. E in conferenza ha avuto pure la faccia tosta di dire che sono stati più divertenti della gara.
Ci sta, anche perché come si dice sempre il primo rivale è il compagno di squadra. E in fondo sono atteggiamenti così che fanno la differenza tra Campioni e bravi piloti… Atteggiamenti che alla Mercedes piacciono e non crediamo abbia intenzione di cambiare. Ma occhio, Lewis: la prossima volta che ti troverai sul podio con Nico guardati le spalle perché, non riuscendo a batterti in pista, potrebbe non tirarti addosso solo lo champagne ma anche la bottiglia… In guerra e in amore vale tutto. E questa è guerra.
Barbara Premoli