L’alba di un nuovo Mondiale è sempre speciale e la tradizione è stata rispettata anche oggi, a Melbourne, sede storica del GP d’Australia. Dopo la notizia della mancata partecipazione di Valtteri Bottas per i problemi alla schiena e la decisione della Williams di non sostituirlo, l’attenzione si è spostata sulla griglia. Tanti debutti, ma due i protagonisti che partivano forse con più emozione di altri: il poleman Lewis Hamilton, che puntava alla vittoria per difendere il Titolo, e Sebastian Vettel, al suo primo GP in Ferrari.
Obiettivi raggiunti, con il Campione della Mercedes che al via ha mantenuto il comando, cedendolo solo temporaneamente a Nico Rosberg durante i pitstop, andando a vincere per la 34° volta in carriera e chiudendo con un vantaggio di 1″3 sul compagno di squadra. La Mercedes è quindi ripartita da dove aveva lasciato, con il 30° successo in F1 e la conferma di una condizione schiacciante, visto il vantaggio di 34″5 (sì, avete letto bene…) sul terzo classificato, Sebastian Vettel, a podio nel suo GP d’esordio in Rosso.
Il tedesco è rimasto a lungo in 4° posizione prima di riuscire a passare la Williams di Felipe Massa a metà gara grazie alla strategia, restando in pista più a lungo e riuscendo così a concludere terzo, davanti al brasiliano, confermando la forma mostrata dalla SF15-T durante l’intero weekend e i test invernali.
Un GP che ha visto solo 15 monoposto al via, dopo il ritiro della McLaren di Kevin Magnussen e della Red Bull di Daniil Kvyat mentre andavano a posizionarsi sulla griglia, entrambe per problemi meccanici. Il gruppo si è ulteriormente assottigliato dopo un paio di curve, quando la SF15-T di Kimi Raikkonen è stata toccata dalla Toro Rosso di Carlos Sainz alla curva 1, innescando il contatto tra la Ferrari e la Sauber di Felipe Nasr e tra questa e la Lotus di Pastor Maldonado, finito contro le barriere. Da tradizione a Melbourne, è quindi entrata in pista la safety car. Dopo le buone premesse di ieri, la giornata no della Lotus è stata completata dopo un solo giro con il ritiro di Romain Grosjean per un problema al motore.
Debutto da sogno per Felipe Nasr, 5°, che ha preceduto di 12″ la Red Bull Racing di Daniel Ricciardo. Partito 16°, Marcus Ericsson ha completato la domenica positiva della Sauber (e ci voleva, dopo le questioni legali del weekend…), conquistando l’8° posto dopo un sorpasso sul finale sulla Toro Rosso di Sainz alla curva 13. Portare a casa 14 punti in un solo GP è un risultato pazzesco per il team elvetico che aveva chiuso il 2014 a zero…
Niente male il 7° posto di Nico Hulkenberg, considerando che la nuova Force India aveva girato solo due giorni e mezzo nei test, e ottimo anche il 9° di Carlos Sainz al debutto, che ha anche perso molto tempo durante il pitstop. A chiudere la top 10 la seconda Force India di Sergio Perez: non una gara tranquilla la sua, dopo il testacoda che l’ha fatto finire in fondo al gruppo e poi si è girato quando ha toccato la McLaren di Jenson Button tentando un sorpasso praticamente impossibile alla curva 3. Ed è proprio Button a chiudere la classifica, 11° e ultimo con una McLaren-Honda di cui è meglio non parlare, perché sarebbe come sparare sulla Croce Rossa… Unica nota positiva il fatto di essere riuscito a completare tutta la gara.
Tra i ritiri eccellenti, quello di Kimi Raikkonen: il finlandese sembrava poter puntare al 4° posto ma a causa di un problema nel secondo pitstop quando è tornato in pista ha avuto un problema alla posteriore sinistra, non fissata bene, e dopo poche curve è stato costretto a fermarsi, con il suo ingegnere che via radio gli diceva “sorry, Kimi”.
E KO anche per il rookie alla Toro Rosso Max Verstappen, costretto al ritiro quando era 9° per un problema al motore. E purtroppo abbiamo assistito a una bruttissima scena, quando nel box il padre Jos ha lanciato le cuffie: una reazione incontrollata che non ci si aspetta da chi come lui dovrebbe sapere che sono cose che fanno parte delle cose. Certo, deve bruciargli che il figlio 17enne (spinto all’inverosimile dal suo entourage) ieri sia stato messo dietro da Sainz in qualifica e oggi si sia ritirato, ma così è la vita e crediamo che atteggiamenti del genere possano solo nuocere al ragazzo, che ha tutto da imparare, non dimentichiamolo. Non osiamo pensare alla reazione dopo l’8° posto di Sainz…
Quindi… conferma Mercedes più che mai… ) Hamilton pure (e fa tombola, portandosi a casa l’hat trick, ovvero pole, vittoria e giro veloce)… Ferrari che torna a far sognare i suoi tifosi… Vettel (che si sforza anche di parlare italiano, apprezzabile!) subito a podio nel suo primo GP (il 140° in carriera) con la Scuderia… Red Bull deludente… McLaren non pervenuta… e il vuoto: guardare la foto di inizio anno mette tristezza, una classe spopolata, viste le assenze di Fernando e Valtteri (loro giustificati), la sparizione della Caterham e il “buco” della Manor, cui la FIA ha chiesto spiegazioni per la mancata partecipazione alle qualifiche (e di conseguenza alla gara). Tutta una farsa (che si aggiunge a quella Giedo Van der Garde/Sauber), perché sanno tutti perfettamente il motivo del teatrino del presentarsi a Melbourne, unico modo per non perdere il premio 2014 per i 2 punti di Jules a Montecarlo. Ed è una farsa anche chiedere i motivi e chiudere il tutto a tarallucci e vino (come si legge nel comunicato FIA). Vabbè, ciò che conta è che il Mondiale sia ripartito e speriamo davvero che finalmente parli solo la pista.
Barbara Premoli