Dall’ultima alla seconda posizione della categoria Am: è stata una vera impresa quella di Andrea Montermini, Benny Simonsen e Renato Loberto nella 12 Ore di Bathurst. I tre, dopo una qualifica disastrosa, non hanno sbagliato nulla sulla vettura numero 49 del team Vicious Rumour Racing e sono riusciti a salire sul podio alle spalle dei vincitori assoluti, l’equipaggio della Nissan dell’Athlete Global Team formato da Florian Strauss, Katsumasa Chiyo e Wolfgang Reip. Al terzo posto si è piazzata l’Audi del team Hallmarc-Network Clothing di Cini-Eddy-Mies. Ritirate le altre due Ferrari iscritte in questa categoria, la 27 del team TFM Ferrari Motorsport New Zealand e la 29 del Team Pirelli.
Nella categoria Pro-Am delusione per la Ferrari. La vettura numero 77 del team AF Corse, con Wyatt-Rugolo-Rigon, è stata al comando della corsa prima di finire fuori a causa di un contatto con la Mercedes numero 36 guidata da Dean Canto che l’ha spedita contro le barriere facendo entrare la dodicesima Safety Car della gara. Al termine le interruzioni sono state venti, un record nella storia di questa corsa. Anche l’altra Ferrari ha faticato: Mok Weng Sun, Toni Vilander e Matt Griffin si sono dovuti accontentare del sesto posto di categoria che è stata vinta dall’Audi del Phoenix Racing di Mapelli-Vanthoor-Winkelhock.
La 12 Ore di Bathurst per la Ferrari si era aperta già nel modo sbagliato, quando durante le qualifiche la vettura del team Maranello Motorsport, vincitrice dell’edizione 2014, era finita violentemente contro le barriere mentre al volante c’era l’australiano Tony D’Alberto. Il team era stato costretto al ritiro e il pilota era finito in ospedale. D’Alberto però è stato dimesso dall’ospedale e si sta riprendendo a casa insieme alla moglie Steffanie. Per lui dunque solo tanta paura e qualche graffio.