Il primo appuntamento in pista del 2015 si chiude nello stesso modo in cui si era conclusa la stagione precedente, ovvero nel segno di Marc Marquez, che si conferma ancora una volta l’uomo da battere, mettendo a segno un crono eccezionale di 1’58”867, inavvicinabile per tutti gli altri. Questo primo test ha evidenziato come le Honda siano ancora un passo avanti: il secondo posto di Dani Pedrosa, autore anche di un long-run dal passo impressionante, non è un caso.
Come nelle altre giornate, arriva puntuale la conferma della Ducati, oggi con la desmosedici del neo-ufficiale Andrea Iannone nella prima fila virtuale.
Subito dietro le Yamaha con le due M1 ufficiali di Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, e la ‘sorella minore’ di Pol Espargaró, prima delle moto satellite, alle cui spalle ha chiuso la seconda GP14.3 di Andrea Dovizioso, ultimo dei primi a girare sul ritmo dell’1’59.
La palma di migliore Open della griglia va alla Yamaha Forward del tedesco Stefan Bradl, che ha preceduto l’inglese Bradley Smith (non al 100% della forma), mentre incoraggia vedere una Suzuki, quella di Aleix Espargaró, chiudere la top 10. La GSX-RR ha mostrato dei progressi costanti nell’arco dei giorni: il rookie Maverick Viñales ha chiuso 12º, migliorandosi di oltre 2”7. Tra le moto di Hamamatsu si inserisce la RC213V di Cal Crutchlow; a seguire le Ducati saltellite, con le Pramac di Petrucci e Pirro divise dall’Avintia di Hector Barberá.
L’altra factory della Honda, quella di Scott Redding (Estrella Galicia 0,0 Marc VDS Racing) è solo 17ª davanti alle Open dei compagni di marca tra cui in 20ª posizione quella dell’altro esordiente Jack Miller. Alle spalle dell’australiano, la prima Aprilia è quella di Alvaro Bautista, mentre il suo compagno Marco Melandri ha chiuso ultimo.
Redazione MotoriNoLimits