Sembra destino che il GP degli USA debba passare alla storia per il vuoto sulla griglia. Indimenticabile Indianapolis 2005 quando, per motivi di sicurezza, non corsero tutte le monoposto gommate Michelin, per cui presero parte alla gara solo le due Ferrari, le due Jordan e le due Minardi.
Situazione meno drammatica quella di quest’anno, certo, ma comunque paradossale: restaranno vuoti i box di Caterham e Marussia e il sabato in qualifica gli spettatori – in circuito e in TV – non vedranno scendere in pista il vincitore 2013 Sebastian Vettel e la sua RB10, che domenica prenderà il via dalla pitlane in seguito alla penalità per il sesto motore (regola che, senza giri di parole, il tedesco ha definito “completamente stupida”).
Il co-fondatore del circuito di Austin Bobby Epstein è alquanto preoccupato dell’assenza di uno dei grandi nomi della F1. “E’ un male, vorrei vederlo partire dalla griglia domenica”, ha detto al Guardian. “Non influenzerà le vendite perché la maggior parte della gente viene per l’evento nel suo complesso, ma è una cosa comunque non bella”. E a proposito della situazione attuale della F1, Epstein pensa che lo sport dovrebbe prendere esempio dalla Nascar. “La F1 deve essere costruita sulle personalità, una cosa che la Nascar fa molto bene. La gente entra in contatto con la gente, non con il metallo”. Come dargli torto?
Barbara Premoli