Mercedes-Benz Italia festeggia i suoi primi quarant’anni di attività. Quattro decadi di passione, successi e obiettivi sempre più ambiziosi raccontate oggi attraverso un libro che vede protagonisti persone, modelli ed eventi che hanno lasciato un segno nella storia della Stella in Italia. ‘AutoRitratto’ è un libro che sottolinea come l’industria automobilistica, più di altri settori, abbia colto i mutamenti sociali e lo sviluppo economico realizzando prodotti e soluzioni di mobilità in sintonia con la cultura, le esigenze e le aspettative di una società che nel corso degli anni ha completamente cambiato il proprio modo di muoversi e comunicare.
“Festeggiare un compleanno è sempre una bella cosa”, ha dichiarato Ewald Andratsch, Vicepresidente e Amministratore Delegato di Mercedes-Benz Italia dal 1983 al 1990, in occasione del 15° anniversario dalla fondazione della rappresentanza in Italia, “sia quello di una persona o, come nel nostro caso, di un’azienda; se poi in questa ricorrenza si presentano tante soddisfazioni, il piacere è ancora più grande”.
Una storia che inizia il 18 aprile 1973 a Roma, quando la casa automobilistica tedesca, cavalcando l’ondata di cambiamento ed innovazione che stava colpendo il settore automobilistico e della mobilità in generale, fondò Mercedes-Benz Italia. La filiale ufficiale della Stella fu aperta a Roma, in via degli Abruzzi 3, e inizialmente fu dedita esclusivamente alla vendita di veicoli commerciali e industriali. Hans Breithaupt, primo a guidare Mercedes-Benz Italia in qualità di Amministratore Delegato, fu anche tra i maggiori promotori di questa nuova scommessa italiana, tanto da spingersi ad affermare di fronte all’allora Presidente Piero Boccanelli: “Mi faccia fare a modo mio per un anno e vediamo i risultati; se non arrivano, mi dimetto”. Ma tutto funzionò per il meglio.
Gli anni 80 in Italia sono per Mercedes quelli del primo importante allargamento della gamma e quindi del mercato. In termini percentuali, si verifica la progressione più importante nella storia della Mercedes-Benz Italia che, dal 1982, ha riunito in un’unica organizzazione la commercializzazione di veicoli industriali, commerciali e delle vetture. I risultati sono immediati e significativi tanto che, nella penisola, il marchio chiude il decennio con oltre 35.100 vetture, quasi il triplo di quelle consegnate nel 1980.
Il cammino positivo prosegue di anno in anno e si conferma con i record di fatturato ed immatricolazioni del 1991/1992, che consentono alla Stella di assorbire la battuta d’arresto del mercato nel 1993. Risultati importanti, non solo nei numeri, che valgono al nostro Paese l’affermazione come secondo mercato di esportazione per Mercedes-Benz dopo gli Stati Uniti. Al Salone di Torino, la SL (R 129) viene insignita del ‘Car Design Award’ consegnato a Bruno Sacco, Responsabile del Centro Stile Mercedes-Benz. Intanto, nel 1995 in via Giulio Vincenzo Bona a Roma viene inaugurata la nuova, attuale e futura, sede di Mercedes-Benz Italia.
Il 2000 in Italia apre un vero e proprio decennio da primato, con il record assoluto di immatricolazioni Mercedes raggiunto nel 2007 con oltre 77.700 vetture e l’affermazione definitiva e proporzionalmente clamorosa del marchio smart nel nostro Paese. Nel 2008, però, la crisi mondiale causa il crollo del mercato e riporta bruscamente il livello delle vendite a quello di dieci anni prima.
Uscire dalla crisi è la parola d’ordine che apre il decennio attuale ancora a metà del suo percorso. Per Mercedes, il modo migliore per affrontare questa sfida risiede nel saper praticare qualsiasi strada e cogliere ogni opportunità, attrezzandosi a livello di competenze tecniche e di organizzazione industriale.
Essere presenti in Italia non vuol dire solamente commercializzare e fornire vetture in modo più efficiente e rapido; significa partecipare alla vita ed al progresso sociale del Paese attraverso il sostegno e la promozione alle principali iniziative artistiche, culturali, ma anche sportive e solidali. “Un sistema, quello di Mercedes-Benz Italia, che dà lavoro a 5 mila persone”, ha dichiarato Alwin Epple, Presidente in carica di Mercedes-Benz Italia. “Per una multinazionale è fondamentale assorbire lo spirito e i valori che ciascun Paese è in grado di esprimere, influenzando positivamente l’intera attività globale’’. La valorizzazione di attività di corporate social responsibility ha rappresentato fin dal primo momento una costante priorità nell’ambito delle attività di Mercedes-Benz Italia, che ha voluto così consolidare la propria integrazione nel contesto sociale, economico e culturale del Paese.
La rete del successo
La visione di Mercedes-Benz Italia è sempre stata legata al valore dei servizi verso la clientela e, quindi, alla rete di vendita e assistenza, che rappresenta sul territorio l’ideale anello di congiunzione tra le strategie ed i prodotti di un grande Gruppo e il rapporto quotidiano con chi possiede una vettura ed un veicolo commerciale con la Stella. L’esperienza di marca, in estrema sintesi, passa dagli showroom e da ogni singolo collaboratore delle officine, di Filiali e Concessionarie sul territorio. Per offrire servizi di qualità al cliente occorre, infatti, una squadra che condivida la cultura del servizio legata alle aspettative di una clientela premium, nella consapevolezza che rappresentare in Italia il marchio Mercedes-Benz costituisca un’opportunità di successo e reddittività.
Made in Italy
Per un grande costruttore globale, fabbricare auto significa anche saper anticipare le tendenze e pensare al futuro, alla ricerca di quell’innovazione continua che è garanzia di successo considerando, oltre agli aspetti tecnici e industriali, anche quelli legati al design. Mercedes-Benz ha quindi guardato all’Italia come culla naturale dell’arte, della raffinatezza e del gusto applicati a tutte le espressioni del buon vivere e ha deciso di aprire proprio nella Penisola, a Como, il Mercedes-Benz Advanced Design Studio. La Casa con la Stella è stato il primo marchio estero ad avere un proprio design center in Italia. L’Advanced Design Studio rappresenta un’autentica miniera di creatività e una preziosa ‘antenna’ inserita nel cuore della sensibilità italiana, dove stilisti di ogni estrazione ricercano soluzioni e materiali all’avanguardia da utilizzare negli interni delle prossime generazioni di vetture della Stella. Dal 1998, la prestigiosa sede di Villa Salasar ha ideato design, indagato tessuti e pelli e sviluppato prototipi, offrendo un contributo culturale fondamentale alle automobili della Stella di oggi e del prossimo futuro.
La moda ha le sue stelle
Eleganza, stile, bellezza, glamour, ma anche ricerca, tecnologia e amore per la qualità. Sono veramente tante le analogie che legano il mondo dell’automobile con quello della moda, e ancora di più se si sale ai vertici delle rispettive categorie, dove i concetti di creatività, artigianato e industria si esprimono al meglio. Una vettura, così come un capo di abbigliamento, un arredo e un profumo, racconta la nostra personalità ed è espressione del proprio stile di vita, ed è per questo motivo che, da sempre, Mercedes-Benz è impegnata nel mondo della moda. Nel corso degli anni, la Casa di Stoccarda ha costantemente consolidato il suo impegno nel fashion system internazionale, sponsorizzando le Fashion week di tutto il mondo e Milano Moda Donna. Tra le maggiori iniziative promosse nella Penisola, di particolare rilievo è anche la partnership con Milano Moda Uomo, la collaborazione con AltaRoma e il concorso per giovani talenti ‘Who is the Next?’.
Mercedes protagoniste della Dolce Vita
La potenza e l’eleganza della 300 SL Roadster abbinata all’esuberanza, anche un po’ sfacciata, di un indiscusso sex symbol come Anita Ekberg, che il cinema ha esaltato e diffuso in tutto il mondo. La 300 SL, insieme a tante altre icone dell’automobilismo con la Stella, sono andate ben oltre i valori puramente tecnici ed estetici, grazie ai ruoli da protagoniste che hanno giocato in numerose produzioni cinematografiche italiane ed all’amore dei più famosi personaggi del mondo dello spettacolo. La leggendaria ‘Ali di gabbiano’, in particolare, ha rappresentato – e rappresenta ancora oggi – l’anello di congiunzione tra stile e tecnologia, con bellezza e prestigio senza compromessi. La Dolce Vita non è romana o italiana, ma internazionale. Non è circoscritta ai ruggenti anni Sessanta, ma vive ancora oggi al volante della nuova Mercedes-AMG GT.
Credere nel progresso è amare la cultura
Costruire una presenza responsabile nel Paese significa anche promuovere l’educazione e la cultura in tutte le forme ed espressioni e Mercedes-Benz Italia ha sempre sentito come una missione la partecipazione ed il sostegno ad iniziative in favore del patrimonio artistico e culturale italiano. La valorizzazione di progetti artistici e culturali ha rappresentato una costante priorità nell’ambito delle attività di corporate social responsibility di Mercedes-Benz Italia, nella volontà di andare incontro al pubblico, ai suoi gusti e valori nelle proposte culturali, esattamente come in quelle di mobilità. Il Festival dei Due Mondi di Spoleto, le mostre di Tamara de Lempicka e la rassegna fotografica A Flash of Art sono solo alcuni esempi che testimoniano la vocazione del Gruppo. Impegno diretto in questa direzione è stata anche la creazione della Daimler Art Collection, una delle più importanti raccolte di arte contemporanea a livello globale, esposta per la prima volta in Italia, a Brescia, nel 2013.
Le Stelle del Motorsport
Qualche volta si devono mostrare i muscoli, perché fascino e prestigio di un marchio passano anche attraverso l’amore per la sana competizione ed il temperamento sportivo. Quando si pensa al mondo delle competizioni automobilistiche, alla Mercedes-Benz ed all’Italia, il pensiero corre immediatamente alla Mille Miglia e alla celebre vittoria della Mercedes SLR di Stirling Moss e Denis Jenkinson del 1955; più che un trionfo indimenticabile, un evento che ha scritto la storia dell’automobilismo. La Mille Miglia rappresenta ancora oggi un imperdibile appuntamento per celebrare la storia e comunicare i valori del Marchio, e per esaltare ciò che le vetture con la Stella hanno rappresentato e vivono nel Bel Paese. Un simbolo tangibile della storia di successi del Motorsport della Stella è, invece, la statua di bronzo a grandezza naturale dell’asso argentino Juan Manuel Fangio accanto alla sua monoposto Mercedes-Benz W196 posata nel 2004 all’autodromo di Monza; l’opera dello scultore catalano Joaquim Ros è un dono dell’allora DaimlerChrysler al circuito in cui il pilota scrisse pagine indimenticabili della sua carriera sportiva e della storia delle Frecce d’Argento.
Tanti i campioni italiani che sono distinti alla guida delle Mercedes come, ad esempio, Alessandro Nannini al volante della CLK GTR nel Campionato GT-FIA, Andrea De Cesaris che chiuse la carriera con la Sauber-Mercedes in F1 e il campione del mondo Mauro Baldi con la Mercedes C11. L’impegno nel Motorsport è andato, infatti, ben oltre la Formula 1, con le Mercedes-AMG C 63 scese in pista, dal 2012 e per due stagioni, nella categoria Superstars con due campioni come Vitantonio Liuzzi e Thomas Biagi. A queste ‘signore’ di carattere e grande cuore va aggiunta una in carne e ossa: Luisa Trucco che gareggiò alla Dakar al volante di un Unimog U 500L, chiudendo in quarta posizione contro soli uomini. Anche i Truck, infatti, non mancano all’appello del Motorsport con il pilota inglese Steve Parrish e il suo Mercedes-Benz 1450-S che si aggiudicarono l’European Cup di classe C del Truck Racing nella gara svolta sul circuito di Misano Adriatico.
Sport per vocazione
Fair play, eleganza, capacità di controllo e dinamismo: i valori dello sport trovano piena corrispondenza con la filosofia che Mercedes-Benz trasferisce in ogni mercato, prodotto ed attività. Mercedes-Benz Italia ha sempre messo in risalto questi valori, maturati nel corso della storia della Stella, che appartengono a quella speciale cultura aziendale che, come per un atleta, è fatta di impegno, sfide ed entusiasmo. Per questo motivo, Mercedes-Benz Italia ha legato fin dalla nascita il proprio nome alle più importanti manifestazioni sportive nel nostro Paese, nelle discipline più diverse. Nel 1994 Mercedes-Benz Italia è main sponsor degli Internazionali di tennis fino a diventare, due anni più tardi, sponsor istituzionale del circuito ATP di tennis maschile. Celebre è il logo della Stella posizionato sulle estremità della rete.
Dal 2003, con il marchio smart, Mercedes-Benz Italia ha legato il suo nome alla Maratona di Roma, sottolineando il legame tra la city car e la Capitale, smart city per eccellenza. La presenza nello sport ha poi trovato spazio anche nel beach volley, con il campionato mondiale di Roma 2011, nell’ippica, con il Derby Italiano di Galoppo, e nel golf, con l’istituzione di un torneo amatoriale, poi divenuto torneo di fama internazionale, il MercedesTrophy. Nel 2012, Mercedes-Benz Italia si è attivata per promuovere le discipline olimpiche, purtroppo a volte poco considerate, ma diffuse sul territorio, amate dal pubblico e ricche di campioni italiani. E’ così che è nato il Mercedes-Benz Team, una squadra virtuale di veri fuoriclasse come, ad esempio, Tania Cagnotto, Aldo Montano, Filippo Magnini, Stefano Tempesti, Maurizio Felugo, Niccolò Mornati, Lorenzo Carboncini, Mauro Sermiento, Roberto Cammarelle e Alessia Trost.
Oltre la solidarietà
Valori di prodotto come sostenibilità e sicurezza si traducono a livello aziendale in un profondo senso di responsabilità e nel sostegno ad iniziative benefiche attraverso cui si rinnova concretamente l’impegno sul territorio. Questa la filosofia di Mercedes nel mondo ed in Italia, dove la Casa della Stella è andata oltre facendosi essa stessa promotrice di eventi a scopo sociale e benefico. Attività solo formalmente collaterali, che sottolineano la volontà di Mercedes di andare oltre la vocazione commerciale per restituire valore al territorio italiano, considerando le persone non semplicemente come clienti o potenziali tali, ma innanzitutto come individui. L’esempio delle Fondazioni Laureus è indicativo della capacità della Stella di coinvolgere a scopo benefico sportivi di fama internazionale per supportare progetti a sostegno dei giovani in difficoltà. In Italia la Fondazione Laureus Sport for Good Onlus è impegnata dal 2005 con il costante supporto di Mercedes-Benz Italia per risolvere situazioni di disagio giovanile attraverso attività sportive e percorsi di sostegno educativo e psicologico.
Un cliente molto speciale
Il rapporto privilegiato fra Mercedes-Benz e lo Stato Vaticano è più di una tradizione ed ha il suo vertice nelle vetture speciali che accompagnano il Santo Padre nelle uscite dal Vaticano e nei suoi viaggi apostolici in ogni parte del mondo. Sulle auto della stella hanno viaggiato i Papi che si sono succeduti dal lontano 1930 fino ai giorni nostri. Ognuna di queste è entrata nella storia: dalla prima limousine 460 Nürburg del 1930 per Pio XI alle odierne ‘Papamobili’ sono diventate famose la 300d automatica e decapottabile di Giovanni XXIII, la 600 Pullman Landaulet di Paolo VI seguita dalla 300 SEL. Dalle classiche berline e limousine si è poi passati alle versioni speciali su base fuoristrada, a partire dalla 230 G bianca consegnata nel 1980, sostituita prima da una versione antiproiettile e poi nel 2007 da una G 500 utilizzata per le udienze in Piazza San Pietro. Dopo oltre un anno di lavoro per lo sviluppo e l’allestimento, nel 2012 fu consegnata l’attuale ‘Papamobile’, la ML 500. Non solo vetture ma anche veicoli di servizio e mezzi speciali, meno visibili ma non meno importanti, tra cui l’autocarro anticendio Econic. Nel luglio del 2013, il dono simbolico di una bicicletta elettrica smart ha accompagnato l’incontro di Papa Francesco con il Presidente di Daimler AG, Dieter Zetsche, a ribadire il rapporto speciale che lega da oltre ottant’anni Mercedes-Benz alla Santa Sede.
Rivoluzione in città
L’arrivo di smart ha destabilizzato le convenzioni ed evoluto il concetto di city car, un’autentica rivoluzione nel mondo della mobilità. “Parliamo di un prodotto che ha poco in comune con le automobili come si intendono normalmente”, ha sottolineato ‘Mr. smart’ Fabrizio Barra. “smart è un’auto diversa, nata diversa e per essere diversa, e così è rimasta”. Il debutto sul mercato, nel 1998, è stata la risposta alle esigenze di mobilità nelle moderne metropoli entrando nell’immaginario collettivo non solo come la risposta al traffico caotico, ma anche come espressione di tendenze, design e stili di vita sociali e professionali.
Le soluzioni ingegneristiche avanzate, come ad esempio la cellula di sicurezza ‘tridion’, permettono di conciliare compattezza, spaziosità interna, basso peso e massima sicurezza in 2,60 metri. Tuttavia smart, inizialmente, attirò più la curiosità che la domanda dei clienti, scettici intorno ad una formula e un prezzo molto elevato. “Il mercato non l’ha accolta con entusiasmo”, dichiarò Jochen Prange, Presidente di Mercedes-Benz Italia dal 1990 al 2000. “Comunque non ho dubbi sulla qualità del prodotto e sono fiducioso che otterremo buoni risultati”.
Una rivoluzione nel prodotto richiedeva anche idee originali di marketing e comunicazione e questa è stata la chiave del successo che resiste ancora oggi di smart. L’Italia è ancora oggi il primo mercato al mondo per la piccola di Casa Mercedes che, dal lancio, è stata venduta in oltre 440.000 unità nella Penisola.
Barbara Premoli