Dopo aver salutato l’Australia con la prima squalifica ai danni della RBR di Daniel Ricciardo e la netta vittoria di Mercedes e Nico Rosberg, la Formula 1 è pronta a sbarcare in Malesia, a Kuala Lumpur. Per questa nuova Formula 1 il tracciato di Sepang sarà un vero e proprio banco di prova, quasi una laurea, date le sua caratteristiche tecniche e la posizione geografica. Stiamo parlando infatti di una pista lunga 5,543 km composta da 15 curve – 10 a destra e 5 a sinistra – da ben 8 rettilinei di cui 2 vicini al km come lunghezza in cui il motore gira al massimo per il 70% del tempo sul giro, senza dimenticare la carta meteo. Il grande caldo si fa sentire e le piogge torrenziali non mancano, con le temperature restano elevate. Nonostante le piogge i termometri continuano a segnare almeno 30°C. Più che all’Albert Park, in Malesia gli 8 rapporti del cambio potrebbero dare una mano alla sopravvivenza dei propulsori. Questo fine settimana vedremo l’esordio anche della mescola Hard Orange, al fianco delle Medium.
Team e piloti troveranno quindi una situazione molto più dura di quella respirata fino a oggi, sia in Australia sia in Bahrain durante i test. Fare delle previsioni è praticamente impossibile in quanto siamo ancora in una fase di apprendistato e ci sono in ballo numerose variabili. Potrebbe succedere veramente tutto e il contrario di tutto. Se in 15 giorni – dall’ultimo test in Bahrain al GP d’Australia – le carte in gioco sono cambiate radicalmente non oso immaginare cosa potrà succedere con ulteriori 15 giorni a disposizione.
Le gerarchie attuali danno un motore Mercedes davanti a Ferrari e Renault, con i francesi non molto lontano da Maranello. Tra i team la RBR non sarà da sottovalutare – pensiamo a cosa sono stati in grado di fare in 15 giorni – mentre la W05 di Rosberg e Hamilton non è solo power unit, ma è una signora macchina.
Come dicevo prima ci sono tante variabili che possono entrare in gioco a determinare il risultato finale e tutti sono impegnati a risolvere i problemi emersi nella prima gara, FIA compresa. L’episodio emerso dall’errore FIA sulle centraline P.U. di casa Maranello – Ferrari, Sauber e Marussia – è una variabile molto pericolosa che può compromettere la storia di una gara. Ci sono quindi numerosi aspetti che necessitano di verifiche e revisioni, senza dimenticare il flussometro che a Melbourne ha avuto il collaudo definitivo. Di conseguenza il Costruttore potrebbe aver apportato delle modifiche, anche se la decisione di analizzare solamente il 14 aprile l’appello presentato dalla Red Bull Racing non aiuta a fare chiarezza. Lo strano silenzio attorno a questa vicenda, il fatto che nessun team abbia preso una posizione in merito e l’apertura di Jean Todt a voler modificare il regolamento – diminuendo i km dei GP o aumentando il quantitativo minimo di benzina – potrebbe voler dire che qualcosa bolle in pentola.
Non ci resta che attendere e osservare cosa potrà succedere fin dal venerdì con le prime prove libere.