Con l’arrivo del nuovo anno siamo entrati in un mese caldo per la Formula 1. Nelle prossime settimane alcuni team sveleranno – almeno in modo virtuale – le forme della loro vettura, in attesa del primo test in programma dal 28 gennaio a Jerez. A oggi, però, non sappiamo ancora quante compagini saranno presenti al primo appuntamento spagnolo. Di certo per ora c’è l’assenza – per ragioni finanziarie o strategiche – del Team LotusF1, che in questi mesi è stato “saccheggiato” dei suoi tecnici. Non dimentichiamoci però che il team è composto da uno zoccolo duro che ha radici che risalgono alla nascita del Team Toleman, riuscendo sempre a riemergere, rigenerando il personale partito verso nuove sfide e sopravvivendo ai vari cambiamenti societari.
Ci troviamo di fronte a un nuovo capitolo e i team sono chiamati ad affrontare numerose problematiche e i ritardi sulle tabelle di marcia sono palpabili. Alcuni team clienti hanno ricevuto il “manichino” del propulsore – intorno al quale vengono costruite l’impiantistica e la carrozzeria – solo qualche settimana prima di Natale. Pertanto Ferrari e Mercedes potrebbero avere qualche vantaggio in questi termini.
Sarà una stagione difficile da decifrare, le cui parole d’ordine saranno affidabilità e consumi. Quest’anno non si tratta solo di realizzare la macchina più performante, ma soprattutto la più affidabile e dai minori consumi. Dopo 8 anni di regolamenti praticamente congelati, si dovrà ripartire da zero. Si esploreranno nuovi campi legati al recupero dell’energia e la ricerca farà passi da gigante. Sarà altrettanto importate quindi raggiungere le giuste partnership con i fornitori, per assemblare al meglio tutte le componenti della vettura.
Rispetto alle ultime stagione, i test pre-stagione assumeranno un ruolo più importante. Quasi certamente i team si nasconderanno molto meno e quindi sono ansioso di vedere l’intensità dei primi giri. Mentre nelle passate stagioni avere la migliore coppia-piloti assumeva un valore aggiunto di non poco conto, nel panorama 2014 poter contare su campioni del calibro di Alonso, Vettel, Rosberg o Hamilton potrebbe non bastare. Vincere vorrà dire vedere la bandiera scacchi per primo, non necessariamente essere il più veloce in pista…