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USA: Vettel conquista anche l’America
Sebastian Vettel infila anche l’ottava consecutiva. Primo dall’inizio alla fine, il tedesco conquista anche Austin portando a casa la seconda edizione del GP degli USA. In perfetto stile Apocalypse Now, o Toro Scatenato… Ormai si fa prima a dire quello che gli manca, ovvero l’Ungheria, ma almeno per quest’anno niente da fare. La lotta resta interessante solo per il secondo posto nelle fasi finali, con un ottimo Romain Grosjean che porta la Lotus al secondo posto resistendo agli attacchi di Mark Webber.
Gara senza grandi emozioni, interrotta subito per una Safety Car al primo giro per un contatto tra Sutil e Maldonado che lascia sul guard-rail il tedesco, ritirato. Alla ripartenza Sebastian Vettel semina il vuoto alle spalle, guadagnando un margine sufficiente a gestire la corsa senza problemi.
Dopo i primi tre, un vuoto di quasi 20 secondi, dopo i quali giunge la Mercedes di Lewis Hamilton, seguito a 2 secondi da Fernando Alonso con la Ferrari, in rimonta sul finale dopo una prima di parte di gara in difesa. Il pilota della Ferrari deve difendersi, nel finale, dal rientro di un arrembante Nico Hulkenberg, che ancora una volta mostra i muscoli con la Sauber.
Al 6° posto la prima delle due McLaren, quella di Sergio Perez. Il messicano dà il massimo nella penultima corsa con il team di Woking. Alle sue spalle un sorprendente Bottas con la Williams, competitivo per tutto il weekend, per la prima volta a punti in carriera. Chiudono la top 10, Nico Rosberg, con la Mercedes, e Jenson Button con l’altra McLaren. Gara opaca per Felipe Massa, che chiude 13° e con una sosta in più rispetto al previsto.
Prevedibilmente opaca, oltre che sfortunata, la prova del sostituto di Raikkonen (che ha deciso di saltare le ultime due gare con la Lotus per sottoporsi a un intervento alla schiena) Heikki Kovalainen con la seconda Lotus. Quando era già a oltre mezzo minuto dal suo compagno di squadra, è stato costretto a cambiare l’ala anteriore per un’improvvisa perdita di carico aerodinamico, oltre a soffrire problemi con il KERS come riferito da Eric Boullier nel finale.
Highlights: a due giri dalla fine, l’ingegnere via radio gli dice “l’unico che può causarti problemi sei tu, be careful”. E lui fa il giro più veloce in gara, 1.39.856, unico sotto il muro dell’1.40. La Ferrari si consola con il record di 66 gare a punti ma, come ha detto Domenicali, “si va a Interlagos per continuare a combattere per il secondo posto nel Costruttori”, anche se la Mercedes adesso è a +15.
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