Sempre la stessa storia, anche nel GP degli USA. Eppure per un po’ ci avevamo sperato che la musica cambiasse. Che, visto il gran giro che aveva fatto e il tempo pazzesco di 1.36.441, la pole la facesse Mark Webber. Sempre una RBR, comunque… Ma il delirio da qualifiche ci aveva addirittura portati a puntare su un colpaccio di Heikki Kovalainen, al debutto sulla Lotus e comunque autore dell’8° tempo finale, a 8 decimi dal compagno di squadra Romain Grosjean, 3°.
Il massimo sarebbe stato vedere in pole Vallteri Bottas e la sua Williams, primo nel Q1 e 4° nel Q2. Avevamo già pronto il titolo… “Ammazza, che Bottas” (perché l’altro sarebbe stato da censura!). E invece sarà forse per un’altra volta, forse nel 2014, quando cambieranno tutte le regole. Anche se pensare che Adrian Newey si faccia bagnare il naso dagli avversari e cogliere impreparato è difficile…
Nel Q3, dopo il primo run, Webber aveva un decimo sul compagno di squadra, tempo abbassato ulteriormente nel secondo giro con un set di medie nuove. Ma nell’ultimo tentativo il Campione tedesco è stato impeccabile e, con un T3 da paura, ha fatto risvegliare Webber dal sogno, ricordandogli che a quel posto è abbonato lui. 44° pole in carriera, 8° della stagione, 10° per la Infiniti Red Bull Racing. Occorre aggiungere altro?
Nelle “qualifiche degli altri”, il migliore è stato, come detto, Romain Grosjean, che ha preceduto la Sauber di Nico Hulkenberg, la Mercedes del vincitore 2012 (su McLaren…) Lewis Hamilton, la Ferrari di Fernando Alonso, la McLaren di Sergio Perez, la Lotus dell’eccellente Heikki Kovalainen, la Williams di Valtteri Bottas e l’altra Sauber di Esteban Gutierrez.
Nelle prime dichiarazioni al termine delle qualifiche, Fernando Alonso ha parlato di “un weekend abbastanza difficile, in cui abbiamo problemi a mandare in temperatura le gomme. Del 6° posto dobbiamo essere più o meno soddisfatti. Dobbiamo fare una buona partenza, perché sarà quel momento che definirà la gara”.
Nomi eccellenti che non sono entrati in Q3, Jenson Button, 13° (ma che partirà 16° per via delle 3 posizioni di penalità per aver superato con le bandiere rosse nelle prime libere), e Nico Rosberg, 14°, davanti a Felipe Massa, che ha lamentato una macchina inspiegabilmente lentissima, per motivi ancora ignoti su chi si dovrà indagare “se no la gara sarà un disastro”.
Fuori nel Q1 Adrian Sutil (fermo dopo la bandiera a scacchi della prima eliminatoria), assieme alle Marussia, alle Caterham e alla Williams di Pastor Maldonado, che ha accusato senza tanti giri di parole il suo ormai ex-team, imputando il divario tra il 1° tempo di Bottas e il suo a motivi legati alle temperature, aggiungendo, tanto per non lasciare dubbi, “ma tanto manca solo un GP”.
Che GP di aspetta? Il finale è già scritto? Il circuito di Austin non si presta a giochi di strategie. Ma, a proposito di circuito, che spettacolo è quella sequenza di curve in successione? Un ruolo importante potranno giocarlo le condizioni meteo, con le temperature oggi notevolmente più alte rispetto a ieri (27°C l’aria, 31°C la pista) e soprattutto il vento, che ha aggiunto una variabile al lavoro dei piloti. Di quasi tutti, per meglio dire. Perché se gli altri l’avevano contro o di traverso, uno solo è riuscito ad averlo a favore… Persino Eolo desiste davanti al quattro volte Campione!
P.S. Una cosa non ci torna: nel Q1 c’è stato un “battibecco” in pista tra Maldonado e Gutierrez, con il pilota della Sauber che, scartando improvvisamente, ha costretto il collega a buttarsi sulla sinistra per evitarlo. Episodio sicuramente da punire, subito. E invece i commissari hanno deciso di esaminare il fatto a fine qualifica. Con una bella differenza. Perché, se a Gutierrez fosse stato tolto subito il miglior tempo non sarebbe passato in Q2. E quindi neppure in Q3… Sempre ammesso che venga punito.
Barbara Premoli
USA Doc 34 Preliminary Qualifying Classification