Hanno lasciato la prima sessione di prove libere del GP degli USA a Fernando Alonso, ma nel pomeriggio gli “insaziabili” della RBR Sebastian Vettel e Mark Webber sono tornati davanti a tutti. Dopo la prima ora e mezza caratterizzata da ritardi, prima di 40 minuti per la nebbia, poi un break di mezz’ora per un guasto all’elicottero di soccorso, i team hanno avuto un pomeriggio di tranquillo lavoro in pista. E guarda caso a dettare il passo si è rivisto subito il quattro volte Campione, subito autore di un tempo di 1.38.211 sulle hard.
Passato alle medium, Rosberg e Webber sono riusciti ad abbassare i tempi, fin quando Vettel non ha montato la mescola più morbida, bruciando tutti con un crono di 1.37.305. Alle sue spalle, a 0,115 secondi, il compagno di squadra, seguito dal duo della Mercedes, Rosberg e Hamilton.
Ottimo e impressionante (ma solo per chi non credeva in lui… i finlandesi non deludono mai!) quinto tempo per il nuovo arrivato in Lotus Heikki Kovalainen, che ha completato la bellezza di 41 giri e dando 0,182 secondi e tre posizioni al compagno di squadra Romain Grosjean, ottavo.
Giornata positiva per la Sauber, con Esteban Gutierrez 6° anche nel pomeriggio, seguito da Nico Hulkenberg. A completare la top 10 la McLaren di Jenson Button (che domenica perderà 3 posizioni sulla griglia, per aver effettuato un sorpasso nella prima sessione, quando erano esposte le bandiere rosse per il guasto all’elicottero) e la Ferrari di Fernando Alonso.
Dopo la velocità mostrata nella prima sessione, solo 16° la Williams di Valtteri Bottas, con Pastor Maldonado 18°, che non ha usato giri di parole via radio per esprimere tutta la sua insoddisfazione al team. E ne ha ben donde, visto che è appena stato appiedato… Nelle fasi finali non è successo granché, anche per via delle bandiere gialle causate dall’uscita di Max Chilton all’ultima curva, sembra per un problema ai freni sulla Marussia.
Restano le terze libere, resta l’incertezza delle qualifiche, certo… per non parlare della gara. Ma il 26enne terribile secondo voi non ci tiene all’ennesima vittoria, che sarebbe anche l’ottava consecutiva della stagione (record)? Ma va, assolutamente. E infatti, come in ogni GP, anche qui ad Austin si è preso la briga di farsi tutto il circuito a piedi, per studiarsi ogni cordolo, ogni centimetro di asfalto. Per non lasciare nulla al caso…
Barbara Premoli