Austin, 15-17 novembre 2013 – Circuit of the Americas 5,513 km, 56 giri, 308,405 km – Limite di velocità nella pitlane 80 km/h in prova, qualifica e gara – Giro record in prova S Vettel 1.35.657 (RBR, 2012); in gara S Vettel 1.39.347 (RBR, 2012); sulla distanza L Hamilton 1h35.55.269 (McLaren, 2012) – Orari in TV: venerdì 15 FP1: 16.00-17.30 (diretta Sky Sport F1 HD e RaiSport 1); FP2: 20.00-21.30 (diretta Sky Sport F1 HD e RaiSport 1). Sabato 16 FP3: 16.00-17.00 (diretta Sky Sport F1 HD e RaiSport 1); qualifiche: 19.00 (diretta Sky Sport F1 HD e Rai 2). Domenica 17: gara 20.00 (diretta Sky Sport F1 HD e Rai 1)
Così nel 2012:
Pole position: S Vettel, RBR, 1.35.657 (207,478 km/h)
Giro più veloce: S Vettel, RBR, 1.39.347 (199,772 km/h)
Vincitore: L Hamilton, McLaren, 1h35.55.269 (192,911 km/h)
Sul podio: Hamilton/Vettel/Alonso
Per il penultimo round della stagione 2013, la Formula 1 parte alla conquista del Texas, sui 5,513 km del Circuit of the Americas di Austin, dove si torna a correre per la seconda volta. Il tracciato, piaciuto subito ai piloti, è anti-orario, un mix di diversi tipi di curve, con settori che copiano alcuni dei tratti dei circuiti più celebri al mondo.
Il primo, in particolare, è stato lodato dalla maggior parte dei piloti per via delle sfide rappresentate dalla prima curva, cui si giunge dopo una salita ripida e che ha un apice cieco, dai rapidi cambi di direzione dalla curva 4 alla 6, simili a quelli del complesso Maggots-Becketts a Silverstone.
Il secondo settore ha due lunghi rettilinei che sfociano in una buona opportunità di sorpasso alla curva 12, mentre il settore finale è più tecnico, con una parte simile nello stile allo Stadium di Hockenheim, e l’insidiosa curva 19, una curva a sinistra in discesa che si percorre a media velocità, secondo molti la più difficile del tracciato, perché è difficile affrontarla nel modo corretto.
La gara dello scorso anno fu contraddistinta dalla rapida evoluzione della pista nel corso del weekend e dalle temperature basse che resero difficile per gli pneumatici raggiungere la corretta temperatura d’esercizio.
Con Sebastian Vettel e la Infiniti Red Bull Racing ormai intoccabili nei Campionati Piloti e Costruttori, l’attenzione è rivolta alla piazza d’onore, in particolare nel Costruttori. La Mercedes, a 334 punti, ha un vantaggio di 11 lunghezze sulla Ferrari, ma le Frecce d’Argento sono al momento favorite, visto che hanno fatto 67 punti nelle ultime quattro gare rispetto ai 49 del Cavallino.
Nella battaglia per il Titolo Piloti, con il terzo classificato Kimi Raikkonen che salterà gli ultimi due round della stagione, il secondo posto sembra ormai al sicuro nelle mani di Fernando Alonso.
Curiosità
► Inclusa Austin, la Formula 1 ha corso in 10 diversi circuiti negli Stati Uniti. L’Indianapolis Motor Speedway ha dato il via all’azione dal 1950 al 1960 e poi ha nuovamente ospitato il GP degli USA dal 2000 al 2007. Dopo il primo stint di Indianapolis, i GP si sono corsi anche a Sebring (1959), Riverside (1960), Watkins Glen (1961-80), Long Beach (1976-’83), Las Vegas (1981-82), Detroit (1982-88), Dallas (1984) e Phoenix (1989-91).
► Alan Jones è l’unico pilota ad aver vinto in più di due sedi del GP degli USA. L’australiano conquistò la sua prima vittoria sul suolo americano ne GP degli USA 1980 a Watkins Glen e l’anno seguente vinse a Long Beach e a Las Vegas. Tutte e tre le volte al volante di monoposto Williams.
► Lewis Hamilton è l’unico tra i piloti attuali ad aver vinto su più di un circuito negli USA. L’inglese conquistò il suo secondo successo in F1 a Indianapolis 2007 e il suo 21° nell’evento inaugurale a Austin lo scorso anno, in entrambe le occasioni al volante della McLaren.
► Michael Schumacher è il pilota di maggior successo nel GP degli USA. Il sette volte Campione ha trionfato cinque volte all’Indianapolis Motor Speedway, nel 2000 e dal 2003 al 2006. La vittoria del 2005 arrivò nel GP con il minor numero di partenze nella storia della F1: solo sei monoposto si schierarono infatti sulla griglia, dopo questioni riguardanti la sicurezza degli pneumatici Michelin, che causarono il ritiro di 14 macchine.
► Dopo Schumacher, il maggior numero di vittorie negli USA spetta a Jim Clark e Graham Hill, tre ciascuno. I due dominarono il GP degli USA a Watkins Glen per un periodo di sei anni negli anni 60, con Clark che vinse nel 1962 e poi nel 1966-67. Hill trionfò invece dal 1963 al 1965.
► Ayrton Senna vanta più successi su diversi circuiti USA. Il tre volte Campione trionfò in due GP nel 1990 e 1991 a Phoenix e tre volte a Detroit dal 1986 al 1988.
► Anche se il calforniano Alexander Rossi prenderà parte alla prima sessione di prove libere in questo weeekend, l’ultimo pilota americano ad aver preso il via nel GP di casa fu Scott Speed nel 2007. Al volante della Toro Rosso, partì 20° e arrivò 13° a Indianapolis. Speed aveva debuttato in F1 con la Red Bull Racing nel GP del Canada 2005 nelle prove libere e fece il debutto in gara con la Toro Rosso l’anno seguente, nel primo round in Bahrain. Partecipò a 29 GP con il team di Faenza, prima di perdere il sedile da titolare dopo il GP d’Europa 2007 al Nurburgring. Il suo sostituto? Un ragazzino molto promettente, Sebastian Vettel, oggi quattro volte Campione del Mondo.
► Se Vettel vince in questo weekend, conquisterà il record di maggior numero di vittorie consecutive in una sola stagione (attualmente ne conta sette).
► Tra gli stewart in questo weekend ci sarà anche il Campione del Mondo F1 1992 e Campione CART 1993 Nigel Mansell. In 187 GP, l’inglese conquistò 32 pole, 31 vittorie e 28 altri arrivi a podio. Corse con Lotus, Williams, Ferrari e McLaren, vincendo il Titolo nel 1992 con la Williams. La stagione seguente, Mansell prese un anno sabbatico dalla F1 e corse nella CART, diventando il primo rookie a laurearsi Campione e l’unico pilota a detenere contemporaneamente i Titoli F1 e CART. Tornò in F1 con la Williams nel 1994, partecipando a quattro gare, vincendo l’ultimo GP in carriera nell’ultimo round in Australia. Passò brevemente alla McLaren nel 1995 prima di ritirarsi dalla F1 a metà stagione.
► Ci saranno due zone di DRS. Il detection point della prima sarà 150 metri dopo la curva 10, con l’activation point 320 m dopo la curva 11. Il detection point della seconda zona sarà 65 m dopo la curva 18, con l’activation point 80m dopo la curva 20, poco prima della linea di partenza/arrivo.
Per gli amanti delle statistiche, in allegato i dati sui freni forniti da Brembo, tutti i numeri del circuito offerti dal Mercedes AMG F1 Team e un giro di pista del Circuit of the Americas con Fernando Alonso. Buona visione e buon GP da MotoriNoLimits!
Barbara Premoli
18_Brembo ID Card Gran Premio degli Stati Uniti_it 2013 United States Grand Prix – Stat Sheet