Possiamo tranquillamente ammettere che il countdown verso il quarto sigillo di Sebastian Vettel è ufficialmente iniziato. Se non dovesse arrivare in India, certamente il biondino di casa Red Bull potrà aprire le danze, sette giorni dopo, dando inizio ai festeggiamenti sette giorni dopo sullo sfondo di Abu Dhabi. Arrivati a questo punto non credo ci siano tante alternative. 90 lunghezze sono incolmabili anche se la matematica parla ancora di 100 punti in palio da qui al 24 novembre. Possiamo dire che si tratta di un capitolo decisamente chiuso. Mi aspetto un’altra gara a sé da parte di Seb.
Completamente diverso invece il discorso per le posizione alle sue spalle. Abbiamo una lotta apertissima a tre (Ferrari, Mercedes, Lotus con Alonso, Raikkonen e Hamilton) per il secondo e terzo posto nel Costruttori e Piloti, racchiusi in una manciata di punti. Se abbiamo una Lotus che incalza la Mercedes, la Ferrari non può certo dormire sonni sereni, soprattutto se Felipe Massa non comincia a portare punti pesanti per consolidare il secondo posto. Interessante battaglia anche nelle retrovie tra Sauber e Toro Rosso per il settimo posto. Nelle ultime uscite la scuderia di Faenza ha battuto la fiacca, e si è fatta rosicchiare tutto il vantaggio accumulato nella prima parte di campionato. Ora è costretta a inseguire la scuderia svizzera con un ritardo di 14 lunghezze.
Proprio queste lotte potranno essere il leit-motif di un GP d’India che si appresta a chiudere i battenti, dopo solo tre edizioni. Molto probabilmente non vedremo più i 5.121 metri del Buddh International Circuit in calendario, soprattutto per cause burocratiche. Non sono stati risolti i problemi con la dogana e le difficoltà legate ad effettuare anche temporanee importazione sarà la causa che allontanerà la Formula 1 da questa realtà.
Paesi come India, Cina e Corea sono estremamente importanti per il settore auto e commerciale e per questo è importate fare questi “esperimenti”, anche se va a discapito del “vecchio continente”. È chiaro però che i Governi debbano adeguarsi a determinate formalità per evitare di cadere in problematiche difficili da risolvere. Parallelamente poi abbiamo nuovi scenari che si potranno trasformare in solide realtà. Purtroppo i circuiti occidentali, oltre a soffrire la crisi economica, devono affrontare problemi di spazio e aggiornamenti alle nuove norme di sicurezza in quanto inglobati all’interno di realtà difficilmente modificabili.