Inutile nascondersi dietro un dito: è ora delle azioni, la F1 si trova in un momento di confusione e instabilità, tra sponsor che scappano assieme agli appassionati
e conti che difficilmente tornano. Ogni giorno leggiamo tutto e il contrario di tutto. Sentiamo sempre più spesso la frase “riduzioni dei costi” ma in concreto, alla fine, c’è ben poco. Strategy Group e F1 Commission fanno fatica a prendere delle decisioni importanti, che possano dare una svolta. Siamo di fronte a una situazione economica non facile, tra crisi petrolifera, aziende che orientano gli investimenti verso orizzonti meno costosi, recessioni negli investimenti televisivi e scandali come per Volkswagen e Renault. Anche FCA però non è in un momento facile, essendo davanti a scadenze importanti.
C’è tanta carne al fuoco, ma sarebbe ora di concludere con proposte serie e professionali. In questo momento si sta giocando una partita sui motori, ma ho l’impressine che i team inglesi vogliano dirottare l’interesse verso il loro punto di forza maggiore: l’aerodinamica attraverso cambiamenti radicali. A Ginevra intanto si è raggiunta l’intesa per proseguire con le Power-Unit fino al 2020 con l’intento di abbassare i costi fissando un prezzo per la fornitura, attraverso la standardizzazione di alcune componenti e blocco dello sviluppo. Spendere oltre 20 milioni solo per il propulsore lo trovo veramente ingestibile e sarebbe impossibile proseguire su questa strada.
Sul fronte dello spettacolo, i team avrebbero chiesto ai commissari di essere più clementi coi piloti. Sono contento di non essere l’unico ad aver posto l’attenzione su questo aspetto, soprattutto durante l’ultima stagione. La Formula 1 è diventata grande proprio grazie ai duelli. Diventa però importante avere sempre gli stessi giudici, in tutti i gran premi. Con un sorriso in più, ci prepariamo a vivere e seguire da vicino un’altra intensa stagione di Formula 1…