Come per tutte le grandi occasioni, il momento dell’ingresso della Ferrari in Borsa Italiana è stato seguito live dalle TV di tutto il mondo. Erano le 9.00 in punto quando, dopo la separazione ufficializzata ieri da FCA, a Piazza Affari abbiamo assistito al debutto del titolo, che non poteva che chiamarsi RACE. Come avvenuto a Wall Street, davanti alla Borsa ad accogliere gli invitati e a celebrare la giornata, l’intera gamma del Cavallino, tra cui anche l’ultima nata, la F12 Tdf.
Nel salone di Palazzo Mezzanotte, i presidenti di Ferrari Sergio Marchionne e di FCA John Elkann, il figlio del fondatore Piero Ferrari, l’amministratore delegato Amedeo Felisa, il direttore della Gestione Sportiva Maurizio Arrivabene e Lapo Elkann.
“Con la quotazione si apre per Ferrari un nuovo mondo per poter rappresentare l’eccellenza anche in ambito finanziario“, ha detto Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato di Borsa Italiana, annunciando che il titolo sarà subito nell’indice Ftse Mib.
“Con la quotazione si è aperto un nuovo capitolo. E’ un nuovo traguardo, una nuova partenza. Competere sul listino di Milano per la Ferrari è come tornare alle origini“, ha commentato Marchionne, ricordando Enzo Ferrari, che iniziò proprio dal capoluogo lombardo e sottolineando l’importanza della continuità, data dalla presenza di Piero Ferrari e di John Elkann, che ci hanno fatto sentire, forte, la presenza del Commendatore e dell’Avvocato Gianni Agnelli, pietre miliari per la storia del Cavallino Rampante, che nel 1969 strinsero un patto di alleanza basato prima di tutto sul reciproco rispetto. E non poteva mancare un accenno alla stagione di Formula 1 che prenderà il via tra pochi mesi. Sergio Marchionne ha scherzato con Maurizio Arrivabene in sala dicendo che sono stati fatti tutti gli investimenti richiesti e che nel 2016 la Ferrari deve tornare in vetta, il posto che spetta alla scuderia più vincente nella storia di questo sport: “E’ iniziato l’anno del ritorno in vetta. La squadra c’è, è forte e in corsa, ci manca poco per arrivare al livello degli avversari e gli investimenti non mancheranno“.
Presente all’evento anche il Presidente del Consiglio Matteo Renzi: “Forse Marchionne lo avrebbe fatto comunque ma in un viaggio a Melfi con lui e John Elkann avevamo chiesto tre cose: sfruttare appieno il jobs act e con le assunzioni a Chieti è stato fatto, non dimenticare l’Ilva e su questo ci sono segnali importanti, e quotare anche a Milano. Questa è una straordinaria occasione per gli investitori, per chi crede che la bellezza si coniughi all’innovazione e all’ingegneria. La quotazione a Milano di Ferrari, dopo quella di New York, è un gesto importante che credo debba essere seguito da altre realtà quotate fuori. Vorrei che il 2016 fosse l’anno in cui smettiamo di recuperare i ritardi e cominciamo a correre più forte degli altri. In bocca al lupo“.
Per la cronaca, il titolo Ferrari ha aperto a 43 euro ma, in una giornata negativa per le Borse mondiali, per via dell’economia cinese e delle tensioni in Medio Oriente, ha perso fino a 41,75 euro per poi essere sospeso ma, come ha commentato Marchionne, “I risultati di oggi non significano niente, bisogna aspettare qualche giorno perché il titolo si assesti“.
Dopo aver consegnato a Matteo Renzi, al vicesindaco di Milano Francesca Balzani e a Raffaele Jerusalmi tre modelli Ferrari, la cerimonia si è conclusa con i riflettori su Sergio Marchionne, che ha scritto la frase “Ferrari: un nuovo traguardo. E una nuova partenza” sul libro delle dediche della Borsa Italiana.
Barbara Premoli