Nella seconda ora e mezza di prove libere del GP del Messico il migliore è stato il pilota della Mercedes Nico Rosberg, con un tempo di 1.21.531. Alle sue spalle Daniil Kvyat e Daniel Ricciardo, su un circuito che sembra fatto su misura per le Red Bull, a 0.245 e 0.337 dal leader. Quarto il neoCampione Lewis Hamilton a 0.430s, con problemi di traffico nei suoi giri veloci.
Quinto e sesto Vettel e Raikkonen, i soli altri piloti a chiudere a meno di un secondo da Rosberg, con le Ferrari che sono parse molto competitive sul passo gara. Settimo crono per la Williams di Bottas, seguito dalle due McLaren di Fernando Alonso e Jenson Button. L’inglese è rimasto per i primi 45 minuti nel box a causa della sostituzione programmata del motore Honda, che gli costerà altre 50 posizioni di penalità domenica. A completare la top 10 Massa a 1.758s.
Ma questa sessione sarà ricordata per le condizioni scivolose della pista: l’asfalto ultimato solo 9 giorni fa a causa del maltempo ha prodotto i suoi effetti e le sue vittime. Il primo a farne le spese è stato Max Verstappen, a muro alla curva 16 con la sua Toro Rosso, dopo essere stato il più veloce in mattinata. Ma sono stati diversi i testacoda e le uscite, che hanno coinvolto anche Bottas (che ha perso la macchina in frenata alla curva 1 ma è riuscito a tornare in pista danneggiando solo l’ala), Vettel (all’ingresso della pitlane), Hamilton, Sainz, Perez, Maldonado
A mezz’ora dalla fine della sessione Grosjean è stato costretto a parcheggiare la sua Lotus alla curva 10 a causa di un problema alla frizione, causando la seconda bandiera rossa, dopo quella di Verstappen. A complicare ulteriormente la situazione, verso la fine è arrivata anche una leggera pioggia, per cui diversi piloti sono scesi in pista con le intermedie, per raccogliere più dati possibili in vista di qualifiche e gara che, secondo le previsioni, potrebbero essere bagnate.
Si conclude quindi questa prima giornata sul nuovo circuito di Città del Messico, affollatissimo di tifosi entusiasti. Il colpo d’occhio sullo Stadio è incredibile e, se è emozionante per noi spettatori, non immaginiamo cosa possa essere per i piloti quando vi arrivano e si trovano avvolti dalle tribune. E davanti a tutto questo viene spontaneo chiedersi: perché 23 anni di assenza? E perché correre in Corea, in Russia, in Cina? Ah già… soldi. Per fortuna adesso in Messico sono saltati fuori. La presenza dell’industriale (ed ex-primo uomo più ricco al mondo) Carlos Slim la dice lunga: signori, un patrimonio stimato di 76 e passa miliardi di dollari… Ce ne fosse uno anche da noi per risollevare le sorti di Monza!
Barbara Premoli