#SepangClash: non se ne può più! Quello che è accaduto domenica a Sepang è noto a tutti, anche a chi la MotoGP non sa nemmeno cosa sia e non la segue.
Ma dopo la penalità a Valentino Rossi si è scatenato l’inferno che sta coinvolgendo due Paesi, Italia e Spagna, con fazioni di esaltati (i tifosi sono ben altra cosa) che stanno rasentando la follia, creazione di gruppi sui social, di petizioni per ritirare la decisione della Direzione Gara e della FIM, hastag che istigano a buttare giù Marquez e tutti gli spagnoli all’ultimo GP, a Valencia, in cui si deciderà il Titolo 2015.
Cose che si commentano da sé e che hanno solo una spiegazione: l’idiozia umana. Che è l’origine del tutto e su cui molti adesso stanno marciando. Siamo sommersi di filmati in cui “si ricostruisce esattamente l’accaduto” (ma i fatti li abbiamo visti tutti e, soprattutto, sono stati esaminati fotogramma per fotogramma dalla Direzione Gara e dalla FIM, nei filmati veri e ufficiali che ci sono), girano titoli del tipo “I piloti dicono a Rossi: vieni a Valencia e ti facciamo passare”. Tutto per un unico motivo: generare traffico, clic, soldi, cavalcando l’onda. E fa sbellicare sentire pareri di gente che una moto non l’ha mai nemmeno vista a 3 metri che spiega cos’è successo in quei momenti… Dopo aver riportato una breve cronaca della gara di domenica e le dichiarazioni degli interessati abbiamo scelto di non dare più spazio a un episodio secondo noi vergognoso, iniziato giovedì con le dichiarazioni in cui secondo noi Rossi ha sbagliato, perché ha mostrato il tallone d’Achille che da un 9 volte Campione non ci si aspetta.
Era normale (non giusto, sia chiaro) che, tirato in causa, Marquez un po’ di filo da torcere glielo avrebbe dato, picchiando proprio lì, per fargli saltare i nervi. Come è finita si sa. Ridicolo scadere nello “ha iniziato lui”, modello bambini che frignano e corrono dalla mamma portando a casa il pallone. Dovrebbe essere uno sport maschio, con duelli corretti in pista. Uno sport in cui non si gioca con la vita altrui, in cui i protagonisti dovrebbero smorzare i toni e invitare i tifosi a ragionare. Anche e soprattutto i politici e i rappresentanti di istituzioni varie di entrambi i Paesi. Quelli che oggi riempiono i social di Andrea Iannone scongiurandolo di aiutare Rossi a Valencia sono gli stessi che dopo una settimana prima lo minacciano e lo insultavano perché non aveva lasciato passare “l’eroe nazionale”.
La Yamaha assicura che a Valencia Valentino Rossi correrà (anche perché se no chi glielo spiega agli sponsor… e poi loro problemi non ne hanno, visto che il Titolo Piloti lo vinceranno comunque) ed è quello che speriamo anche noi, lasciando la parola alla pista e a una gara leale. Domenica ci sarebbe piaciuto assistere al duello tra Rossi e Lorenzo e se Valentino avesse pensato a questo avrebbe allungato cercando di andare a prenderlo, senza fermarsi a battibeccare. Ma anche i Campioni, a 36 anni, sono esseri umani e cadono in trappola, succede. L’importante è rialzarsi.
E a chi parla di complotti degli spagnoli, Dorna inclusa, contro il pilota di Tavullia, forse è sfuggito il comunicato ufficiale della Federazione Internazionale di Motociclismo (FIM), che conferma la decisione della Direzione Gara sul #SepangClash. Vale la pena rileggerlo, attenendosi ai fatti esaminati, non alle intenzioni. E darsi tutti una bella calmata.
Ah, se fosse sfuggito a qualcuno a Sepang ha fatto la pole e vinto Dani Pedrosa, dopo una gara in cui ha dato la paga a tutti. Ma questo è Sport e ormai interessa a pochi. Meglio starnazzare sui social e sparare sentenze, con l’aggravante che molti si questi il Motomondiale non lo seguono nemmeno, ma seguono l’onda. Come quelli che fanno 10 ore di fila per visitare il padiglione del Giappone all’Expo e, se gli chiedi perché ti rispondono: perché lo fanno tutti. Isterismi di massa, ecco spiegato il titolo… Perché abbiamo deciso di parlarne? Per il disgusto che proviamo leggendo tante assurdità, perché amiamo da sempre questo Sport e vogliamo assistere a gare, non a corride o incontri di lotta libera, e perché sulla vita non si scherza, mai. Dopo quanto accaduto 4 anni fa proprio a Sepang, tutto questo ci sembra di cattivo gusto. No, da vomito.
ULTIMA ORA: secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport (www.gazzetta.it/Moto/26-10-2015/renzi-telefona-valentino-rossi-c-sostegno-premier-130668548886.shtml?refresh_ce-cp), Matteo Renzi avrebbe avuto un colloquio telefonico con Rossi da Lima, in Perù. Ammesso che la telefonata ci sia stata, speriamo almeno che l’abbia pagata lui, il Premier, e non gli italiani. Perché una bega tra bambini non può essere una questione di Stato. E così dopo il presidente del CONI Malagò, Fiorello, Vasco Rossi, Marcello Lippi, arriva Renzi. Su chi scommettete per il prossimo difensore d’ufficio. Allora l’abbiamo inventato anche noi un hashtag, che va di moda e fa figo: #rossidivergogna
Barbara Premoli
“Il 25 ottobre 2015 durante la gara della MotoGP dello Shell Malaysia Motorcycle Grand Prix, il pilota #46 Valentino Rossi è deliberatamente andato largo alla curva 14, al fine di costringere all’esterno un altro pilota, col quale è entrato in contatto causandone la caduta. Questo comportamento è da considerarsi guida irresponsabile perché pericolosa per gli altri concorrenti ed è pertanto una violazione dell’art 1.21.2 delle FIM Road Racing World Championship Grand Prix Regulations.
Valentino Rossi è stato convocato dalla Direzione Gara. Entrambi i piloti coinvolti erano presenti all’udienza, hanno fornito la loro, riguardando le prove in video. La decisione della Direzione Gara è di imporre al pilota #46 3 punti di penalità sul proprio carnet, ai sensi dell’articolo 3.2.1. della FIM Road Racing World Championship Grand Prix Disciplinary e dell’Arbitration Code.
Valentino Rossi ha presentato ricorso ai Commissari FIM contro la decisione della Direzione Gara. E’ stato convocata per un’ulteriore udienza con i Commissari FIM. I Commissari FIM hanno confermato all’unanimità la sanzione inflitta dalla Direzione Gara. Ai sensi dell’art. 3.4.2.2 delle FIM Road Racing World Championship Grand Prix Regulations, la sentenza non può essere impugnata se i Commissari FIM confermano la precedente decisione della Direzione Gara. Dal momento che il pilota aveva già precedentemente 1 punto di penalità, la sanzione prevista per il raggiungimento di 4 punti di penalità è quella di iniziare la prossima gara dal fondo della griglia. Così Valentino Rossi inizierà il Gran Premio MOTUL de la Communitat Valenciana dall’ultima posizione della griglia”.