Al Museo dell’Automobile Giovanni Agnelli di Torino, Gunther Holtorf racconta la sua straordinaria e affascinante esperienza, un viaggio lungo 900.000 km e 26 anni a bordo della sua automobile, “Otto”.
Questa è la storia di un uomo. Ma è anche la storia di un’automobile. Ed è la storia dell’incontro tra i due e di un amore lungo tutto il Mondo. Si perché sempre questo uomo, sempre con questa automobile – e qui sta la notizia straordinaria – ha fatto 900.000 km in 26 anni toccando tutti gli angoli terresti del nostro sconfinato pianeta. Lui si chiama Gunther Holtorf e la sua vettura è stata soprannominata Otto.
“Ogni figlio deve avere un nome!”, ci dice orgoglioso. Sì, perché la Mercedes 300GD del 1989 per Gunther è come una di famiglia, una confidente, una figlia oltre che una compagna di viaggio. Anche perché Otto nella sua Gelandewagen (il nome originario di quello che può essere tranquillamente considerato il re dei fuoristrada) non ci ha solo viaggiato, ma anche dormito, cucinato, mangiato, veramente vissuto, prima con la moglie Christine poi con suo figlio.
Oggi la sua G è visibile dal 28 maggio al 7 giugno al Museo dell’Automobile Giovanni Agnelli di Torino, dove abbiamo avuto anche il piacere di incontrarlo, un distinto e simpaticissimo signore tedesco di 77 anni. Stanco di viaggiare in aereo (è stato prima un manager Lufthansa poi di una compagnia di navigazione venezuelana) e con una decennale esperienza in cartografia, all’età di 51 anni Gunther decide di licenziarsi e continuare a girare il mondo, questa volta in automobile. Dopo una rapida ricerca, Gunther capisce che quella più adatta a lui è la Mercedes Classe G, un fuoristrada puro, nato per scopi militari e, all’epoca, già in commercio da quasi 10 anni. La scelta ricade su una versione passo lungo col motore diesel più potente della gamma, un 5 cilindri 3 litri da 88 CV.
Il viaggio comincia dall’Africa, dove un percorso a zigzag lo porta a toccare praticamene tutti gli angoli del “grande Triangolo”. Poi dal Sud Africa via in nave verso la Terra del Fuoco per risalire tutte le Americhe (Maldive comprese) e poi il l’Asia con la Russia tra Vladivostock e Mosca (su quello che è lo stesso percorso del mitico Treno della Transiberiana) e giù per l’Europa. Tutto con un po’ di ricambi al seguito e 4 chiavi inglesi, dalla 13 alla 24, senza mai fare un lavoro al motore che non fosse la manutenzione ordinaria (spesso preventiva). A raccontarla così sembra di bere un bicchiere d’acqua. Ma non lo è: gli occhi profondi e lucidi, accanto a questo meraviglioso mezzo che è Otto, lo confermano. Il suo sorriso, la sua forza d’animo e la sua gentilezza nel rispondere alle nostre domande sono le dimostrazioni più forti che Gunther è un uomo che imparato a stare al mondo, nel più profondo senso della parola.
Inutile sottolineare quanto questa impresa sia importante per Mercedes Benz: “La Classe G si conferma la vettura che rappresenta l’essenza più pura della Casa della Stella a tre punte“, sostiene Eugenio Blasetti, responsabile del prodotto di Mercedes Benz Italia. “Una vettura nata per scopi militari che è poi diventata uno dei modelli più desiderati, che è rimasta sempre fedelissima a se stessa ma migliorandosi senza soluzione di continuità in tecnologia, meccanica, ecologia. Questo della continuità positiva col passato è un concetto fondamentale per Mercedes che si esprime al meglio in classe G“.
La vettura di Gunther ha toccato i 5.300 metri del campo base dell’Everest, ha solcato i guadi dei fiumi amazzonici, ha superato le strade impraticabili del Centro Africa, si è anche ribaltata in India per non aver calcolato bene l’angolo d’attacco di un dislivello ma si è rimessa subito sulle sue ruote solo appena scalfita. Ecco da dove nasce l’orgoglio Mercedes Benz per quest’auto straordinaria.
Entusiasta il padrone di casa, il direttore del MAuTo Rodolfo Gaffino Rossi: “Siamo convinti che per vivere al meglio il presente sia fondamentale il passato. Questa impresa che Gunther ci racconta oggi è un esempio fondamentale di questa nostra filosofia che poi é il filo conduttore del nostro museo (uno dei più visitati al mondo, ndr)”.
L’incontro con Gunther infatti è solo il primo di una serie di conferenze dedicate proprio al viaggio su ruota, eventi accompagnati anche dalla bellissima mostra temporanea (sempre nei locali del MAuTo) “Modus Vivendi – Trame di Viaggio”, che espone 14 mezzi che hanno attraversato mezzo mondo accompagnati da rivisitazioni dei 5 angoli della terra fatte da famosi stilisti (dal 28 maggio al 27 settembre). Avete già fatto le valigie?
Luca Marconetti