Per la maggior parte degli automobilisti, allacciare la cintura di sicurezza è un gesto automatico e immediato che riflette come l’Europa, attraverso gli anni, abbia progressivamente acquisito la consapevolezza dell’importanza di questa semplice ma fondamentale azione. Uno studio Ford rivela tuttavia che tale consapevolezza non è altrettanto diffusa rispetto all’utilizzo delle cinture di sicurezza posteriori. La ricerca, condotta su un campione di 7.100 adulti europei, ha infatti evidenziato che in generale 1 europeo su 3 e in particolare 1 italiano su 2 non indossa le cinture di sicurezza posteriori nonostante le leggi locali ne impongano l’utilizzo a tutte le persone a bordo.
Questo tipo di negligenza è più frequente tra gli over-40, mentre i più giovani sono meno imprudenti, perché cresciuti con la cultura della responsabilità alla guida quale fattore per aumentare il proprio riconoscimento sociale. Tra i maggiorenni under-24, solo 1 su 5 afferma di non utilizzare le cinture di sicurezza se viaggia sui sedili posteriori di un’auto.
Lo studio ha rivelato inoltre che, in Europa, 1 guidatore su 4, e in particolare gli over-40, non insiste affinché i passeggeri che siedono nei sedili posteriori indossino la cintura di sicurezza. Secondo l’European Transport Safety Council, nel 2012 le cinture sono state determinanti nel salvare 8.600 vite, mentre nel 2013, il 60% delle 1.900 vittime degli incidenti avvenuti in Europa nel 2013, non indossava la cintura di sicurezza.
La ricerca è stata portata avanti in Italia, Francia, Germania, Spagna, Belgio e Romania. Il record negativo appartiene alla Romania (l’84% del campione non allaccia le cinture di sicurezza posteriori), seguita da Italia (56%) e Spagna (39%). In Romania, inoltre, solo il 39% dei guidatori ne chiede l’utilizzo ai passeggeri, dato che cresce al 53% in Italia e all’85% in Belgio.
A causa della scarsa frequenza nell’osservare le leggi sulle cinture di sicurezza da parte di automobilisti e passeggeri, l’European Traffic Police Network sta portando avanti misure di controllo che lo scorso mese hanno portato a elevare, nel corso di un’operazione di verifica pan-europea, 95.000 multe in una sola settimana. “Non indossare la cintura di sicurezza, anche nei sedili posteriori, espone a rischi maggiori in caso di incidente non solo per se stessi, ma anche per le altre persone a bordo”, ha spiegato Aidan Reid, presidente dell’European Traffic Police Network. “Invitiamo i guidatori a far rispettare le leggi e a insistere affinché tutte le persone a bordo indossino la cintura di sicurezza, per la propria ed altrui sicurezza”.
Secondo l’organizzazione internazionale sulla sicurezza stradale IRTAD, nel mondo i principali utilizzatori delle cinture di sicurezza posteriori sono i tedeschi (97%), mentre il record negativo spetta alla Serbia (3%), seguita dall’Italia (10%). Ford si impegna a promuovere la cultura della responsabilità e della sicurezza sia dal punto di vista della protezione, grazie a tecnologie come le cinture di sicurezza posteriori con air-bag integrato disponibili a bordo della nuova Mondeo, sia portando avanti il programma Driving Skills For Life, che offre corsi gratuiti di guida responsabile ai giovani.
Le cinture di sicurezza posteriori con air-bag integrato Ford, oltre ad aggiungere ulteriore protezione per i passeggeri, sono anche più comode di quelle tradizionali, perché imbottite, e più morbide. Sono disponibili, in Europa, a bordo della nuova Mondeo, e in caso di incidente si gonfiano istantaneamente per garantire un maggiore supporto al collo e alla testa, distribuendo l’energia dell’impatto su di una superficie 5 volte superiore.
Per aiutare i guidatori a far indossare le cinture a tutte le persone a bordo, i veicoli Ford sono dotati di avvisi che indicano se qualcuno non ha allacciato la cintura. Utilizzando la chiave programmabile Ford MyKey, inoltre, i genitori possono fare in modo che, quando l’auto viene utilizzata dai figli, l’impianto audio si imposti in modalità silenziosa se anche una sola delle persone a bordo, rilevate dai sensori, non indossa la cintura. Tuttavia, la sicurezza delle strade è anche strettamente legata alla diffusione della cultura della responsabilità: procedendo in questa direzione, il programma di training Ford Driving Skills For Life ha già raggiunto negli ultimi 2 anni più di 6.100 guidatori europei tra i 18 e i 24 anni, di cui oltre 1.100 italiani.
“Indossare la cintura di sicurezza può fare la differenza tra la vita e la morte, qualsiasi sia la tua età, e qualsiasi posto tu occupi a bordo. E’ un concetto che non deve mai essere dimenticato, perché anche le nuove generazioni di cinture di sicurezza, come quelle con air-bag integrato, funzionano solo se allacciate”, ha spiegato Jim Graham, responsabile del programma Ford Driving Skills for Life, lanciato per la prima volta 12 anni fa negli USA.
Permetteteci una considerazione personale, al termine della lettura di questa interessantissima ricerca condotta da Ford. L’essere umano è davvero idiota… E ovviamente se c’è un record negativo noi italiani siamo in prima fila. Indossare una cintura di sicurezza e obbligare i passeggeri a indossarla non solo è un dovere ma non comporta alcun fastidio e salva la vita. E, se proprio pensate di essere degli Highlander e siete convinti che non morirete mai, pensate a quali potrebbero essere le conseguenze di un grave incidente, nel caso in cui riusciste a portare a casa la pelle. Lunghi mesi in ospedale, interventi, sofferenze e magari degli handicap che vi trascinerete tutta la vita. Dovendo ogni giorno vivere nella consapevolezza che tutto questo ve lo siete cercato con la vostra idiozia. E se qualcuno si offende o pensa che siamo stati troppo duri sappia che ne parliamo con cognizione di causa, avendo assistito all’autodistruzione di troppe persone. Alcune non ci sono più, altre sono sopravvissute, ombre di ciò che erano. Basta una cintura, signori, e usare la testa, guidando sempre in modo responsabile. Perché nessuno di noi è Highlander…
Barbara Premoli