E’ di Lewis Hamilton e della sua Mercedes la pole del GP di Malesia, secondo round del Campionato 2015. Ma la vera notizia (senza nulla togliere, sia chiaro, al 40° successo in carriera il sabato del Campione inglese) è il secondo posto (a meno di un decimo) della SF15-T di Sebastian Vettel, che riporta la Ferrari in prima fila dopo un digiuno di 38 GP (da quella conquistata da Felipe Massa proprio qui in Malesia nel 2013.
Una qualifica partita sull’asciutto ma con nuvole nere all’orizzonte in rapido avvicinamento, con fulmini che si sono intensificati sempre più, fino al diluvio scatenatosi nel corso del Q2, che ha portato alla sospensione della sessione (che non è più ripresa) e all’eliminazione di Kimi Raikkonen, 11°, rimasto bloccato dietro alla Sauber di Ericsson. Al via del Q3 tutti a parte i piloti Williams e la Lotus di Grosjean (su gomme extreme wet) sono scesi in pista con le intermedie. Il primo giro lanciato di Hamilton gli è valso subito il primo posto, con Vettel secondo davanti a Nico Rosberg. Le due Mercedes sembravano poter avere una carta in più dopo aver montato il secondo set di intermedie, visto che avevano il tempo per effettuare due giri contro l’unico del tedesco della Ferrari, ma Hamilton non è riuscito a migliorarsi e Rosberg ha chiuso in 3° posizione.
Quarto e quinto tempo per le RB11 di Daniel Ricciardo e Daniil Kvyat (chissà se Horner e Marko tireranno ancora palate di fango sulla Renault oggi…), davanti alla Toro Rosso di un bravissimo Max Verstappen (che ha detto che il suo segreto è stato seguire delle traiettorie in stile kart sul bagnato). Un record quello segnato oggi dal 17enne olandese, visto che un teenager non si piazzava così avanti dal 1961. I piloti che hanno iniziato il Q3 sulle full wet sono poi passati alle intermedie, una strategia che evidentemente non ha pagato, visto che occupano le ultime quattro posizioni della top 10.
Romain Grosjean ha chiuso 8° tra le Williams di Felipe Massa (nessuno potrà dimenticarlo seduto nella sua FW37 con la salvietta in testa…) e Valtteri Bottas, con la Sauber di Marcus Ericsson (che ha creato qualche attimo di panico ai ferraristi, disturbando anche Vettel, che è riuscito a passarlo velocemente) a chiudere le prime 10 posizioni. A fine sessione a Grosjean è stata inflitta una penalità per non aver lasciato in modo corretto la pitlane nel Q2 e partirà quindi 10°.
Quella che non si può semplicemente definire pioggia, ha praticamente ridotto il Q2 a un unico giro lanciato e rallentato il Q3 di quasi un’ora. Come detto, vittima eccellente del diluvio è stato Raikkonen, rallentato all’ultima curva nel tentativo di superare la Sauber (ultima macchina a entrare in Q3) e passato dalla Mercedes di Hamilton alla curva 1 (con l’inglese che è riuscito a chiudere 8° prima di essere costretto a rientrare come tutti ai box). Eliminate in Q2 anche la Lotus di Pastor Maldonado, le Force India di Nico Hulkenberg e Sergio Perez (su gomme medie) e la Toro Rosso di Carlos Sainz – che anche oggi ha stupito per la pulizia della guida e per aver fatto il 4° tempo a parimerito con Vettel nel Q1.
Non è riuscito a passare nel Q2 Felipe Nasr, che ha lamentato problemi di guidabilità della sua Sauber fin dalle seconde libere di venerdì, dopo aver preso il volante dal terzo pilota Raffaele Marciello. Il brasiliano si è qualificato a quasi 3 decimi da Perez. Nelle ultime due file, troviamo le McLaren-Honda di Jenson Button e Fernando Alonso (il team di Woking è fuori in Q1 per la seconda gara consecutiva e, nonostante i sorrisi, è difficile credere all’ottimismo di Alonso e alla promessa di Bouiller che prima di fine stagione vinceranno almeno un GP…) e le due Manor GP di Roberto Merhi (fuori dal 107% (a 7.4s dal leader) e Will Stevens (rimasto ai box per un problema al fuel system emerso durante le libere di questa mattina). I commissari FIA hanno comunque deciso che le due Manor potranno prendere il via del GP, anche senza un tempo in qualifica: sulla smisurata griglia di Sepang anche due macchine in più (benché inutili) aiutano a riempire la scena…
Qualifiche che saranno ricordate per molti motivi, quindi. Per la 40° pole di Lewis Hamilton (che si avvicina a grandi passi alle 45 di Sebastian Vettel), per i fulmini e il monsone (puntuale come un orologio svizzero) di Sepang, probabilmente telecomandato dal signore della F1 Bernie Ecclestone, secondo il quale la pioggia fa bene allo show. E si può dargli torto? Sempre a patto che le condizioni di sicurezza vengano rispettate (come oggi, non come il 5 ottobre a Suzuka…), è indubbio che la musica cambi: una sfida in più per i team (che devono far funzionare la materia grigia) e per i piloti (che devono tirar fuori quel qualcosa in più – e chi ce l’ha ce l’ha, chi non ce l’ha resta indietro).
E ferraristi e non converranno che con la Ferrari rinata è tutta un’altra musica: inutile girarci attorno, senza le Rosse là davanti la F1 ha un altro sapore, per quanta azione ci sia manca uno strumento fondamentale. Oggi Vettel (ma, come ha detto giustamente emozionato il direttore di questa nuova orchestra Maurizio Arrivabene – che non è l’uomo dei miracoli ma un grande organizzatore dalle idee chiare e concrete – tutta la squadra, compresi gli uomini di Kimi) ha fatto riemergere quelle emozioni che gli appassionati avevano dimenticato. Quasi tutti ci speravano e sembravano degli innamorati illusi di un ritorno impossibile. Ma quel P2 gridato alla radio ha riportato tutti coi piedi per terra. E’ tutto vero, compreso il fatto che la SF15-T non è solo seconda (ed è stata nelle primissime posizioni in tutte le prove libere) ma vicinissima anche a livelli di tempi alle Mercedes. E da Raikkonen domani tutti si aspettano una grande rimonta. Avevano ragione Hamilton e Rosberg a dirsi stupiti (e impensieriti) da questo recupero. E domani, con la gara che dovrebbe essere asciutta, ci sarà di che divertirsi… Appuntamento alle 9.00, quando si spegneranno i semafori sulla griglia del Sepang International Circuit. E, a costo di sembrare noiosi, ricordatevi dell’ora legale: spostare gli orologi avanti di un’ora…
Considerazione finale: secondo voi cosa penserà realmente Fernando dopo aver vissuto e visto queste qualifiche? Sarà sempre dell’idea che lasciare la Ferrari fosse la cosa da fare per il bene della sua carriera o inizierà ad avere qualche dubbio inconfessabile alle telecamere? Ha un bel twittare “First qualy of the year. We keep learning. Amazing work by the team from Australia! #walkBeforeRun“. Una cosa è certa: alla Ferrari la rivoluzione ha fatto bene. Il resto sono dettagli…
Barbara Premoli
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