Maurizio Arrivabene (Team Principal Ferrari) ed Eric Boullier (Team Principal McLaren) sono stati tra i protagonisti della conferenza stampa svoltasi oggi a Melbourne al termine della seconda sessione di prove libere e trasmessa in diretta su Sky Sport F1 HD.
MAURIZIO ARRIVABENE (Team Principal Ferrari)
Non voglio parlare del passato, abbiamo fatto dei cambiamenti e vorrei ringraziare le persone che c’erano in precedenza. Ora parliamo del futuro, della situazione attuale. Abbiamo lavorato molto assieme ai ragazzi e ho detto molte volte che dobbiamo essere uniti per un obiettivo comune, per lavorare concentrati e con i piedi per terra. Non voglio più sentir parlare di motore, di telaio o di qualunque altra persona. Se perdiamo, perdiamo insieme, se vinceremo, vinceremo insieme. Questo è il mio mantra, è quello che ho detto al team. Li ho visti calmi, impegnati e motivati e questo è importante per noi.
Tu sei in F1 da molti anni, ma non hai mai diretto un team. Qual è l’impegno più pesante?
Ovviamente l’area tecnica, bisogna imparare molto, devi essere curioso, devi andare in fabbrica per fare delle domande, per incontrare delle persone e soprattutto per ascoltare gli ingegneri e imparare da loro. gli ingegneri parlano un linguaggio specialistico, sono capaci di utilizzare un migliaio di parole per dirti quello che normalmente si potrebbe dire in dieci parole. Quindi devi estrapolare e riassumere i concetti per vederli più semplici. Credo che questa sia stata la sfida più impegnativa.
Come pensi di poter ricostruire l’aspetto politico del team all’interno della F1?
Non credo che la Ferrari abbia perso un ruolo centrale, innanzitutto. Vorrei vedere quante persone andrebbero a vedere le gare se non ci fosse la Ferrari. Questo fa parte del ruolo politico, prima di me e anche ora credo che il nostro Presidente Sergio Marchionne abbia lavorato molto duramente, si è messo in prima linea e con un grande sforzo per mantenere questa posizione, dal punto di vista del peso politico, che la Ferrari merita. Io lo seguo al 100% e sto imparando da lui. La sua visione strategica, la sua esperienza, che è molto importante per il team ed è molto importante anche per l’azienda. Abbiamo chiuso la stagione l’anno scorso in quarta posizione. Per pensare alla prima, devi prima superare le persone che ti stanno davanti. Poi, se saremo in grado di arrivarci, credo che loro combatteranno per impedire che noi ci avviciniamo troppo. Poi, l’obiettivo successivo sarà la Mercedes, ma dobbiamo andare passo dopo passo e dobbiamo cercare di fare del nostro meglio per avvicinarci ai ragazzi di Toto il prima possibile e non sarà semplice, assolutamente.
È emersa, durante il processo amministrativo della Marussia, una lista di creditori e pare che la Ferrari fosse il più grande. Siete riusciti a trovare un compromesso o c’è ancora qualcosa che deve essere risolto?
Non dobbiamo confondere le cose con l’anno scorso, quando avevamo a che fare con un’azienda e stiamo ancora lavorando per riavere indietro i nostri soldi. Ora abbiamo a che fare con un’altra azienda, quindi è una storia diversa. Stiamo facendo il nostro lavoro ora per sostenerli anche perché loro ci hanno dimostrato di essere seri sul progetto e di aver aderito all’accordo e al programma che è stato concordato.
Sulla gestione dei costi
Tutti stiamo lavorando insieme per cercare di risolvere in qualche modo questa situazione, ma è anche importante ricordare che parliamo di F1, che è considerato il picco del motorsport, della competizione. Quindi dobbiamo mantenere questo concetto e lavorare in modo che lo spettacolo venga migliorato. Bisogna portare la F1 vicino alla gente e credo che Claire e il suo gruppo stiano lavorando molto bene. Non è un compromesso semplice perché bisogna lavorare su un concetto di controllo dei costi, ma bisogna anche spingere nello sviluppo e nella tecnologia. Per dirla in poche parole, se vuoi giocare in Serie A, devi anche prepararti a farlo, altrimenti devi giocare un altro campionato. Dobbiamo lavorare su questo spettacolo in modo che questo spettacolo cresca il più possibile e dia delle entrate per tutti. Poi c’è anche bisogno di una specie di tetto per il budget. Se guardiamo al calcio, c’è un fair play finanziario, ma non trasformano la Champions League in Europa League. Sono due cose diverse. Questo è il mio punto di vista.
ERIC BOULLIER (Team Principal McLaren)
Su Alonso
Dopo aver subito un trauma cranico, il normale processo per Alonso è stare a casa per qualche giorno. Lo sta facendo, ma allo stesso tempo ha ricominciato ad allenarsi, dipende sempre dai dottori e dalla FIA decidere se sarà pronto per correre in Malesia oppure no. Venendo a oggi, siamo ancora in pieno processo di sviluppo e stiamo comprendendo la macchina. Ovviamente, abbiamo passato dei test invernali molto difficili, non abbiamo coperto un grosso chilometraggio, quindi stiamo coprendo poco a poco molte cose. Stiamo facendo il nostro meglio come team, ma ancora non ci siamo, non so quanto tempo ci vorrà, speriamo non troppo.
Perché la McLaren non è in grado di darci molti motivi sull’incidente di Alonso a Barcellona?
Ovviamente prima ci siamo preoccupati dell’assistenza medica per Fernando, che è una sua questione personale, nessuno ha accesso a quelle informazioni. Per quanto riguarda la macchina, stiamo conducendo delle indagini molto trasparenti con la FIA e, per quello che abbiamo trovato finora, non abbiamo rilevato alcun problema che avrebbe causato l’incidente. Stiamo ancora aspettando delle ulteriori indagini, ma noi abbiamo dato il nostro report alla FIA e stiamo collaborando con loro. quindi non può essere detto nient’altro per il momento al riguardo. Ogni informazione medica rimane all’interno dell’ambiente medico. La McLaren ha accesso alle informazioni, ma non possiamo divulgarle al pubblico. Quindi se i dottori sono contenti delle verifiche e dei controlli che sono stati fatti su Fernando, l’unica cosa che manca è la decisione finale sul ritorno di Fernando e questa spetta ai dottori e alla FIA.
Redazione MotoriNoLimits