Sono ben otto le Ferrari 458 Italia al via della 12 Ore del Golfo, in scena sulla pista di Yas Marina, ad Abu Dhabi. Si tratta dell’ultima gara di un certo prestigio nel calendario delle competizioni Endurance e il parco partenti è di assoluto rilievo, con anche alcune guest star provenienti da altre discipline sportive e ansiose di misurarsi al volante di una Ferrari. Uno di questi è Jorge Lorenzo, pilota della Yamaha ufficiale e due volte campione del mondo MotoGP, che dividerà la vettura numero 99 del team Kessel Racing con l’australiano Liam Talbot, l’italiano Marco Zanuttini e il belga Jacques Duyver, in pista a Yas Marina anche meno di una settimana fa nel Ferrari Challenge alle Finali Mondiali.
L’altro pilota d’eccezione è Didier Cuche, asso svizzero abituato a dare del tu alla velocità ma sugli sci. Cuche ha infatti vinto 21 gare di coppa del mondo di sci alpino e 6 coppe di cristallo oltre ad un Mondiale e a una medaglia d’argento alle Olimpiadi di Nagano 1998 in Super G. Didier sarà sulla 458 Italia della Scuderia Villorba Corse assieme al connazionale Christophe Hurni e al francese Cedric Mezard.
Particolarmente folta la pattuglia di AF Corse che schiera ben quattro vetture. Sulla numero 3 ci sarà il “Rookie of the Year” del campionato WEC, Davide Rigon, che farà coppia con il connazionale Michele Rugolo e l’australiano Steve Wyatt. Sulla vettura numero 4 ci saranno gli italiani Marco Cioci e Piergiuseppe Perazzini, reduci dalla vittoria nella Sei Ore di Roma, che faranno squadra con il portoghese Felipe Barreiros. Le vetture 5 e 77 vedranno invece al volante rispettivamente Thomas Flohr, Francesco Castellacci e Andrea Rizzoli e Adrien De Leneer, Cedric Sbirrazzuoli e David Akhobadze. Il Kessel Racing schiererà anche un’altra vettura per il russo Vadim Gitlin, pure lui fresco protagonista delle Finali Mondiali, l’italiano Marzo Frezza e lo spagnolo Isaac Tutumlu. L’ultima 458 Italia è quella del team Dragon Racing che vedrà alternarsi alla guida il saudita Mohammed Jawa, il britannico Sean Walkin e il tedesco Jordan Grogor.
Redazione MotoriNoLimits