Nato a Edimburgo il 19 maggio 1973, quattro volte campione della IndyCar Series Champion (2007, 2009, 2010, 2011) e tre volte vincitore della Indianapolis 500, alla quinta stagione con il team Target Chip Ganassi Racing: questa la carta di identità di Dario Franchitti. Una carriera unica che lo pone al vertice del motorsport, una lunga corsa fino alla gara di Houston, a inizio ottobre, e al terribile incidente da cui fortunatamente Dario è uscito vivo. Ma, da uomo saggio e consapevole quale è sempre stato, e con tutto il dolore che noi comuni mortali possiamo solo immaginare, Franchitti ha comunicato il suo addio alle corse.
“Dal mio incidente a Houston, sono stato curato da dottori e personale medico che hanno messo al primo posto la mia salute, la mia sicurezza e la mia guarigione. Sarò eternamente grato per le cure mediche ricevute nelle ultime settimane. Vorrei anche ringraziare la mia famiglia e i miei amici per il loro incredibile sostegno.
Un mese dopo l’incidente e sulla base dei consigli dei medici che hanno curato le ferite alla testa e alla spina dorsale, devo smettere di correre. Hanno detto chiaramente che i rischi sono troppo grandi e che potrebbero essere dannosi per la mia salute a lungo termine. Non ho quindi altra scelta se non smettere.
Le corse sono state la mia vita per oltre 30 anni e sarà davvero difficile pensare che sia tutto finito. Ero impaziente di iniziare la stagione 2014 con il team Target Chip Ganassi Racing, con l’obiettivo di conquistare per la quarta volta la Indianapolis 500 e per la quinta la IndyCar Series.
Voglio ringraziare i miei avversari, i compagni di squadra, team e sponsor per il supporto in tutta la mia carriera. E anche la Hogan Racing, il Team KOOL Green e l’Andretti Green Racing per le opportunità di correre e in special modo la Target Chip Ganassi Racing, che per me è diventata una famiglia dal mio arrivo nel 2008. E non posso non ringraziare i miei fans in tutto il mondo, sempre con me.
Ricorderò sempre i miei anni nella CART e nella IndyCar Series e i rapporti costruiti dureranno per sempre. Spero, a suo tempo, di poter fare qualcosa extra-pista nella IndyCar Series. Amo le ruote scoperte. Lavorerò con Chip per vedere se potrò fare qualcosa nel team e con tutti gli amici della Target.
E, come direbbe il mio amico Greg Moore, ‘Ci vediamo là davanti”.
Franchitti ha partecipato a 265 gare in IndyCar. I suoi quattro campionati sono secondi solo a AJ Foyt ed è il terzo pilota nella storia della Indy ad aver vinto almeno tre Titoli consecutivi. Franchitti è uno dei 5 piloti ad aver trionfato nella Indianapolis 500 e in IndyCar nella stessa stagione più di una volta. I suoi 92 podii lo mettono al quinto posto in classifica, i suoi 119 arrivi nella top 5 al 6° e i suoi 29 secondi posti al 10°. Nel 2007, Franchitti è anche diventato il primo pilota professionista a trionfare consecutivamente nella 12 Ore di Sebring, nella Indianapolis 500, in un campionato ruote scoperte e alla Rolex 24 di Daytona, in meno di un anno. Mario Andretti e A.J. Foyt sono i soli altri piloti ad aver vinto quattro Titoli, ma mai in successione. Vincendo la Indianapolis 500 nel 2012, Franchitti è diventato il 10° pilota a riuscirci per tre volte e chiude la sua carriera come pilota britannico di maggior successo nella storia delle ruote scoperte USA.
Siamo assolutamente certi che la sua esperienza continuerà a essere utile e apprezzata nel mondo del motorsport e, soprattutto, che il suo coraggio e la sua forza saranno d’esempio a molti, nelle corse e nella vita. Dario, non sarai “archiviato”, hai ancora molto da fare e dare!
Barbara Premoli