Non è mai facile migliorare una Moto Guzzi. Ci vuole coraggio, passione e competenza per mantenere fede alle attese e alla reputazione di un marchio leggendario universalmente amato per le sue ambite motociclette. Il miglior esempio recente di questa magica combinazione è la California 1400, l’ammiraglia di Mandello del Lario, un esame superato a pieni voti, dalla critica, ai clienti, ai mercati. Ora Moto Guzzi rilancia intervenendo sull’altro caposaldo della sua gamma: la V7. Una sfida ancora più difficile perché la V7 – dal 2009 la moto più venduta del marchio – rappresenta l’ingresso del mondo Moto Guzzi, il modello che si rivolge a donne e uomini, ai più giovani, a chi vuole acquistare la prima moto della sua vita e aprirsi nuovi orizzonti.
Il rinnovamento della “piccola” V7, presentata in anteprima a Intermot 2014 di Colonia e disponibile sui mercati in coincidenza con la rassegna milanese EICMA 2014, rappresenta una netta evoluzione rispetto al precedente modello, tale da meritarsi una nuova denominazione: V7 II. L’aggiunta della numerazione con simboli “romani” identifica storicamente i modelli di maggior successo e longevità prodotti a Mandello del Lario, come V50, Le Mans, 1000 SP, California e da oggi, anche la V7 declinata nei suoi noti e apprezzati allestimenti: Stone, Special, Racer.
La seconda generazione della Moto Guzzi V7 mantiene intatta la personalità stilistica del precedente modello: un design che dialoga tra forme delle Moto Guzzi del passato coniugate con le esigenze di una moto contemporanea in grado di appagare la più ampia fascia di appassionati. Nel contempo, Moto Guzzi V7 II è una moto completamente nuova dal punto di vista della tecnica, della motorizzazione, dell’ergonomia, della sicurezza, della qualità costruttiva e delle finiture, e del piacere di guida.
Moto Guzzi V7 II segna anche una decisiva svolta nella qualità e ampiezza della gamma accessori Moto Guzzi. Il marchio di Mandello del Lario presenta infatti, a EICMA 2014, una vasta gamma di accessori dedicata alla “famiglia V7”. In contemporanea con il lancio commerciale di Moto Guzzi V7 II vengono infatti messi a disposizione dei Clienti oltre 60 nuovissimi accessori che consentiranno un livello di personalizzazione del tutto unico. Alla linea di accessori veicolo, che con le importanti nuove entrate supererà quota 90 articoli, si aggiungeranno all’inizio del 2015 anche nuovissimi caschi e abbigliamento tecnico e lifestyle, per completare uno stile 100% made in Guzzi.
Ma non solo: importantissimo è stato anche lo studio e lo sviluppo di numerosi particolari al fine di consentire a ciascun Cliente di personalizzare la propria V7 fino al livello di una vera e propria “special” nelle più diverse interpretazioni, dalla Dark Rider alla Scrambler, dalla Heritage alla Café Racer. La gamma V7 II si moltiplica così rispetto alle tre versioni in listino e consente a ogni Guzzista di creare un veicolo del tutto unico, originale e “su misura” e allo stesso tempo perfettamente compatibile con la versione base. Una nuova strategia Moto Guzzi che conferma la V7 come straordinaria piattaforma per la creazione di moto special, anche grazie all’entusiasmo con cui da sempre i più grandi customizzatori si cimentano nella trasformazione dei modelli Guzzi in pezzi unici da copertina.
Non a caso, a EICMA 2014 quattro tra i più importanti preparatori e customizzatori europei presenteranno il loro tributo a Moto Guzzi realizzando altrettante versioni uniche. Questa importante iniziativa lanciata da Moto Guzzi è solo il primo passo di una impostazione strategica volta al progressivo e costante allargamento della gamma accessori disponibili e delle possibilità di personalizzazione, tutti accomunati da una ricerca maniacale del dettaglio, della qualità e del gusto tipicamente “made in Italy”.
V7 II STONE
Eclettica, essenziale, la V7 II Stone ha ora nuovi colori: nero “Ruvido”, rosso “Impetuoso”, grigio “Intenso e giallo “Denso”. Sono tutte tinte satinate e ispirate alle tonalità tipiche degli anni ‘70 che risaltano nel contrasto con il nuovo telaio, realizzato con saldature più curate esteticamente e sul quale è stata applicata una brillante verniciatura che ne esalta la geniale architettura. Su tutto il resto della moto, dagli specchietti retrovisori agli ammortizzatori, dai parafanghi alle ruote, fino ai fianchetti, è il trionfo del nero, ora esteso anche al gruppo ottico posteriore e alle nuove leve freno e frizione. Un look che esalta le cromature dei silenziatori, del profilo della strumentazione, degli ammortizzatori fino alla fitta alettatura dei cilindri in alluminio del motore. La caratteristica tecnica che differenzia la V7 Stone dalle sorelle maggiori sono le ruote in lega leggera, unica concezione alla modernità in un design dichiaratamente vintage.
V7 II SPECIAL
Tra le V7 è quella più vicina allo spirito originale della sua progenitrice, a cominciare dalla sua grafica, battezzata “Essetre” e ispirata alla celebre V750 S3 del 1975. Su questo concetto grafico, la V7 II ha ora tre basi cromatiche lucide: la classica in nero con fasce arancioni che riedita fedelmente l’accostamento di colori della celebre antenata e due inedite su rosso e azzurro metallizzato con fasce argento. Su entrambe il logo sul serbatoio è quello storico in rilievo mentre i cerchi delle ruote, a raggi con canale cerchi in lega leggera, sono in finitura nera anziché cromata.
Come per la Stone, anche la Special riceve il nuovo telaio che si distingue, oltre che per le diverse quote d’attacco motore e ammortizzatori, per una migliore finitura a livello di saldature e verniciatura oltre alle leve freno e frizione ridisegnate di colore nero come il nuovo gruppo ottico posteriore. Diversamente dalla Stone e dalla Racer, la V7 Special ha una protezione sugli steli forcella anziché i soffietti para-polvere che equipaggiano gli altri modelli della gamma.
V7 II RACER
Prodotta in edizione numerata come rivela la targhetta celebrativa posta sulla piastra superiore di sterzo, la V7 II Racer conferma per equipaggiamento e dotazioni, quando presente sulla versione precedente, quando fu introdotto il look total-black applicato ai fianchetti, agli specchietti, alla staffa di supporto dei silenziatori e alla protezione delle pedane in contrasto con il lucidissimo serbatoio cromato da 22 litri. Rimanendo in tema di numeri, sulle tabelle del cupolino e del codone rimane il numero “7” (che in Moto Guzzi fu caro al campione del mondo 250 Enrico Lorenzetti), cromato. Confermata anche la sella monoposto (ma sono disponibili a richiesta la sella bi-posto e le pedane passeggero) rivestita di alcantara e skai dello stesso colore della cinghia in cuoio personalizzata con il logo Moto Guzzi che capeggia sul dorso del serbatoio. Sempre scenografico il telaio di colore rosso ispirato a quello della prima serie di V7 Sport con telaio al CrMo, frutto di uno speciale trattamento di verniciatura, esteso anche ai mozzi, ruota e forcellone, che esalta la purezza architettonica del telaio.
Rossa è anche la scritta Moto Guzzi che ora compare sulle ruote, esattamente come già visto sull’ultima California Custom. Di scuola stilistica specificatamente Guzzista anche il codone e il cupolino, la cui forma richiama, con il piccolo plexiglas sormontante la tabella porta numero, il leggendario frontale del Gambalunga, sportivissimo e intonato stilisticamente al design del parafango anteriore. Rimanendo al ponte di comando, la novità è rappresentata dalle leve freno e frizione, ridisegnate al fine di ottenere una migliore ergonomia, mentre al posteriore si fa notare il gruppo ottico di colore nero come su tutte le V7 II. Tra gli elementi maggiormente distintivi di questa special-edition vi è un largo impiego dell’alluminio anodizzato nero opaco e forato, una lavorazione artigianale di alta fattura esecutiva che caratterizza i fianchetti laterali, le protezioni dei corpi farfallati e le staffe di supporto dei silenziatori.
Tra i pezzi pregiati non mancano le pedane arretrate regolabili ricavate dal pieno, il perno di sterzo alleggerito e la protezione della piastra di sterzo realizzata attraverso un doppio anello cromato così ben riuscito da sembrare un ornamentale monile. Particolarmente appagante, non solo dal punto di vista estetico, ma anche per la resa dinamica, è la presenza di una coppia di ammortizzatori Bitubo WMY01 dotati di regolazione del precarico molla, in estensione e compressione grazie a un pomello a scatti modificabile su dodici click. Una moto da guidare rigorosamente da soli, in tuta nera, con casco a scodella e guanti in pelle dal palmo chiodato.
Barbara Premoli