Ford ha prodotto il 3milionesimo esemplare della propria gamma di motori diesel europei compatti. L’unità numero 3.000.000 che ha segnato un’importante pietra miliare nella storia europea dell’Ovale Blu è un TDCi 1.5, il più giovane componente della famiglia di motori diesel Ford a basse emissioni e ad alta efficienza. Il motore, che fa parte della nuova gamma di motori TDCi che rispondono alla normativa Euro 6, è stato prodotto presso l’impianto Ford di Dagenham, nel Regno Unito, un centro di eccellenza nel campo della ricerca e dell’innovazione.
Questo nuovo propulsore a elevata efficienza è già disponibile a bordo di Fiesta e B-MAX, declinato nella versione da 75 CV, e raggiunge nuovi livelli di efficienza grazie a una progettazione a elevato contenuto tecnologico. Gli elementi in movimento, per esempio, sono sviluppati per funzionare a basso attrito grazie a un rivestimento al carbonio, spesso 6 micron, che ne rende la superficie simile a quella di un diamante. La versione aggiornata, che eroga 120 CV, arriverà a bordo delle nuove generazioni di Focus, C-MAX, C-MAX7 e Mondeo. L’incremento di potenza è stato ottenuto grazie al turbo a geometria variabile di nuova generazione, che incrementa l’afflusso d’aria al motore e riduce ulteriormente le già basse emissioni grazie alla cosiddetta ‘trappola del NOX’, un dispositivo inserito nell’impianto di scarico che impedisce agli ossidi di azoto di raggiungere l’atmosfera.
Ford produce a Dagenham anche il TDCi 1.6 ECOnetic, un’unità dotata di Start&Stop che a bordo della Focus ECOnetic emette solo 87 g/km di CO2, mentre garantisce alla Fiesta ECOnetic di scendere addirittura a 85 g/km. Lo stesso motore porterà le emissioni della nuova Mondeo ECOnetic a soli 94 g/km, le più basse della categoria. Ford produrrà a Dagenham anche il nuovo TDCi 2.0 ad alte prestazioni, un motore da 210 CV dotato di doppio turbo sequenziale che debutterà a bordo della nuova Mondeo. I motori TDCi di cilindrata 2.0 sono montati oggi a bordo di più della metà dei veicoli diesel Ford in tutto il mondo.
Barbara Premoli