Con la ripresa delle attività dopo l’estate e la riapertura delle scuole ritorna in primo piano l’urgenza del tema della sicurezza in auto per i più piccoli, soprattutto sui percorsi più brevi, quelli urbani, dove la prevenzione appare illogicamente meno necessaria.
L’Automobile Club d’Italia è intervenuta a Firenze con General Motor, Opel, Ospedale Pediatrico Meyer a un incontro con mamme blogger per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sicurezza dei bambini in auto, evidenziando un dato significativo: 6 bambini su 10 non viaggiano su seggiolino. Per l’occasione è stata illustrata la nuova campagna di sensibilizzazione “Conta fino a 5“, che richiama cinque semplici passi per incrementare la sicurezza in auto dei bambini e dei loro genitori.
“Il 40% degli incidenti mortali si verifica su percorsi inferiori a 3 km, quindi soprattutto in città – dichiara Lucia Vecere, Dirigente Ufficio Mobilità e sicurezza stradale ACI – e ciò significa che molte persone sottovalutano l’importanza di assicurare il bambino agli appositi supporti di ritenuta soprattutto negli spostamenti più frequenti, tenendolo perfino in braccio. Questi comportamenti errati possono essere molto pericolosi. I bimbi devono viaggiare sempre allacciati su un seggiolino omologato, adatto al peso e all’altezza: i sistemi di ritenuta riducono il rischio di lesioni gravi fino al 90%. Lo ribadiamo nei nostri corsi del progetto TrasportACI Sicuri”.
Assicurare il bambino al seggiolino è un piccolo ma essenziale gesto di attenzione che può risparmiare gravi conseguenze, ma sono sono tanti i pericoli derivanti da comportamenti erroneamente considerati sicuri dai genitori: spesso si sbaglia perfino la disposizione degli oggetti e dei bagagli nell’abitacolo (troppi giocattoli nell’abitacolo, oggetti abbandonati sul ripiano posteriore che in caso di brusca frenata possono ferire i passeggeri, ecc.).
“Al Trauma Center del pediatrico fiorentino abbiamo ampliato l’attenzione anche su nuovi fenomeni legati ai tempi di oggi – afferma il dottor Leonardo Bussolin, Responsabile Trauma Center dell’Azienda ospedaliero universitaria Meyer – studiando le strategie per prevenirli. Uno di questi è la cosiddetta “bye bye syndrome”, ossia quando non ci si accorge che il bambino è dietro o accanto all’auto e il genitore lo investe in partenza. Un modo per evitarla è premurarsi che il piccolo, alla partenza del genitore, sia sempre in compagnia di un adulto. Bastano davvero piccoli accorgimenti per prevenire incidenti dagli esiti spesso gravi”.
Tra le persone più a rischio c’è chi fa un lavoro stressante, con orari irregolari e senza consuetudini che lo proteggano; così come chi si occupa del piccolo saltuariamente e quindi pure non ha una routine da seguire nella cura del bambino.
Serve quindi più attenzione alla prevenzione attraverso campagne di educazione per la sicurezza stradale, che l’Automobile Club d’Italia e l’Ospedale Pediatrico Meyer portano avanti da tempo con corsi specifici, tenuti anche nelle scuole.
“In rete c’è un grande dibattito sul tema – dichiara Paola Trotta, Direttore Comunicazione General Motors Italia – spesso però senza arrivare a un’informazione strutturata e del tutto corretta al riguardo. Per Opel è stato importante il coinvolgimento delle mamme blogger, presupposto fondamentale per portare avanti con efficacia l’operazione e arrivare al maggior numero possibile di genitori. Se da un lato offriamo con i nostri modelli di auto tutte le misure di sicurezza possibili, dall’altro siamo assolutamente certi che nulla può sostituire l’educazione delle persone e la consapevolezza e l’attenzione con cui si mettono alla guida”.
Su Twitter la campagna si sta diffondendo con l’hastag #ContaFinoa5
Barbara Premoli