Lo spettacolo deve continuare, dicono. Ma per noi non è mai stato così. La gara è una cosa, la vita un’altra, ben più importante. Ma le notizie vanno date, comunque. La cronaca è questa. La gara ha preso il via con la safety car, sotto una pioggia fitta.
Dopo 3 giri, bandiera rossa, e via alla gara nel giro 10, nel corso dei quali i piloti dicevano a Charlie Whiting di far rientrare la SC, perché ormai visibilità e pista erano ok.
Alla ripartenza, subito ritiro per Fernando Alonso, sembra per problemi di natura elettrica. Nel giro 19 Hamilton passa Rosberg, e poi un susseguirsi di belle azioni e bei sorpassi, con le Mercedes velocissime e le Red Bull di Vettel e Ricciardo pure, così come la McLaren di Button.
Tutto nella norma, fino al giro 47 dei 53 previsti. Già da qualche giro la pioggia si era intensificata, e parecchi piloti gridavano via radio a Charlie Whiting di far uscire la safety car, ma niente. Il lungo di Vettel, poi ‘incidente della Sauber di Adrian Sutil. Almeno a quel punto, per rimuovere la monoposto del tedesco, ci si aspettava la SC. No, dalle immagini abbiamo visto la gru, e poi di colpo i commissari che si sbracciano, si agitano. Tutti abbiamo ovviamente pensato a Sutil, che però era in piedi, fuori dalla monoposto.
Non si possono spiegare certe sensazioni… Ma dall’interattività una cosa era chiara: Bianchi non c’era, era dato fermo nello stesso punto della Sauber. Ma dove? Sotto quella maledettissima, schifosissima gru.
La gara è stata sospesa. Sul podio Lewis Hamilton, Nico Rosberg e Sebastian Vettel. Tutti i piloti sono stati avvisati subito, la cerimonia del podio è stata ritardata, poi è stata comunque fatta, perché le maledette procedure devno essere rispettate…
Intanto, Jules era al centro medico. Poi abbiamo visto l’elicottero, abbiamo comunque sperato, pensando a quello che ci diceva Michele, ricordando Imola ’94, quando loro, in pista, avevano visto l’elicottero alzarsi e avevano capito la gravità. L’elicottero per noi, per me, era già di per sé un dramma. La doccia fredda le parole del capo ufficio stampa FIA Matteo Bonciani, quando ha detto che Jules era troppo grave per essere trasportato in elicottero e quindi era in ambulanza. Un’ambulanza che, si è saputo dopo, è rimasta bloccata dal traffico…
Conta solo Jules Bianchi, adesso. Solo lui. Lo conosciamo bene, abbiamo collaborato con lui per anni, lavorando sul suo sito Internet. Dolce, dolcissimo, adorabile, umile, giovane e maturo al tempo stesso, con la testa sulle spalle e niente fronzoli, nonostante faccia parte della Ferrari Driving Academy e quindi chiunque altro si sarebbe giustamente montato la testa. Non lui.
Le polemiche servono a poco, niente. Ma lo schifo va denunciato. Una Formula 1 in cui la sicurezza è tutto, al primo posto, dove ieri abbiamo letto di Bernie Ecclestone che, tifone o no, dice che la gara si fa e all’ora prevista perché il business è il business e i diritti TV sacri e intoccabili. Una gara che rischia di essere sospesa per il buio, se dovesse essere rinviata, con ripercussioni sulla Russia, la prossima settimana. Sicurezza? Dove? Si fa entrare in pista un gru e un destino maledetto, certo, qualcosa contro cui non si può far niente, se non interrogarsi e tirare maledizioni, piangere e incazzarsi. Non si può tornare indietro, mai, ma quella safety car doveva uscire, la gara doveva essere sospesa, lo spettacolo ormai la gente, il pubblico, le TV l’avevano avuto. A Bernie Ecclestone forse non bastava, voleva di più,voleva quegli sporchi 53 giri, fino alla fine, lui che si crede un padreterno che dichiara “né tifoni né terremoti fermeranno la gara”.
Una gara non conta niente. Una vita sì. Oggi siamo tornato indietro di 20 anni. Come se questi 20 anni non fossero serviti a niente.
Le immagini della Marussia sotto quella gru non le pubblichiamo volutamente, hanno invaso il web ma su MotoriNoLimits non le vedrete. Una scelta, la scelta di una giornalista e soprattutto di un’amica di Jules. Lo spettacolo per noi non deve continuare. Quanto ci si perde in cose inutili: quanto parlare in questi giorni del mercato piloti, di Vettel, Alonso, McLaren, Ferrari, della lotta Hamiton-Rosberg… Adesso passa tutto in secondo piano, si ridimensiona. Unica cosa che conti: ricevere una notizia positiva. Forza Jules, per favore…
Barbara Premoli
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