3-5 ottobre 2014 – Suzuka Circuit, 5,807 km, 53 giri, 307,471 km – Giro record: 1.31.540 (Kimi Raikkonen, McLaren, 2005) – limite di velocità nella pitlane: 80 km/h in prova, qualifica e gara – Orari in TV: sabato 4 qualifiche ore 7.00 (diretta Sky Sport F1, differita Rai 2 ore 13.45), domenica 5 gara ore 8.00 (diretta Sky Sport F1, differita Rai 1 ore 14.00).
Il Giappone dà il benvenuto alla Formula 1 che affronta il 15° round della stagione. Anche se non è più l’ultima gara come avveniva fino a qualche anno fa, segna comunque l’inizio della “fine dei giochi”, in questo 2014 più che mai.
Pochi circuiti reggono il confronto con Suzuka per eleganza ed emozione. La pista disegnata da John Hugenholtz nella Prefettura di Mie sfida ogni categorizzazione. È un circuito di potenza ma contiene anche curve da velocità medio-basse. Ha curvoni ampi e sinuosi e una traiettoria che richiede perfezione assoluta. È un posto ben noto a tutti ma ogni anno presenta nuove sfide. Suzuka è difficile da domare.
La sfida principale è trovare il giusto compromesso in termini di assetto. I lunghi rettilinei richiedono un set-up da massimo carico, ma il tempo sul giro arriva quasi sempre nei settori tortuosi – sia nelle veloci Esse e Dunlop sua nello stretto tornante e nella chicane Casio Triangle. Non c’è una soluzione unica, ma molte opportunità per sbagliare.
È anche severo sugli pneumatici, in particolare per la notevole energia laterale. Per questo la Pirelli ha portato le due mescole più dure della gamma, come a Monza, Silverstone, Barcellona e Sepang.
Dopo il ritiro di Nico Rosberg a Singapore, la vittoria ha permesso al compagno di squadra Lewis Hamilton di cancellare il deficit di 22 punti e prendere il comando della classifica Piloti. Nessuno dei due arriva a Suzuka con un particolare record qui, ma entrambi vogliono vincere in questo weekend. Negli ultimi 5 anni qui ha dominato la Red Bull Racing e, freschi del doppio arrivo a podio a Singapore, i Campioni in carica hanno il potenziale per dire la loro nella lotta ai vertici della classifica.
Curiosità
► Finora sono stati disputati 29 GP del Giappone. Il Fuji Speedway ha ospitato la gara nel 1976 e 77, prima di una pausa di una decade. L’evento è tornato a Suzuka nel 1987 e vi è rimasto fino al 2006. Le gare del 2007 e 2008 sono tornate al Fuji, prima del ritorno a Suzuka nel 2009.
► Il pilota della Red Bull Racing Sebastian Vettel è il leader incontrastato dell’era moderna a Suzuka. Nelle sue 5 visite qui, ha conquistato 4 vittorie e 4 pole. La sua posizione di partenza più bassa è stata la seconda e l’unica mancata vittoria è del 2011, quando un cauto arrivo al 3° posto gli garantì il secondo Titolo. L’unico pilota ad aver battuto Vettel nella pole è stato il compagno di squadra Mark Webber.
► Vettel è comunque staccato da Michael Schumacher in fatto di vittorie. Il tedesco ne conta 6, la prima per la Benetton nel 1995 e poi con la Ferrari nel 1997, 2000, 2001, 2002 e 2004.
► Oltre a Schumacher, Gerhard Berger è l’unico pilota ad aver vinto a Suzuka con più di un team. L’austriaco vinse infatti con la Ferrari nel 2987 e poi con la McLaren nel 1991.
McLaren e Ferrari sono i team di maggior successo a Suzuka, ma è il team inglese ad avere il record nel GP del Giappone. Il team di Woking ha vinto al Fuji con James Hunt (1977) e Lewis Hamilton (2007), poi a Suzuka con Ayrton Senna (1988, 1993), Berger (1991), Mika Hakkinen (1988, 1989), Kimi Raikkonen (2005) e Jenson Button (2011).
► Dei 25 GP corsi a Suzuka, 12 sono stati vinti dalla pole e 9 dalla seconda posizione. Alessandro Nannini (1989) e Nelson Piquet (1990) hanno vinto dal 6° posto, il primo dopo la squalifica di Ayrton Senna. Fernando Alonso ha vinto dal P5 nel 2006 ma la prestazione-record è sicuramente quella di Kimi Raikkonen che vinse dopo essere scattato dalla P17 nell’emozionante GP del 2005.
► Da quando il GP del Giappone è entrato nel calendario de Mondiale di F1, solo due piloti giapponesi sono saliti sul podio. Aguri Suzuki arrivò terzo con la Lola nel 1990 e Kamui Kobayashi fece lo stesso risultato con la Sauber nel 2012. Quello di Suzuki fu il suo miglior risultato in F1, così come quello di Kobayashi finora.
► Negli ultimi anni le curve più emozionanti a Suzuka sono la Degner 1 e 2. In precedenza un curvone continuo, la Degner fu modificata nel 1983 e divisa in due curve distinte ma collegate. Le due curve veloci hanno una traiettoria molto stretta e spesso le monoposto vanno larghe finendo nella ghiaia o toccando il muro all’uscita della Degner 2. La curva prende il nome del celebre pilota motociclistico Ernst Degner, primo a dare alla Suzuki un Titolo mondiale, vincendo nella 50cc nel 1962. Ll, Arrows, BAR, Ferrari, Sauber e Toyota.
► Tra gli stewart del GP ci sarà Mika Salo, che ha disputato oltre 100 GP tra il 1994 e il 2002, con Lotus, Tyrrell, Arrows, BAR, Ferrari, Sauber e Toyota.
► L’unica zona di DRS a Suzuka è sul rettilineo principale. Il detection point è 50m prima della curva 16 e l’activation point è 100mm prima della linea di controllo.
Per gli amanti delle statistiche, in allegato i dati sui freni offerti da Brembo (con video del punto di frenata più severo), tutti i numeri del circuito forniti dal Mercedes AMG F1 Team e un giro di pista al simulatore con Lewis Hamilton. Buona visione e buon GP!
Barbara Premoli
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