I piloti di F1 hanno espresso pareri contrastanti sul nuovo gilet refrigerante utilizzato a Singapore, primo evento dichiarato dalla FIA “heat hazard”. Il controverso dispositivo per ora è facoltativo e i piloti che non lo indossano sono costretti ad avere una zavorra compensativa, ma la FIA prevede di renderlo obbligatorio dal 2026 nonostante l’opposizione di diversi top driver, tra cui Max Verstappen e Lewis Hamilton. Charles Leclerc ha affermato che il gilet ha offerto scarsi benefici sulla distanza: “Ha funzionato bene per cinque giri, poi si è riscaldato un po’, quindi non ha fatto la differenza“. Il debuttante della Sauber, Gabriel Bortoleto, ha avuto un’esperienza simile. “L’ho acceso per i primi 10-15 giri, ma dopo il gilet diventa piuttosto caldo. È meglio spegnerlo. Ma almeno sei rinfrescato per 15 giri”. Per quanto riguarda l’esperienza della gara in sé, il brasiliano ha aggiunto: “È stata fisicamente impegnativa, ma onestamente mi aspettavo peggio. Non so se il gilet refrigerante abbia avuto qualcosa a che fare con questo.”
Per il nuovo arrivato in Haas, Oliver Bearman, il sistema è durato un po’ di più: “Penso che abbia funzionato bene per i primi 45 minuti“. Il pilota della Williams Carlos Sainz, che è anche direttore della Grand Prix Drivers’ Association, ritiene che il gilet dia un reale beneficio a livello fisico, ma supporta comunque la scelta individuale. “Per me la questione è molto semplice: sono convinto che funzioni e aiuti, anche se ho completato dieci gare a Singapore senza soffrire fisicamente e ho finito senza problemi. Una volta che inizi a capire la fisiologia, capisci che fornisce un vantaggio in termini di prestazioni. Ma se non c’è un problema di sicurezza importante, la scelta dovrebbe essere lasciata ai piloti“.



















