Il sempre combattutissimo e incerto Rally del Giappone, che anche quest’anno chiude la stagione WRC, già alla vigilia può contare su una certezza: che siano i favoriti Thierry Neuville e Hyundai o gli avversari Ott Tanak ed Elfyn Evans e Toyota, di sicuro al termine della gara si celebreranno i campioni Piloti e Costruttori 2024, così come si incoronerà il vincitore del campionato WRC2, conteso da Sam Pajari, iscritto al rally, e Oliver Solberg, che avendo esaurito il numero di gare a disposizione, potrà solo incrociare le dita. Per il resto, come sempre, a farla da padrone saranno le incognite riservate dal meteo e dalle tortuose e scivolose strade intorno Nagoya.
I fondi delle 21 prove speciali, di cui due nel Toyota Stadium, che si articolano nelle prefetture di Gifu e Aichi sono generalmente impegnativi, soprattutto nelle prime ore del mattino e nei tratti di montagna, dove spesso il grip, già povero per la natura dell’asfalto, diventa molto scarso. Da non sottovalutare i rischi derivanti dai tagli che portano sulla strada terriccio, pietre e fogliame. Particolare attenzione va prestata al meteo, spesso imprevedibile, con la pioggia sempre in agguato o addirittura la neve, che lo scorso anno imbiancò alcune prove speciali di montagna , contro ogni aspettativa.
Terenzio Testoni, responsabile attività rally: “Sta per chiudersi una stagione appassionante, che sarà combattuta fino all’ultimo chilometro, con una gara sempre difficile da interpretare, nella quale conteranno moltissimo la precisione di guida e la capacità di gestire la pressione. Le strategie gomme possibili sono numerose, ma i piloti sanno di poter contare su prodotti affidabili e versatili sia su asciutto sia su bagnato, che abbiamo costantemente evoluto nel tempo per assicurare sempre il massimo in termini di consistenza e prestazione. Raccomando massima attenzione nelle ricognizioni: ogni minimo errore di valutazione potrebbe costare davvero caro”.