Come confermato domenica sera dalla FIA, la superlicenza del pilota della Haas Kevin Magnussen sarà sospesa per il prossimo GP dell’Azerbaijan. A Monza il 31enne ha ricevuto due punti di penalità per un contatto con l’Alpine di Pierre Gasly, punti che portano il totale a 12, quota a cui scatta il bando automatico. Magnussen si è detto sbalordito: “Non cambia niente adesso, ma ho parlato coi commissari così tante volte e ancora non capisco come siano le regole. Sembra che vengano interpretate in modo arbitrario. Mi sembra anche che non vogliano che si corra. Se quello che è successo tra me e Pierre non è un incidente di gara, sinceramente non so cosa sia. Non c’è stato praticamente contatto, nessun danno alle macchine e nessun problema per altri piloti. Abbiamo semplicemente fatto un ruota a ruota e quindi? Stavamo solo correndo. Poi ho visto che Nico Hulkenberg è stato spinto fuori da Daniel Ricciardo a quasi 300 all’ora e, non dico che l’abbia fatto di proposito, ma ha avuto 5 secondi e io 10“.
Stessa reazione da parte di Gasly: “A dire il vero non è successo niente. Spero che in qualche modo possano cambiare la decisione, perché sarebbe molto scorretta. Io sono dalla sua parte“. Alla fine anche l’intervento di Gasly presso la FIA non è servito e il team Haas ha deciso di non presentare appello. Anche Fernando Alonso concorda con Magnussen e Gasly sull’assurdità della sospensione automatica: “Come ho detto molte volte, i punti di penalità dovrebbero essere dati per comportamenti pericolosi, qualcosa che mette in pericolo lo sport e altri. Penso che alcuni dei punti che hanno dato a Kevin siano stati per eccesso di velocità, righe bianche, partenze. Questo genere di cose fanno parte delle corse, vanno punite con un drive-through o 5 secondi. Capisco le penalità, ma i punti per certi fatti sono difficili da comprendere“.
La Haas quasi sicuramente farà correre il suo già confermato debuttante 2025 e attuale pilota di F2 Oliver Bearman, ma per ora non sono ancora arrivate conferme.