Archiviato il – diciamolo pure – drammatico GP d’Italia, a Maranello sono subito ripresi i lavori a pieno ritmo, per non perdere la concentrazione sull’attività di sviluppo in corso e recuperare competitività nel più breve tempo possibile, secondo le indicazioni del Team Principal della Scuderia Ferrari Marco Mattiacci, ribadite anche ieri a Monza nel corso dell’incontro con la stampa a fine gara.
Oltre agli ingegneri impegnati nell’analisi dei dati raccolti a Monza, a Maranello sono arrivati anche Alonso e Raikkonen, divisi tra impegni promozionali con gli sponsor e riunioni tecniche, che ovviamente incontreranno anche il presidente Montezemolo. Kimi si occuperà del lavoro al simulatore, provando anche il nuovo circuito di Sochi, sede del primo GP di Russia il prossimo 12 ottobre. Fernando, che già la scorsa settimana aveva girato virtualmente sul circuito realizzato intorno al villaggio olimpico, ha invece in programma una serie di briefing tecnici mirati alla condivisione dei programmi in agenda nei prossimi mesi e per le restanti sei gare di Campionato, a iniziare dal prossimo GP di Singapore.
Oggi, dopo le dichiarazioni da Cernobbio sulla Ferrari in F1 e quel “nessuno è indispensabile” diretto a Montezemolo (che ha rilasciato una lunga intervista a Il Corriere della Sera, che si può riassumere in una frase: “La verità? Così la Ferrari diventerà americana“), a Maranello è arrivato anche l’AD Fiat-Chrysler Sergio Marchionne, per un board con Phillip Morris già programmato. Ma c’è da scommettere che, ai temi in agenda, se ne saranno aggiunti altri… Di certo si sa che Marchionne ha incontrato Alonso, come ha informato la stessa Ferrari attraverso Twitter. Ma per ora nessun confronto ufficiale tra i due.
Barbara Premoli