Le voci circolate su presunti conflitti di interesse di Toto Wolff in F1 non potevano restare lettera morta e infatti la FIA ha aperto un’indaginesul team principal Mercedes e sua moglie Susie, a capo della F1 Academy, per capire se abbiano condiviso informazioni confìdenziali. In un breve comunicato la FIA ha detto di essere “a conoscenza delle speculazioni dei media, incentrate sull’accusa di diffusione di informazioni di natura confidenziale trasmesse a un responsabile di un team di F1 da parte di una persona della FOM. Il Dipartimento di Conformità sta esaminando la questione“. Il tutto nasce, come riportato il 4 dicembre, da un articolo pubblicato sul magazine Business F1 secondo cui team boss rivali avrebbero sollevato preoccupazioni sul fatto che Toto e Susie Wolff si sarebbero passati informazioni discusse in meeting privati. Susie Wolff è il managing director del campionato femminile F1 Academy e riporta al CEO della F1 Stefano Domenicali. Secondo Business F1 i responsabili dei team si sarebbero allarmati quando Toto Wolff avrebbe fatto commenti in un incontro recente che includevano dettagli che secondo loro potevano arrivare solo dalla F1. Nel report non sono specificati i dettagli discussi.
Il team Mercedes e Formula One Management, che gestisce i diritti commerciali della F1, hanno negato ogni accusa di aver condiviso impropriamente delle informazioni o di conflitti di interesse. “Rigettiamo completamente le accuse e la conseguente copertura dei media, che incide erroneamente sull’integrità e la correttezza del nostro team principal“, ha dichiarato il team Mercedes. Formula One ha detto di avere regole e procedure in atto per impedire condivisioni improprie delle informazioni e ritiene che le accuse siano infondate. “Siamo fiduciosi che nessun membro del nostro team abbia fatto dichiarazioni non autorizzate a un team principal e mettiamo in guardia chiunque dal fare accuse imprudenti e serie senza prove”, ha dichiarato Formula One.
In un comunicato postato sui suoi social, Susie Wolff ha negato ogni illecito, dichiarando di sentirsi “profondamente insultata. E’ scoraggiante che la mia integrità venga messa in dubbio in questo modo, specie quando sembra basata su comportamenti intimidatori o misogini e concentrati più sul mio status coniugale che sulle mie capacità“, ha scritto Susie. Una cosa è certa: tutto questo è davvero riprovevole ed è giusto che la FIA voglia chiarire e togliere ogni dubbio. E se Toto e Susie non fossero marito e moglie nessuno avrebbe mosso certe accuse. Li conosciamo bene, non sono degli improvvisati, Susie non è solo la moglie di Toto, ma una donna che ha dei trascorsi nel motorsport e se è arrivata a questo ruolo non è per caso o per un anello al dito. Adesso lasciamo che la FIA faccia il suo lavoro, ma facciamo nostra la rabbia di entrambi e soprattutto quella di Susie. Una situazione che, comunque stiano le cose, è davvero triste anche perché stiamo sempre e comunque parlando di sport, non dimentichiamolo.
Barbara Premoli