Il Brasile non tradisce e regala anche quest’anno una gara memorabile, con Max Verstappen che conquista la 17° vittoria record della stagione e la 52° in carriera. seguito da Lando Norris e dall’eroe del giorno Fernando Alonso, protagonista di un duello pazzesco con Sergio Perez negli ultimi 10 giri, con sorpassi e controsorpassi.
Una gara che ha riservato sorprese già prima del via, quando Charles Leclerc è finito fuori nel giro di formazione per un problema all’idraulica che l’ha costretto al ritiro. Al via, Verstappen ha preso il largo, ma una brutta collisione tra Alex Albon e Kevin Magnussen ha causato prima la safety car e subito dopo la bandiera rossa, con sospensione della gara.
Alla ripartenza Verstappen si è ripetuto, resistendo ai tentativi di attacco da parte di Norris, a cui ha ceduto il comando brevemente solo in occasione del secondo pitstop. Per l’olandese, la seconda vittoria del weekend, dopo quella di ieri nella Sprint.
Per la McLaren un solido secondo posto, ma la vera emozione di questa gara è stata, come dicevamo, il duello tra il due volte campione spagnolo he, dopo aver mantenuto a lungo la terza posizione, è stato passato da Perez ma non ha mollato di un centimetro, gli è stato sotto e ha bruciato la Red Bull passando per primo sotto la bandiera a scacchi.
Quinto Lance Stroll che porta altri punti importanti a un’Aston Martin che sembrava crollata nelle ultime gare ma che qui a Interlagos è risorta, davanti alla Ferrari di Carlos Sainz, all’Alpijne di Pierre Gasly e a Lewis Hamilton, 8°, in una domenica difficile per la Mercedes, che ha visto anche il ritiro di George Russell. A chiudere la top 10 Yuki Tsunoda ed Esteban Ocon, poi Logan Sargeant e Nico Hulkenberg. Ultimi a passare il traguardo Daniel Ricciardo e Oscar Piastri, 13° e 14°, che hanno visto la loro gara segnata dall’incidente alla prima curva (a Ricciardo una gomma vagante ha distrutto l’ala), ma i meccanici AlphaTauri e McLaren sono riusciti a riparare le macchine durante la bandiera rossa, facendoli tornare in pista.
Diversi quindi i ritiri: George Russell e le due Alfa Romeo di Valtteri Bottas e Zhou Guanyu per problemi tecnici, Magnussen e Albon per l’incidente al primo giro e Leclerc per i motivi già detti. Non certo la domenica che la Ferrari si aspettava, dopo aver dichiarato di aver sacrificato la Sprint di ieri puntando tutto sulla gara, obiettivo quindi mancato, perché il sesto posto di Sainz non basta. E fa male sentir dire a Leclerc “Perché sono così sfortunato” e vederlo seduto nel bosco, un’immagine che ci ha ricordato Hakkinen a Monza.
Considerazione finale: sulla superiorità del gruppo Red Bull ormai non ci sono più aggettivi, ma un plauso a McLaren e Aston Martin e a quello che sono riuscite a costruire in questa stagione. Altro punto, dateci circuiti veri e lo spettacolo è assicurato, senza aver bisogno di Sprint, griglie rovesciate o altre diavolerie artificiali. E non veniteci a dire che i piloti non contano, perché una prestazione come quella di oggi di Fernando Alonso dice tutto ed è il miglior spot per la F1. Altro che luci e show di Las Vegas, dove si svolgerà il prossimo round di questo campionato 2023.
Barbara Premoli