Doveva celebrare dall’alto il Titolo conquistato ieri e Max Verstappen l’ha fatto vincendo il GP del Qatar e lottando anche per portare a casa il punto del giro veloce. Alle sue spalle Oscar Piastri e Lando Norris, con la McLaren che celebra il podio numero 500 (e 501) e ringrazia la Mercedes per la collisione al primo giro tra Lewis Hamilton e George Russell.
I due si sono ritrovati ruota a ruota e il sette volte campione ha tentato di passare il compagno di squadra all’esterno alla curva 1, ma i due si sono toccati, con Hamilton costretto al ritiro (che si è assunto la responsabilità dell’accaduto), mentre Russell dopo la sostituzione dell’ala è riuscito a proseguire e a chiudere 4°. Il tre volte campione Verstappen conquista quindi la vittoria #49 in carriera e la #14 della stagione.
Ottima la prestazione della McLaren che ha proseguito quanto mostrato ieri nella Sprint con un altro doppio podio, rimontando dalla sesta e decima posizione in griglia dopo la cancellazione di tempi per via dei maledetti track limits in qualifica. Alle spalle di Russell la Ferrari di Charles Leclerc e l’Aston Martin di Fernando Alonso, protagonista di un fuori pista senza conseguenze e tormentato dal surriscaldamento del sedile. Settima l’Alpine di Esteban Ocon, con l’Alfa Romeo per la prima volta a punti con entrambe le macchine in questa stagione, con Valtteri Bottas e Zhou Guanyu P8 e P9, davanti alla Red Bull di Sergio Perez.
Il messicano è riuscito a conquistare un punto nonostante sia partito dalla pitlane per gli interventi sulla sua monoposto in seguito all’incidente di ieri nella Sprint e la bellezza di tre penalità per aver oltrepassato i limiti della pista (e non è mancata una bella lavata di capo dal muretto, anche perché i suoi tempi non erano certo elevati, quindi distrazioni imperdonabili e che, come gli è stato ricordato in modo duro, hanno inciso sulla gara della squadra). Lance Stroll ha passato la bandiera a punti, ma è sceso all’11° posto sempre per i track limits, stesso destino toccato a Pierre Gasly e Alex Albon, P12 e P13.
Ultimi a tagliare il traguardo i piloti della Haas Kevin Magnussen e Nico Hulkenberg e i due dell’AlphaTauri Yuki Tsunoda e Liam Lawson, in una gara che ha visto tutti effettuare almeno tre soste per via delle misure di sicurezza decise ieri per i pneumatici. Ritiro per Logan Sargeant nelle fasi finali, sfinito per il caldo e l’umidità che hanno provato tutti i piloti. Non ha invece neppure preso il via Carlos Sainz, per una perdita riscontrata al sistema del carburante che i meccanici non hanno avuto il tempo materiale per risolvere.
Considerazioni finali? Max Verstappen – che ha fatto pole, vittoria e giro veloce – è stato l’unico a non superare neppure una volta i track limits… manco una distrazione a pagarla. Non ci è piaciuto il contatto al via tra le Mercedes – ed è facile immaginare la reazione di Toto Wolff che non era in circuito: Hamilton si è secondo noi assunto anche parte delle responsabilità di Russell, che è tanto carino, gentile e lord ma non ha ancora chiare le gerarchie e quanto sia importante in ottica Costruttori il lavoro di squadra. La Ferrari ha fatto il massimo con una macchina sola, altro da aggiungere non c’è.
Ultima nota sui piloti fisicamente distrutti durante e a fine gara: uno sfracello, chi toglieva le mani dal volante a oltre 300 all’ora, chi alzava la visiera per prendere aria, chi ha dovuto mollare e tornare ai box, chi ha vomitato, chi è stato tirato fuori dalla macchina e messo in barella, seduti e sdraiati per terra i primi tre… Eppure caldo e umidità esistono da sempre, ricordate quando si correva in Malesia? Ventenni dalla preparazione fisica impeccabile e che imparano alla perfezione i circuiti al simulatore. Peccato che il simulatore sia in una stanza con l’aria condizionata… Generazione di fenomeni, ma con qualche innegabile carenza, rispetto a chi li ha preceduti. Ah, dimenticavamo: la finiamo con questa buffonata e rottura di scatole dei track limits? Non se ne può davvero più!
Barbara Premoli