Dopo l’ammissione da parte dei commissari FIA di Singapore di aver sbagliato a dare solo una reprimenta a Verstappen per aver bloccato Tsunoda in qualifica, Lewis Hamilton suggerisce di usare l’intelligenza artificiale. Solitamente l’impeding comporta in automatico una penalità di tre posizioni, quindi team e piloti rivali sono rimasti confusi quando l’olandese ne è uscito solo con una tirata d’orecchie.
Diverse squadre hanno parlato coi commissari per capire la decisione e nel meeting del venerdì dei team manager in Giappone il commissario Matteo Perini, presente anche a Singapore, ha ammesso che la reprimenda avrebbe dovuto essere una penalità in griglia, aggiungendo che la mancanza di un messaggio radio da parte della Red Bull al pilota non avrebbe dovuto essere considerata un’attenuante. Hamilton ha detto chiaramente che la decisione non l’ha sorpreso: “Per niente“, ha risposto ad Autosport quando gli è stato chiesto se fosse felice che finalmente ci fosse chiarezza sulla questione. “Quanti anni abbiamo…. Quella regola è la stessa da una vita. Penso che dobbiamo iniziare a pensare all’intelligenza artificiale per questo genere di cose, per prendere decisioni giuste“.
A proposito di commissari permanenti, ha aggiunto: “Vorrei vedere se l’AI potrebbe fare un lavoro migliore o no“. Anche il suo compagno di squadra George Russell (che è anche il direttore della GPDA) ha ammesso la confusione dopo la decisione: “In effetti è stato un po’ strano vedere che settimana scorsa Max se l’è cavata solo con una reprimenda. Ovviamente noi vogliamo sempre che ci sia continuità nelle decisioni. Capiamo che non sia facile, ma la scorsa settimana era una cosa ovvia, quindi è stato strano che non sia successo“. Carlos Sainz spera che la FIA impari dalle lezioni: “E’ un peccato che il ragazzo che sta dominando e vincendo praticamente ogni gara sia l’unica che non viene punito, mentre tutti noi abbiamo avuto penalità quest’anno. E quando dico tutti intendo tutti, quindi è un po’ strano e speriamo che ne facciano tesoro“.