Presentata a Roma, presso la sede dell’ACI, la 20° edizione del Rally Italia Sardegna, sesto appuntamento del Campionato del Mondo Rally FIA, che prenderà il via giovedì 1° giugno da Olbia, dove poi si concluderà domenica 4.
Nonostante le difficoltà logistiche per organizzare una manifestazione automobilistica sportiva di livello mondiale in un’isola, quella del 2023 sarà un’edizione record, con ben 74 equipaggi iscritti, in rappresentanza di 27 nazionalità. Di questi, 18 sono gli equipaggi italiani, di cui ben 8 sardi. La gara è valida anche per il WCR2, WC3 e il Mondiale Junior. Nove le vetture Rally1 ibride: 4 Toyota, 3 Hyundai e 2 Ford MSport, con al volante i tre campioni del mondo Ogier, Tanak e Rovanpera. Per il WCR2, 39 gli equipaggi al via, tra cui anche Martin Prokop con la Skoda, alla sua 18° partecipazione al rally sardo. La gara si articola in 3 tappe e prevede 19 prove speciali per oltre 322 chilometri cronometrati.
Il Rally Sardegna Italia è ormai un tradizionale appuntamento del Mondiale che, anno dopo anno, continua ad attirare sempre più l’attenzione delle pubblico e delle istituzioni. L’assessore al turismo della regione, Gianni Chessa, in sede di presentazione ha sottolineato l’importanza di questa manifestazione che ha portato, nel tempo, un grande ritorno economico sul territorio. Ma Chessa ha ricordato come, all’inizio, si è dovuto lavorare molto per vincere lo scettiscismo di molti sindaci dei comuni interessati; oggi, invece, l’organizzazione riceve sempre più richieste per ampliare l’area interessata al rally. Ha poi concluso assicurando che fino al 2026 il Rally avrà il sostegno della Regione Sardegna.
Ampia come non mai la copertura televisiva. Marco Franzelli, direttore di Rai Sport ha annunciato che per la prima vota, su una rete generalista come RaiDue, sarà trasmessa in diretta la prova speciale di domenica 4 giugno alle 8. Altre 4 prove speciali saranno sempre in diretta du Rai Sport HD, mentre per tutti e quattro i giorni vi saranno collegamenti e servizi sia sui RaiDue che Rai Sport HD.
Anche in occasione di questa edizione del Rally in terra di Sardegna, l’ACI ha varato una serie d’iniziative orientate a minimizzare l’impronta ecologica dell’evento, a tutela e rispetto dell’ambiente. Secondo uno studio della stessa ACI l’emissione di CO2 delle auto in gara arriverà a 35 tonnellate. Per azzerare questa impronta ecologica generata dalla manifestazione, saranno piantumati 400 tra pini marittimi e lecci i una ex-discarica, chiusa nel 1991, nell’entroterra del Golfo di Olbia.
A fare gli onori di casa il presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani, che oltre a ripercorrere le tappe che hanno portato al Rally Italia Sardegna, ha approfittato dell’occasione per richiamare l’attenzione sul fatto che , al di là della discussione se siano più o meno inquinanti le auto elettriche, il vero problema i Italia è l’anzianità del parco circolante, problema che non è mai stato affrontato in maniera organica: “La mobilità è un diritto e va garantito, non chiudendo le città a chi non può permettersi o non è in grado di cambiare auto”.
Walter Marcelli