A Jeddah la Red Bull firma la seconda doppietta della stagione. Sergio Perez ha vinto il GP dell’Arabia Saudita davanti al compagno di squadra Max Verstappen, terzo Fernando Alonso (Aston Martin), seguito da George Russel (Mercedes): tutti e quattro hanno usato nello stint finale le P Zero White hard C2. La gara notturna si è corsa con una temperatura dell’asfalto compresa tra 29 e 31 °C mentre quella ambientale è rimasta costante a 26 °C. Temperature dunque inferiori rispetto alle sessioni di FP2 e qualifiche dei giorni precedenti. I piloti a podio hanno utilizzato tutti la medesima strategia di gara, fermandosi anche ai pit stop nello stesso giro. L’uscita di una safety car, infatti, ha permesso a Perez, Verstappen e Alonso di cambiare le P Zero Yellow Medium C3, con cui erano partiti, al diciottesimo giro finendo poi la gara con le Hard.
Solo quattro piloti sono partiti dalla griglia con pneumatici diversi dai Medium e tutti di scuderie differenti. Charles Leclerc (Ferrari) e Lando Norris (McLaren) hanno montato al semaforo un set di P Zero Red soft C4 mentre Lewis Hamilton (Mercedes) e Logan Sargeant (Williams) hanno optato per le Hard. Max Verstappen è stato il più veloce sulle Hard, completando un giro in 1m31.906s. Lewis Hamilton (Mercedes) è il pilota che ha percorso più giri sulle Medium (32), segnando anche il miglior tempo in 1m32.941s. Valtteri Bottas (Alfa Romeo) ha invece avuto la migliore prestazione sulle Soft, completando un giro in 1m34.384s. Ben sette piloti hanno firmato il loro miglior tempo con le mescole Hard all’ultimo giro del GP. Tra questi, anche Max Verstappen – autore della tornata più veloce in assoluto, che gli ha dato quel punto in più che gli consente di restare in testa alla classifica Piloti -, Fernando Alonso e George Russell.
Le maggior parte delle strategie dei team sono state simili tra loro. Sedici piloti hanno infatti iniziato la gara sulle Medium, come peraltro suggerito dalle simulazioni Pirelli. Di questi, solo i due compagni dell’Alfa Romeo non hanno terminato con le Hard. Valtteri Bottas ha infatti effettuato tre pit stop montando le più dure C2, nuovamente le Medium al diciassettesimo giro e infine le Soft a 15 giri dalla fine. Guanyu Zhou, anticipata la sosta rispetto agli altri, si è nuovamente fermato durante la neutralizzazione per cambiare le Hard con le Medium. Lewis Hamilton e Logan Sargeant sono arrivati alla bandiera a scacchi su un set di Medium perché sono stati gli unici due piloti ad essere partiti con le Hard. Strategia differente anche per Charles Leclerc e Lando Norris, che hanno iniziato la gara sulle Soft e hanno corso il secondo stint sulle Hard. Norris, costretto a una sosta a soli due giri dallo spegnimento del semaforo, ha montato durante la SC le Medium, utilizzandole poi fino alla fine.
Mario Isola, Direttore Motorsport: “Lo svolgimento di questa terza edizione del GP dell’Arabia Saudita ha sostanzialmente rispettato quelle che erano le nostre previsioni della vigilia, sia dal punto di vista delle scelte strategiche sia da quello del comportamento dei pneumatici. La scelta delle Medium in partenza, effettuata dall’80% dei piloti, assicurava maggiore flessibilità in caso di neutralizzazioni che, per la terza volta su tre gare qui a Gedda, si sono verificate. L’entrata in pista della safety-car, causata dal ritiro di Stroll, ha coinciso con quella che era la possibile finestra per il cambio gomme e così chi fino ad allora non si era fermato ai box ne ha approfittato per passare alla Hard. Anche in termini di differenze di tempi sul giro fra le varie mescole la gara ha fornito risposte in linea con le previsioni, e la stessa cosa si può dire per quanto riguarda il degrado, praticamente nullo sulle Medium e le Hard e tutto sommato limitato sulle Soft di Leclerc, l’unico ad aver effettuato uno stint significativo su questa mescola. Proprio l’assenza di degrado ha consentito di poter essere in grado di attaccare fino all’ultimo anche per chi aveva montato un set di Hard ancor prima della safety-car – vedi Magnussen e Piastri, che hanno percorso, rispettivamente, 42 e 49 giri – entrambi protagonisti di bei sorpassi nelle fasi finali della corsa. Anche la Medium ha dimostrato un’ottima costanza di rendimento, come si è visto particolarmente sulla vettura di Hamilton, che ha potuto fra l’altro sfruttare la maggior prestazione di questa mescola rispetto alle Hard per superare Sainz poco dopo la ripartenza”.
La prossima tappa del campionato di Formula 1 sarà il GP d’Australia dal 31 marzo al 2 aprile. La gara sarà visibile in Italia alle 8 del mattino, le 15 di pomeriggio ora locale. Il tris di mescole nominate per il circuito di Albert Park sono le stesse del GP d’Arabia Saudita: C2 come P Zero White hard, C3 come P Zero Yellow medium e C4 come P Zero Red soft. A Melbourne correranno anche Formula 2 e, per la prima volta, Formula 3, serie entrambe gommate Pirelli.