Faib, Fegica, Figisc-Anisa dopo l’incontro con il Governo confermano, per i giorni 25 e 26 gennaio, lo sciopero dato che, a loro dire, c’è stato uno sforzo per ridurre le sanzioni ma rimane l’obbligo del cartello.
“Pessima notizia! Vorremmo capire quali sono le concessioni del Governo in materia di sanzioni, considerato che scendevano da 516 a 200 euro e che la sospensione dell’attività era solo fittizia e teorica, visto che poteva, e non doveva, scattare solo alla quarta violazione, ossia mai. Insomma, il presupposto minimo della trasparenza è che i benzinai comunichino almeno i loro prezzi e non lo facciano in modo farlocco, come invece abbiamo denunciato anche all’Antitrust dal marzo del 2022. Se 4000 benzinai non comunicano i prezzi vuol dire che le sanzioni vanno perlomeno decuplicate” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Il Governo sembra fare l’opposto di quello che dovrebbe fare, visto che invece non concede nulla ai distributori sull’esposizione del cartello del prezzo medio, che in effetti presenza profili di illegittimità in materia di concorrenza, dato che potrebbe diventare un punto di riferimento per accordi collusivi. Molto più utile un’app che appena aperta dia i 3 distributori con i prezzi più bassi in un raggio di chilometri predefinito dal consumatore, cosa che abbiamo chiesto di fare da oltre 1 anno all’allora Mise“.