Il mercato dell’auto in Europa continua il trend al rialzo anche nel mese di novembre. Nei 30 Paesi (26 della UE, Regno Unito e i 3 dell’Efta) nel mese sono state registrate 1.014.630 immatricolazioni, +17,4% rispetto alle 864.046 di novembre 2021. Negli 11 mesi il totale è di 10.196.115 vetture, -5,8% rispetto a 10.824.193 di gennaio-novembre 2021 con una perdita di 628.000 unità. Come proiezione a fine anno UNRAE stima per il mercato europeo una chiusura 2022 a 11.300.000 vetture vendute, pari a circa -4% rispetto alle 11.774.885 unità dell’intero 2021. In crescita a novembre le immatricolazioni dei 5 Major Markets, con valori che vanno da +9,8% della Francia, a +10,3% della Spagna, +14,7% dell’Italia, +23,5% del Regno Unito, fino al +31,4% della Germania. Negli 11 mesi l’Italia – al 4° posto sia nel mese sia nel cumulato – mantiene la performance peggiore (-11,6%), tenuta a distanza da Germania (-2,4%), Regno Unito (-3,4%), Spagna (- 4,4%) e Francia (-8,7%). A novembre l’Italia si continua a distinguere fra i cinque maggiori Paesi come l’ultimo mercato delle auto “con la spina”, elettriche e ibride plug-in. La quota complessiva di questi veicoli in Italia è salita al 9,8%, ma è sempre molto distante dalla Germania (39,4%), dal Regno Unito (27,7%) e dalla Francia (24,4%) e resta indietro anche rispetto alla Spagna (11,1%).
“Abbiamo sottolineato le condizioni critiche del mercato dell’auto in Italia in una conferenza stampa e in una lettera aperta al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, esplicitando le proposte dell’UNRAE per uno sviluppo più accelerato della mobilità a zero o bassissime emissioni e ricordando che la transizione nel nostro Paese è in atto da alcuni anni, ma si è già arenata”, afferma il Direttore Generale dell’UNRAE Andrea Cardinali. “Chiediamo al Governo di dare una direzione chiara al mercato sull’accoglimento delle nuove tecnologie, altrimenti l’Italia continuerà ad essere l’unico paese europeo che retrocede nelle vendite di auto con la spina, e resterà fanalino di coda non solo fra i 5 major markets europei ma anche rispetto a mercati secondari, rallentando la transizione energetica”.
Cardinali ribadisce poi le proposte dell’UNRAE: “Potenziare gli incentivi all’acquisto di autovetture per il rinnovo del parco circolante almeno fino al 2026 per privati e aziende; elaborare una politica infrastrutturale per la ricarica elettrica e il rifornimento di idrogeno; rivedere l’impianto fiscale del settore modulando detraibilità Iva e deducibilità dei costi in base alle emissioni di CO2 per le auto aziendali; pianificare rapidamente una riconversione industriale della filiera automotive e della componentistica per riportare il nostro Paese a essere un riferimento a livello europeo”.