Alimentata da biodiesel, la concept Mazda2 Bio è essenzialmente un “laboratorio su ruote”, che esplora fonti di energia alternative al petrolio mentre Mazda per i suoi veicoli punta a raggiungere entro il 2050 la neutralità carbonica nell’intero ciclo di vita.
È il 6 giugno 2022 e sono le ore 4:29. L’alba sorge sul Fuji International Speedway, dove la gara di durata sulla 24 ore della Super Taikyu Series Fuji, secondo appuntamento della ENEOS Super Taikyu Series Powered by Hankook, ha superato la prima metà. Nell’aria aleggia l’odore di olio da cucina mentre la gente inizia a preparare la colazione, ignara del fatto che, nel box 27, i meccanici del team Mazda Spirit Racing stanno usando olio da cucina usato combinato con grassi di microalghe per alimentare il veicolo che hanno in pista.
La Mazda sta gareggiando nella classe ST-Q, riservata ai veicoli speciali non omologati. In altri termini, è dove i costruttori possono provare le proprie auto sperimentali. Nel caso di Mazda, la sua concept Zekken 55 Mazda2 Bio è alimentata al 100% da biodiesel ottenuto da olio da cucina usato e grassi di microalghe. L’evento di oggi non è solo un test delle capacità dei piloti e del team, è un test che potrebbe cambiare il corso del futuro di Mazda.
Sebbene il mondo si stia spostando rapidamente verso i BEV (veicoli elettrici a batteria), una transizione guidata in gran parte dal Green Deal europeo, che ha fissato per le nazioni della UE l’obiettivo di raggiungere entro il 2050 la neutralità carbonica, rimangono molte domande riguardo al perseguimento di una strategia esclusivamente elettrica per le auto. Ad esempio, l’elettricità utilizzata per alimentare questi veicoli viene generata da fonti ecologiche? I materiali di base utilizzati nella produzione delle batterie sono sostenibili e rispettosi dell’ambiente? E che dire di quelle nazioni in cui l’elettricità deve ancora diventare immediatamente disponibile per tutti?
Tutte queste domande e altre ancora vengono affrontate direttamente da Mazda. “Stiamo offrendo un approccio multisolution che offre powertrain diversi a seconda delle politiche di ciascun Paese o Regione”, Akira Marumoto, Presidente e CEO di Mazda Motor Corporation. Quindi, mentre Mazda offre nella sua gamma la MX-30 BEV e sviluppa e migliora costantemente i propri propulsori e le proprie tecnologie per renderli compatibili con le infrastrutture esistenti in tutto il mondo, sta anche guardando a fonti di energia alternative al petrolio.
Mazda è convinta del contributo positivo alla decarbonizzazione della mobilità attraverso l’uso di carburanti ecologici prodotti da fonti energetiche pulite, in quanto sono anche al 100% carbon neutral. Il loro sviluppo dovrebbe svolgere un ruolo importante nel facilitare la transizione verso una mobilità pulita entro il 2050, in quanto possono fornire una significativa riduzione delle emissioni di CO2 durante il ciclo di vita e un funzionamento neutrale alla CO2 non solo per i nuovi veicoli elettrificati, ma soprattutto per il parco vetture esistente, una capacità che nessuna altra tecnologia può fornire. Inoltre, gli e-fuel saranno pienamente compatibili e potranno essere miscelati in qualsiasi percentuale con i carburanti convenzionali esistenti e li sostituiranno con l’aumentare del volume di produzione, il che ne consentirà un’agevole introduzione.
La sperimentazione della concept Mazda2 Bio è uno dei filoni dell’approccio multisolution dell’Azienda. Nel 2018 Mazda è stata coinvolta nel “Your Green Fuel”, un progetto del consorzio automobilistico-accademico-governativo a Hiroshima, che l’ha vista collaborare con Euglena, un’azienda giapponese che produrrà in serie biodiesel di nuova generazione, attivando un impianto destinato alla commercializzazione dal 2025. Il biodiesel di nuova generazione “SUSTEO” della Euglena viene realizzato interamente con prodotti giapponesi ed è ufficialmente riconosciuto come carburante diesel dagli standard industriali giapponesi (JIS-Japanese Industrial Standards). SUSTEO è costituito da una combinazione di olio e grasso contenuti nella microalga Euglena e da olio da cucina usato. Questa è la chiave in termini di neutralità al carbonio – come suggerisce “bio” nel nome – dato che questo diesel viene creato utilizzando biomasse quali piante e microalghe. Poiché queste assorbono CO2 durante la crescita, quando si viaggia con questo carburante la quantità totale di CO2 emessa in atmosfera risulta neutra. È anche unico in quanto, a differenza dei biocarburanti convenzionali a base di mais o altre materie prime, non causa problemi quali il conflitto con l’alimentare o la deforestazione. Un altro vantaggio del biocarburante di nuova generazione è che può essere utilizzato per le auto attualmente circolanti e impiegare le infrastrutture esistenti.
Al momento, la Mazda2 Bio Concept è un “laboratorio su ruote”. L’Azienda ha scelto di provare il nuovo carburante su questa vettura di piccole dimensioni dopo i successi ottenuti nella stagione agonistica 2021 con un motore diesel Skyactiv di serie utilizzato da un team privato. Per la stagione 2023, Mazda sta invece sviluppando una nuova vettura da competizione basata sulla Mazda3, che dispone di un motore più potente. In effetti potrebbe non passare molto tempo prima di vedere sulle strade le vetture dotate di Skyactiv-D a biodiesel. È un’impresa coraggiosa, ma perfettamente adatta alla Mazda, che ha sempre avuto uno spirito di sfida.