Anche quest’anno Interlagos ha regalato una gara che dire ricca d’azione è niente, con la prima, splendida vittoria in F1 di George Russell e la Mercedes che col secondo posto di Lewis Hamilton conquista il primo successo e la prima doppietta della stagione davanti alla Ferrari di Carlos Sainz. Grazie al loro risultato nella Sprint di ieri e alla penalità di Sainz, dalla pole Russell ha preso il comando della gara davanti al compagno di squadra, ma l’azione è stata interrotta quasi subito dall’incidente tra Daniel Ricciardo e Kevin Magnussen alla curva 8, con safety car.
Alla ripartenza nel giro 7 la collisione tra Max Verstappen e Lewis Hamilton alla curva 2, prima che Charles Leclerc finisse contro le barriere alla curva 7 per il contatto con Lando Norris, ma tutti sono riusciti a proseguire, con Verstappen e Norris penalizzati con 5 secondi per aver provocato gli incidenti. da quel momento Hamilton ha iniziato la rimonta ed era secondo quando nel giro 52 la McLaren di Norris si è fermata ed è stata data VSC e poi safety car. Ma Russell ha resistito alla pressione del sette volte campione, tenendolo dietro alla ripartenza nel giro 60, vincendo con un vantaggio di 1.5 secondi.
Per Carlos Sainz un terzo posto meritato e combattuto, davanti a Charles Leclerc, che ha fatto discutere con la richiesta al team di scambiare la posizione in ottica campionato Piloti, dove si trova a pari punti – 290 – con Sergio Perez. Lo stint finale del messicano della Red Bull sulle medie non solo gli è costato il podio, ma l’ha visto scivolare in settima posizione, dopo che Verstappen l’ha passato nonostante gli ordini del team di congelare le posizioni e di restituirla se non avesse passato Fernando Alonso (ottimo quinto) – cosa che non ha fatto, scatenando discussioni fitte nel box Red Bull nel dopo gara.
Ottavo Esteban Ocon (cui il team ha ordinato di non lottare con Alonso alla ripartenza dopo l’ultima safety), dopo il sorpasso su Valtteri Bottas e, a chiudere la top 10, Lance Stroll davanti al compagno di squadra Sebastian Vettel. Altro rifiuto è arrivato da Zhou Guanyu che non ha voluto fermarsi per montare le soft all’ultima ripartenza, chiudendo 12° davanti a Mick Schumacher, entrambi promossi quando Pierre Gasly ha avuto 5 secondi di penalità per eccesso di velocità nella pitlane, chiudendo 14°. P17 per Yuki Tsunoda, partito dalla pitlane e, a chiudere la classifica, le Williams di Alex Albon e Nicholas Latifi.
Bella la gara, splendida l’emozione e la commozione di George Russell, ma anche il comportamento corretto di Lewis Hamilton che sicuramente avrebbe voluto dare al team la prima vittoria della stagione. Da latte alle ginocchia sentire piloti piagnucolare e battibeccare come comari… Quello che ci lascia Interlagos è il rimpianto che questa stagione stia finendo, perché ci stiamo divertendo forse più adesso che non quando c’erano in ballo i campionati. Una Mercedes data per morta a metà stagione guardate cosa è riuscita a fare nelle ultime gare e quanto terreno ha recuperato… chissà cosa ci aspetta nel 2023!
Ma intanto pensiamo ad Abu Dhabi: in ballo c’è il secondo posto nel Piloti, questione di orgoglio e di principio per Perez e soprattutto Leclerc, reduce da un weekend di rabbia in Brasile e impaziente di tornare in pista. A freddo si renderà conto da solo che è stata follia chiedere di togliere Sainz dal podio per dargli la posizione e i punti e che sarà molto più appagante giocarsela in pista all’ultimo GP di una stagione andata non esattamente secondo i piani e le aspettative. Ci riuscirà se terrà presente che oggi è arrivato 4° dopo essere finito contro le barriere… Ci vediamo ad Abu Dhabi!
Barbara Premoli