Nel corso di una conferenza stampa a Città del Messico, il Team Principal della Red Bull Racing Christian Horner ha parlato della multa di 7 milioni di dollari e del 10% di test aerodinamici in meno dopo l’accordo con la FIA per aver infranto il budget cap nel 2021. Una punizione che ritiene severa: “Capisco che all’esterno può sembrare mite, ma voglio essere chiaro, è enormemente drastico, potrebbe costarci tra 0,25s e mezzo secondo al giro. Accettiamo la penalità, anche se con riluttanza. Penso sia una lezione per tutti e dovremmo continuare a lavorare insieme perché il budget cap isè una parte importante della F1. Ma deve essere fatto in un modo costante che è facile implementare. Abbiamo a che fare con un nuovo concept, con regole estremamente complesse che riguardano team con strutture differenti, basti pensare ad aziende sorelle o a rapporti aziendali con costruttori automobilistici. Abbiamo accettato di fare questo perché è così complicato. Non ci sono stati benefici perché per la cifra che abbiamo superato crediamo ci siano dei fattori attenuanti. Per pagare periodi di malattia, per il catering. Non un penny è stato speso sulla macchina. Sono stupito che non ci siano altri team che si sono ritrovati nella stessa posizione“.
Nei prossimI 12 mesi il team dovrà ridurre del 10% il lavoro in galleria del vento e nella simulazione CFD, una cosa che Horner dice che avrà un impatto in futuro: “Certo, è un handicap. Non possiamo fare molti test in galleria né le stesse simulazioni e questo avrà un effetto materiale sulle nostre prestazioni. Vincendo il Costruttori siamo diventati vittime del nostro successo perché oltre a quel 10% c’è uno svantaggio del 5%, rispetto al secondo e terzo classificato. Quindi, tanto per chiarezza, avremo il 15% in meno di tempo in galleria del vento rispetto al secondo team in campionato e il 20% in meno rispetto al terzo, una percentuale enorme. Quel 10% avrà un impatto notevole sulle nostre performance nel 2023“.