Non basta dire che Max Verstappen ha vinto il GP del Belgio. Perché, partito 14°, al giro 12 era già primo e ha chiuso con quasi 17,8 secondi sulla Red Bull del compagno di squadra Sergio Perez e con 26,8 sul terzo classificato Carlos Sainz. Nel giro 1 fuori dai giochi Lewis Hamilton dopo un contatto con l’Alpine di Fernando Alonso alla Les Combes. Subito dopo il ritiro di Valtteri Bottas in testacoda per evitare Nicholas Latifi, incidente che ha causato la Safety Car.
Alla ripartenza Verstappen era 8°, con Sainz al comando davanti a Perez, mentre Leclerc si è dovuto fermare per montare le medie per una visiera infilata nel condotto dei freni. L’olandese è stato una macchina da guerra e al giri 8 era già terzo, con solo Perez e Sainz davanti. Lo spagnolo della Ferrari è passato dalle soft alle medie nel giro 12, quando Perez ha lasciato passare il compagno di squadra che ha preso la testa della gara, costruendo un vantaggio fino al giro 15 su Sainz, riprendendo il comando al giro 19 – con un altro pitstop nel giro 31 – prima di andare a vincere in un modo talmente dominante da essere imbarazzante per i colleghi… lui era già in pitlane e Leclerc doveva ancora passare sul traguardo!
Quarta la Mercedes di George Russell, staccato da Sainz di soli 2 secondi. Non poteva mancare l’errore Ferrari, con Leclerc che ha fatto un pitstop alla fine per montare le soft e tentare di fare il punto del giro veloce, cosa che non solo non gli è riuscita ma ha poi perso il quinto posto nei confronti di Alonso, per la penalità di 5 secondi per non aver rispettato il limite di velocità nella pitlane, che l’hanno fatto chiudere sesto.
Settima la seconda Alpine di Esteban Ocon, davanti a Sebastian Vettel e Pierre Gasly, con Alex Albon a chiudere la top 10 con la Williams, seguito da Lance Stroll, dalla McLaren di Lando Norris e da Yuki Tsunoda, che ha avuto la meglio nel duello con l’Alfa Romeo di Zhou Guanyu. Solo 15° Daniel Ricciardo davanti alle Haas di Kevin Magnussen e Mick Schumacher, con Nicholas Latifi a chiudere la classifica.
Che dire dopo questo quattordicesimo round? Basta lasciar parlare i numeri: per il 24enne Verstappen si tratta della 29° vittoria in carriera, la nona su 14 gare della stagione, 8 nelle ultime 10 e ha un vantaggio di 98 punti su Charles Leclerc. Un GP decisamente no per la Ferrari, mai così staccata dalla Red Bull, con tempi sul giro da Formula 2 rispetto ai rivali. Lotta per il campionato? Tutto può succedere in otto gare, da qui al 20 novembre, ma le classifiche parlano abbastanza chiaro: nel Costruttori la Red Bull è a 475 punti, con la Ferrari seconda a 357 e la Mercedes terza a 316 (e oggi ha perso punti importanti per l’errore e il conseguente ritiro di Hamilton), con l’Alpine a 115 vs la McLaren a 95. Nel Piloti, Verstappen è a 284, seguito da Perez a 191 e da Leclerc a 186, 98 punti secchi, in pratica quattro vittorie. E la prossima settimana si torna in pista proprio a casa del leader, e non osiamo pensare cosa sarà ogni centimetro del circuito di Zandvoort. D’altronde, indipendentemente dal tifo, c’è poco da girarci intorno: la Red Bull è perfetta, ma senza il piede destro di Max sarebbe “semplicemente” la macchina di Perez, con cui Ferrari e Mercedes potrebbero combattere. Qui non si tratta di gridare al fenomeno, ma di prendere atto che siamo di fronte a un signor campione…
Barbara Premoli